The Collector

Posts written by Kilobaid

view post Posted: 17/11/2014, 17:44     Le mummie del Cile -




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Ill terremoto in Cile fa uscire delle mummie dalla loro tomba




Incredibile scoperta a pochi giorni dal terribile terremoto magnitudo 8.2 che scosse il Cile. Una frana venutasi a creare in una delle colline della Caleda Camarones, Ha fatto nottare un particolare, le mummie della civiltà dei Chincorro, erano uscite dalle loro tombe.

Il commissario Pablo Ibarra, capo del Bidema di Arica e Parinacosta sta cercando di ripristinare al più presto L'area per poter sistemare queste mummie, che sono una grande atrazzione turistica e ricca di storia passata.

La cultura dei Chincorro è una delle più antiche del mondo, si trovano in Cile e in Peru, i primi corpi risalgono a 5.000 anni A.c. La tecnica di imbalsamazione assomiglia a quella egizia, i defunti vengono completamente svuotati dei loro organi interni che vengono sostituiti con fibre vegetali o peli di animali.




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view post Posted: 17/11/2014, 03:19     Le impronte del Diavolo -








Le impronte del Diavolo




Esiste veramente il Diavolo? Ha reale concretezza il principio metafisico del Male Assoluto? Tale principio si incarna in una figura specifica? E se il Diavolo camminasse o avesse camminato tra noi? Magari di notte?

Siamo nel sud-ovest dell'Inghilterra, zona con clima solitamente non rigido, nell'inverno del 1885, che fu eccezionalmente severo per quella regione. La mattina dell'8 febbraio, il paesino di Topsham si svegliò con una sorpresa: lungo la strada che conduce al villaggio, si poteva osservare una serie di orme caprine, disposte lungo una linea perfettamente dritta, come se le zampe dell'animale fossero state messe una davanti all'altra.

La particolarità più curiosa consisteva nel fatto che le impronte, non più lunghe di 10 cm, distavano tra loro soltanto 16 cm; risultavano poi nitidissime,come se fossero state ottenute immergendo nella neve una sagoma di ferro riscaldato!

Successivamente, spinti dalla (comprensibile) curiosità, gli abitanti del villaggio seguirono le orme, le quali terminavano contro un muro di mattoni, ma non è tutto.Le impronte riprendevano oltre la parete, senza tuttavia che la neve accumulatasi sulla parte alta del muro risultasse calpestata; successivamente le tracce furono viste su un covone di grano, su un cespuglio di rose e su alcuni tetti.

L'ipotesi di uno scherzo di pessimo gusto su accantonata, specie quando ci si accorse che le orme sembravano non finire mai: ne furono rinvenute altre a parecchia distanza dalla periferia del villaggio, lungo la campagna del Devon...Tuttavia a Exmouth non se ne trovarono più...!

Furono tentate alcune ipotesi circa l'origine dello strano fenomeno: ci fu chi parlò di un canguro (non considerando tuttavia il fatto che il canguro ha le zampe artigliate…), altri sostennero trattarsi di un uccello (al mondo ci sono forse uccelli con zoccoli ferrati?), altri attribuirono la responsabilità ad alcuni tassi risvegliatisi durante la notte in cerca di cibo (ma come mai avevano deciso di cacciare saltellando su una sola zampa?), altri parlarono di una lontra, altri di un'otarda, un gentiluomo di Sudbury parlò invece di ratti, uno scozzese parlò di una lepre o di una moffetta; un altro parlò di un pallone sonda, accidentalmente innalzatosi dal porto militare di Davenport (tuttavia un pallone sonda avrebbe seguito un tragitto in linea retta,seguendo la direzione del vento...), alcuni asserirono che le impronte poterono essere state rimarcate dalla pioggia che aveva ulteriormente scavato il manto nevoso,per poi solidificarsi la mattina dopo a seguito di una forte brinata (...però se il terreno era già coperto di neve prima della notte dell'8 febbraio cade anche questa teoria).

In definitiva, pur dopo numerosi tentativi non si riuscì a trovare una plausibile spiegazione a questo fatto, probabilmente perché i media si interessarono a questo con un certo ritardo, permettendo così che le prove fossero alterate....


Cosa ha camminato nella notte dell'8 febbraio per la campagna inglese?






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view post Posted: 17/11/2014, 03:01     Pietre Mobili -







Pietre Mobili





Racetrack Playa (California), La sua superficie e composta da fango asciutto, inaridito che si è rotto in piccoli perfetti ottagoni e pentagoni. Famoso per le sue pietre mobili. Rocce che vagano per conto proprio. Rocce del tutto normali, varianotra di loro di peso e dimensione. I loro percorsi variano in lunghezza e vanno in qualunque modo, dai zig-zag agli anelli e al ritorno su se stessi. Alcune viaggiano solo per alcuni piedi; altre procedono per centinaia di metri.

Perchè due rocce una accanto all'altra prendono percorsi totalmente differenti, perchè alcune rimangono ferme? Per molto tempo le ragioni per cui si muovono hanno confuso i geologi e gli scienziati che le hanno studiate fino a che dei geologi del CalTech condussero su di esse uno studio durato sette anni.

Conclusero che la ragione per cui le rocce si muovono è che, in certe condizioni atmosferiche, la pioggia o la nebbia fitta o la rugiada rendono il fango scivoloso e bagnato, e i venti spingono le rocce in giro. Queste enormi pietre hanno l'abilità di muoversi attraverso l'asciutta e polverosa superficie del deserto a volte fino a 900 piedi in un singolo movimento.

Mentre nessuno ha mai visto una roccia muoversi, il Dott. Robert P. Sharp, un geologo della Divisione di Scienze Geologiche e Planetarie al California Institute of Technology di Pasadena, California, dice di aver monitorato il movimento di 30 pietre dal 1968 al 1974.

Il Dott. Sharp afferma che le pietre si muovono a velocità che raggiungono i tre piedi al secondo, ed è noto che si sono mosse anche per due miglia. Ad un certo punto il Dott. Sharp e Dwight Carey, appartenenti in precedenza al Reparto di Geologia a U.C.L.A, hanno posizionato paletti di ferro attorno a ciascuna delle pietre per misurare i più piccoli movimenti. Ma persino questi non hanno rappresentato un ostacolo per le pietre, una volta che queste hanno iniziato a muoversi.

Apparentemente questi paletti non hanno impedito a 28 delle 30 pietre di scappare e muoversi fuori dal recinto, ha detto il Dott. Sharp. Qualche immutabile legge della natura prescrive che i movimenti debbano avvenire solo nell'oscurità di notti tempestose. E' interessante il fatto che delle 30 pietre controllate - dice il Dott. Sharp - sette di esse sono inspiegabilmente sparite senza lasciare traccia. ualunque tentativo di spiegazione si è rivelato insufficiente. Lo stesso Sharp propone una combinazione di ghiaccio e vento che agirebbero durante la notte.

Egli stesso tuttavia ammette che al momento qualsiasi spiegazione è puramente ipotetica. Uno dei ranger del parco ha detto che il fenomeno ha qualcosa a che fare con il magnetismo del sottosuolo. Ha affermato che sicuramente potrebbe essere il vento e che il fango diventa scivoloso quando il terreno è umido o bagnato, ma che non si spiega come due rocce vicine una all'altra possano andare in due direzioni opposte o come una possa stare ferma mentre una tre volte più grande si muova.






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view post Posted: 17/11/2014, 02:59     I Rods -







Cosa sono questi strani esseri chiamati Rods?



Una nuova forma di vita è stata identificata per la prima volta dal ricercatore del Nuovo Messico José Escamilla, ed è stata battezzata Rods (serpenti volanti). Si tratta di corpi volanti di origine e natura sconosciuta, che volano a velocità molto elevate e per questo sono appena visibili, e non sono catalogati dalla scienza.

I Rods sono di solito lunghi oltre 16 cm ed abitano spesso in caverne o cavità, anche se spesso ne escono e volano attorno alle persone vicine alla loro caverne. Per esempio, la loro presenza è sicura in una caverna nella cava di Sotano de Las Golondrinas, nello stato di San Louis Potosi (Messico), anche se la presenza dei Rods è stata documentata anche in zone dove apparentemente non vi erano caverne o cavità. I Rods hanno lunghi corpi sottili presumibilmente cilindrici con ai lati delle membrane che sembrano delle specie di zampe, il cui numero dipende dalla taglia dei Rods. Essi appaiono di colore apparentemente bianco luminoso e il movimento ondulatorio veloce delle membrane laterali ne permette il volo velocissimo.

Le riprese dei Rods non mostrano dubbi sul fatto che siano degli esseri intelligenti, e li è anche ripresi mentre volando ad alta velocità con rapidi cambi di direzione per evitare esseri umani sulla loro traiettoria come per esempio si vede nelle riprese realizzate a Sima de las Golondrinas (Messico). Addirittura in un filmato si vede un Rods che cinge la vita di un ragazzo mentre questi sta cantando vestito in costume Mariachi.
Essi volano così veloci che solo rallentando le immagini dei filmati è possibile vederli. Spesso sono necessarie delle riprese a raggi infrarosso per catturarli su video.

I Rods furono avvistati ufficialmente per la prima volta il 19 marzo 1994 a Midway (Nuovo Messico) quando furono realizzate in successione delle registrazioni video e nel vederle al rallentatore ci si accorse dell’ apparizione di alcuni strani oggetti volanti. Da ciò partì un'investigazione che rivelò l'esistenza dei Rods, che furono chiamati col nome di un batterio perché la loro forma ricorda quella di un batterio cilindrico visto al microscopio.

Successive investigazioni documentate hanno rivelato che la presenza dei Rods non solo negli USA e in Messico, ma anche in Europa, dove spesso li si chiama col termine ispanico Barros. In particolare, i Rods sono certamente presenti negli USA, in Messico, in Canada, in Spagna, in Svizzera, in Svezia ed anche in Italia, in cui la presenza dei Rods è stata immortalata senza dubbi in quasi tutte le regioni, sia con telecamere tradizionali che a raggi infrarossi..

Il fatto che i Rods siano stati scoperti nel 1994 non vuol dire che essi non esistano da millenni o anche di più. Infatti, a San Jardin (Argentina) esistono delle incisioni di più di mille anni fa che mostrano dei Rods, anche se non si spiega come abbiano fatto a vedere dei Rods ad occhio nudo, visto che solo apparecchiature elettroniche consentono di identificare la loro forma, e pertanto sono legittimi dei dubbi.

In un filmato di un reportage che il National Geographic stava realizzando nelle acque dello Yucatan (Messico) appare per qualche secondo quello che sembra un Rods. Ance in Italia ci sono delle testimonianze del 1977 di pescatori che videro dei Rods immergersi nell'Adriatico. Tuttavia, non vi è stata conferma la loro capacità di viaggiare nell'acqua, e pertanto anche qui sono legittimi dei dubbi.
I Rods sembrano senza dubbio essere privi di scheletro, e quindi quando muoiono si decompongono senza lasciare traccia.

La cosa incredibile è che esiste una massiccia documentazione fotografica e filmata di tali esseri (solo i filmati sono migliaia), del tutto diversi da qualsiasi forma di vita terrestre, ma ancora la scienza ufficiale si rifiuta di affermare la loro esistenza.
I Rods sono stati filmati anche da delle telecamere di sorveglianza fisse di un edificio, mentre svolazzavano tranquilli in aria.

Date le loro caratteristiche, i Rods sono sicuramente una forma di vita anomala sconosciuta, ma c'è anche la possibilità che essi siano delle forme di vita aliena diffuse accidentalmente dagli alieni che visitano il nostro pianeta da sempre. L'ipotesi della contaminazione aliena non è da sottovalutare data la fisica dei Rods.


Molti scettici hanno cercato inutilmente di distruggere la realtà dei Rods
paragonandoli a insetti ripresi con un tempo di esposizione superiore al normale,
ma i video e le foto di alta qualità, nonché gli studi in merito,
mostrano che l'ipotesi degli scettici è incompatibile con la realtà
dei dati rilevabili dall'osservazione dei Rods,
come la loro estrema velocità aerea che è superiore
a qualsiasi forma di vita conosciuta,
o come la loro forma ben precisa che è differente
da ogni cosa conosciuta













view post Posted: 15/11/2014, 13:58     Mesopotamia -




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chimage_1Cronologia dell'antica Mesopotamia chimage_2


-30.000 anni fa: prime tracce umane, popolazioni nomadi, in Mesopotamia;

-9.000 a.C.: Primi stanziamenti semi-stabili. Espansione dei villaggi. Nascita dell’agricoltura;

-6.000 / 5.000 a.C.: Prime ceramiche (Neolitico A);

-5.000 / 4.000 a.C.: Periodo di Halaf, prime vere espressioni artistiche;

-4.000 / 3.500 a.C.: Periodo di Ubaid; A quest’epoca risalirebbe il biblico “Diluvio Universale”. In base agli studi di Woolley, prima del diluvio avrebbero regnato 8 re leggendari, ognuno per circa 20.000 anni (!). anche i re post-diluviani, fino alla I dinastia di Ur, sono leggendari: il primo re di cui possediamo una conferma archeologica è Mesannepada, di cui possediamo il nome scritto su un piatto d’oro del 2.600 a.C.;

-3.500 a.C: Prime vere città (secondo la mitologia mesopotamica, la prima città creata fu Eridu); Inizia il periodo di Uruk; Si forma una popolazione numerica (da Sumer, la terra compresa tra il Tigri e l’Eufrate nel quale viene a formarsi questa civiltà) in seguito all’arrivo da oriente (forse dalla valle dell’Indo) di una popolazione straniera più organizzata;

-3.100 / 2.350 a.C.: Periodo di influenza sumerica;

-2.800 a.C.: Periodo in cui regna Ur-Nanshe;

-2.900/2.700 a.C.: Periodo di predominanza della città di Kish (I dinastia);

-2.700/2500 a.C.: I dinastia di Uruk (Gilgamesh è il V re di Uruk);

-2.500/2350 a.C.: I dinastia di Ur;

-2.370 a.C. : Il re numerico Urukagina di Lagash realizza la prima raccolta di leggi a noi nota;

-2360 a.C.: Lugalzaggisi, principe di Umma, parte da Lagash e conquista tutta la Mesopotamia: prima unificazione su larga scala. Conquistò Ur, Uruk e Larsa, poi si spinse fino al Mediterraneo, ma le sue furono conquiste effimere;

-2.350/2.200 a.C.: Periodo di influenza akkadica (dalla neo-fondata città di Akkad). Regnano 5 re accadici. I più famosi sono il primo, Sargon I, che riunifica la Mesopotamia in un grande impero. Altro re importante fu suo nipote, Naram-Sin, che estese l’impero akkadico fino alla città di Ebla (scoperta nel 1974. Importante il suo archivio di 2.100 tavolette d’argilla, rinvenute nel palazzo reale nel 1974); fu il primo re a deificare se stesso attirandosi l’odio dei sacerdoti di Nippur; suo figlio, Arkaliarri venne sconfitto in battaglia dai Gutiani, che distrussero Akkad nel 2.200 a.C. (non verrà mai più ricostruita);

-2.200 / 2.100 a.C.: Secolo detto “Età oscura”, perché poco nota. In questo periodo diventano importanti le città di Lagash e Uruk;

-2.100 / 2.104 a.C.: II Periodo di influenza sumerica, detto “Rinascita neo-sumerica”; L’akkadico è diventata la lingua ufficiale parlata. Il numerico rimane come una lingua dotta (come il latino nel medioevo); Importanti in questo periodo sono: il re di Lagash, Gudea, di cui ci rimangono alcune raffigurazioni molto raffinate e Ur-Nammu, fondatore della III dinastia di Ur, il quale costituì un nuovo impero ben organizzato; Capitale di questo impero fu la città di Mari (rinvenuta intorno al 1940 d.C. da Parrot, il quale rinvenne il palazzo reale dell’ultimo re della città, Zimri-Lim e migliaia di tavolette scritte in cuneiforme);

-2.004 a.C.: Sumer è attaccata dagli Elamiti. Fine della III dinastia di Ur.

-2.100 / 1.146 a.C.: I Impero babilonese, con capitale a Babilonia. Intorno al 1.800 a.C. visse il grande condottiero e conquistatore Hammurabi, nonché legislatore, creatore del famoso codice di 282 leggi scoperto a Susa nel 1901 d.C., ora conservato al Louvre di Parigi. Nel 1761 a.C.

Zimri-Lim si oppose ad Hammurabi, si impadronì di Mari, cui bottino fu portato a Babilonia.

-1.146 / 614 a.C.: Periodo di influenza assira; Capitale di questo nuovo impero è Ninive (rinvenuta da Botta nel 1830/40 d.C.); Politica di conquiste: Sargon II espugna Samaria, capitale del regno di Israele.

Assurbanipal (667/626) occupa invece la Siria, la Fenicia e l’Egitto (670); Importante la sua biblioteca, scoperta nel 1945 d.C. da Layard, nella quale venne rinvenuta una versione dell’epopea di Gilgamesh (l’originale risale al III millennio a.C.);

-680/670 a.C.: Massima espansione assira, col re Asarhaddon;

-626 a.C: Morte di Assurbanipal: rapida decadenza assira;

-614 / 539 a.C.: Periodo detto “Neo-Babilonese”; I babilonesi di Nabupolassar, alleati ai medi, conquistano Assur e Ninive è rasa al suolo; Fioritura del nuovo impero babilonese con suo figlio, Nabucodonsor 604/562).

-586 a. C.: “Cattività babilonese”, i babilonesi conquistano e distruggono Gerusalemme. Gli ebrei sono tratti in schiavitù a Babilonia; qui si incominciano a scrivere i primi libri della Bibbia; Costruzione dei cosiddetti “giardini pensili”;

-562 a.C.: Morte di Nabucodonsor, inizio della decadenza babilonese; Nabunaid (555/539) è l’ultimo re di Babilonia;

-549 a.C.: Ciro di Persia conquista la Media;

-539 a.C.: Conquista persiana di Babilonia. I persiani sono accolti dagli ebrei come dei liberatori.

Popoli Mesopotamici


ACCADI - AMORREI - ARABI - ARAMEI - ASSIRI - BABILONESI - CALDEI - CANANEI

CASSITI - EBLAITI - EDOMITI - ELAMITI - FENICI - FILISTEI - ITTITI - GIUDEI

GUTEI - MARII - MEDI - MITANNI - NABATEI - PERSIANI - SARGONIDI

SIRIANI - SUMERI - URARTU




ACCADI

Popolazione di origine semita che ebbe il proprio centro principale nella città di Accad, posta tra l'Eufrate ed il Tigri, nella Mesopotamia e regnò dal 2350 a.C. al 2150 a.C..

Il fondatore della stirpe fu il principe Sargon.

Raccogliendo il consenso dei vari ensi sumeri e disponendo di un esercito mobile e di una cavalleria (più manovrabile dei carri e delle falangi sumere) annientò i sumeri. Questo scontro rappresentò una lotta tra due mondi: quello nomade semita, più giovane, assetato di ricchezze, più equipaggiato militarmente; quello sumero, più civile, meno dedito alla guerra, più stanziale.

Sargon fece prigioniero Lugalzagesi e lo espose alla gogna per dimostrare al popolo sumero che gli dei erano dalla sua parte. Fu un ottimo re: mantenne religione ed amministrazione locali e non si impose con la violenza. La lingua ufficiale del suo regno fu il sumero, anche se veniva parlato l'accadico. Il suo regno fu il primo vero e proprio impero: Elam. Mesopotamia, Siria, Fenicia, Parte dell'Anatolia e dell'Arabia (odierno Oman).

Sargon fu al potere per 56 anni. Dopo di lui vennero al potere altri re che non seppero mantenere l'unità del paese (Rimush, Manishtusu, Naramsin, Sharkalisharri). Alcuni si chiamarono "Signore dei quattro regni", come Sargon, altri più semplicemente re di Accad, mostrando un diverso grado di umiltà, ma non seppero tenere il paese unito per le rivolte dei vari ensi sumeri.

Dal 2150 a.C. al 2050 a.C. Sumer subì l'invasione dei Gutei, popolazione barbara di origine armena, che depredarono tutte le città e mieterono vittime. I sargonidi non seppero resistere all'invasione e persero il loro regno: Accad venne distrutta.

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AMORREI

Tra il 2300 ed il 2000 a.C. gli Amorrei provenirono dalla regione impervia del Sinai verso la Mesopotamia, sconfiggendo i sargonidi e dando i natali ad Hammurabi, famoso per le tavole delle leggi, dalla cui dinastia proverranno i fondatori di Babilonia. Questa popolazione si stabilirà nella mesopotamia occidentale a sud della Siria.

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ARABI

Popolazione nomade di influenza semita. Subì diversi influssi di culture nomadi. Dominò la scena medio-orientale nei primi secoli d.C. e segnò la fine del dominio Persiano.

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ARAMEI

Popolazione derivata dalla civiltà degli Amorrei, che si insediò prevalentemente nel regno di Giuda. E’ a loro che si deve l’origine della lingua aramaica, diffusa presso tutti i popoli semiti.

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ASSIRI

Tra il regno di Akkad e quello dell’Urartu-Arameo, nell’884 a.C., fiorisce la civiltà assira, che tramonterà verso il 609 a.C.. Tale cultura, basata sull’imperialismo, sulla conquista e sulle arti belliche, troverà il suo fondatore in Assurnasirpal II e vivrà il suo splendore dal 722 a.C. al 627 a.C., sotto diversi re: Sargon II, Sennacherib, Asarhaddon, Assurbanipal. Questi contribuiranno alla formazione dell’impero assiro, comprendente: Fenicia, Egitto, Israele, regno di Akkad, Aramei, paese del mare e regno di Babilonia. L’Elam e la Caldea manterranno la loro indipendenza, quest’ultima, in particolare, grazie al re Merodach Baladan.

Sotto questa civiltà sorgeranno le città di Assur e di Ninive, che diventerà famosa in tutto il mondo conosciuto.

L’Assiria effettuerà una serie di scorrerie nell'altopiani iranico ed avrà una sorta di protettorato nei confronti di Babilonia, considerato luogo sacro e patria degli dei. Alcuni re assiri si proclamarono anche re di Babilonia, assumendo due nomi, uno come re di Assiria ed uno come sovrano babilonese. Tutto questo durò fino al 626 a.C., quando Nabopalassar, padre di Nabucodonosor, con l’aiuto di Medi, Elamiti, Aramei e Caldei conquistò l’Assiria. Egli riuscì ad unificare le tribù caldee e si alleò con i diversi popoli limitrofi. Nel 614 a.C. prese Assur, mentre nel 612 a.C. il re medio Ciassarre prese Ninive: l’Assiria divenne possedimento della Media.

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BABILONESI

La civiltà babilonese lega le proprie origini ed il proprio splendore alla città di Babilonia, che letteralmente significa "porta del dio ", sulla cui fondazione aleggiano svariate ipotesi, secondo quanto ci hanno tramandato le fonti storiche più accreditate: Erodoto, Diodoro Siculo, Strabone, Flavio, Berosso, vari libri della Bibbia e testi cuneiformi babilonesi.

La città di Babilonia è citata già intorno al 1500 a.C., quando nell’area mesopotamica gli ittiti fecero la loro prima comparsa. Una delle ipotesi fa risalire la fondazione della città ad un’ignota regina Nitocris. Un’altra vuole che la regina Semiramide, illuminata consorte del re Nino, primo re assiro, verso il 900 a.C., abbia fatto erigere o ampliare ed abbellire questa città, bagnata dall’Eufrate, per offuscare in parte il prestigio del marito. Il primo re di Babilonia citato dalle fonti è Nabonassar, vissuto tra il 747 a.C. ed il 734 a.C., che poi ha dovuto lasciare il posto all’egemonia assira, iniziata con il re Tiglat Pileser III, che mosse guerra anche contro i caldei.

Il nome della città è comunque legato al grande re Nabucodonosor II, ispiratore tra l’altro del Nabucco di Giuseppe Verdi, che ha regnato dal 605 a.C. al 562 a.C..

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CALDEI

Popolazione della Caldea, situata nella Mesopotamia meridionale. Originari delle regioni del Sinai o dall’Arabia e grandi conoscitori della magia. E’ dimostrato che questo popolo ebbe rapporti molto stretti con gli egizi, i quali appresero arti esoteriche, scienze astronomiche e modelli religiosi.

In questo periodo viene fondata la grande e splendida città di Ur dei Caldei, ricca dei famosi Zikurrat, da cui sembra sia originario Abramo. Entrambi i popoli portarono conoscenze astrologiche, matematiche ed un protosistema legislativo. Trasmettono ai loro successori mesopotamici una profonda tradizione religiosa che sarà ripresa dai babilonesi.

Ricordiamo diverse tribù caldee, che delimiteranno il territorio della Caldea:

Bit – Amukani, Bit – Dakkuri, Bit – Jakin, Bit – Sha’alla, Bit – Shilani, Larak .

Il termine Bit sta ad indicare l’espressione "gente di….". Queste tribù, che erano governate dagli sceicchi e che non hanno avuto mai uno spirito unitario, troveranno il loro rappresentante in Merodach Baladan , eroe e re caldeo, che muoverà più volte guerra all’Assiria tra il 721 a.C. ed il 703 a.C., contribuendo alla nascita della civiltà babilonese.

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CANANEI

Tra il 2300 ed il 2000 a.C. i Cananei scesero dal Sinai e si sono diretti in Palestina, dove risiedevano altre popolazioni a carattere nomade. In questa regione, dal 2900 a.C., esisteva già una città: Biblo, famoso porto commerciale, utile agli egiziani per trasportare i papiri. Tale centro subì devastazioni dai Cananei, ma rimase importante nodo commerciale e luogo di influenza economica egiziana. Ciò è testimoniato dalle numerose scritture egizie, nelle quali è riportato o richiamato il nome di Biblo.

Successivamente l’area di Canaan cadde sotto il dominio ittita, in particolare possedimento degli hapiru che appartenevano ad una popolazione migrata dalla Mesopotamia a seguito dell’invasione ittita, successivamente alleati con gli abitanti dell’Anatolia. In questo periodo in Egitto regnava Akhenaton, il quale cercò di attuare una rivoluzione religiosa di carattere monoteistico e si disinteressò della politica estera, mostrando il fianco ad invasioni di popoli.

La Cananea fu poi ripresa dagli egiziani, ad opera di Tutankamon, Ramsete e Seti I , successori di Akhenaton, ma mantenne una sua indipendenza. In questo periodo comincia a nascere con Davide il regno di Israele, che approfitta di questa indipendenza dei Cananei per prendere una propria strada individuale.

Siamo intorno al 1500 a.C., nasce la città di Tiro che diventa più importante di Biblo. In questo periodo i navigatori cananei cominciano ad avere navi più robuste, impiegando il legname ed il cedro libanese, ed a percorrere rotte più lunghe (fino ad allora si viaggiava lungo la costa). Questo cambiamento è dovuto senz’altro ad una contaminazione da parte dei popoli del mare.

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CASSITI

Le fonti storiche ci raccontano del popolo dei Cassiti, di origine asiatica, provenienti dalle montagne nord-iraniche e paragonabili ai barbari di età romana, che intorno al 1700 a.C. si stabilirono approssimativamente nell’area corrispondente all’Assiria e al nord di Babilonia, ingaggiando diverse lotte con il grande Hammurabi. Essi ebbero anche un periodo di dominazione nella regione babilonese, detto "dinastie di età cassita", che andò dal 1530 a.C. al 1080 a.C. ed ebbe come re: Agumkakrime, Karaindas, Kurigalzu I e II, Burnaburias II . Tale popolo venne sconfitto dagli elamiti, che, in segno di vittoria, portarono la statua del dio Marduk da Babilonia a Susa.

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EBLAITI

Nel 1964 presso Tell Mardikh, in Siria, un'equipe di archeologi italiani iniziò una campagnia di scavo che portò alla luce, nel 1968, i resti della città di Ebla.

Più di 15.000 tavolette e numerosi resti di palazzi reali, tra cui ricordiamo la famosa Corte delle Udienze , emersero dal deserto. La scrittura impiegata era quella cuneiforme dei Sumeri, che ebbe un proprio sviluppo. L'importanza del tutto particolare della misteriosa cittá nord-siriana sta soprattutto nel fatto che si tratta di uno dei rarissimi centri urbani del III millennio a.C. tra l'Eufrate e il Mediterraneo ad essere menzionato nei testi contemporanei di Mesopotamia e d'Egitto. Fu il centro delle culture proto-siriana e proto-sumera.

Oltre Mari e Tuttul sull'Eufrate, in quest'area sono menzionate solo Yarmuti ed Ebla nelle iscrizioni di Sargon di Akkad. Ancora una volta di Ebla parlano le iscrizioni di Naram-Sin, successore di Sargon, sulla celebre stele di vittoria trovata a Susa, dedicata al dio solare Shamash a Sippar.

Un'iscrizione del grande re recita:
"Mai dalla fondazione dell'umanitá nessun re tra i re aveva preso Armanum ed Ebla...
Nergal aprí la strada di Naram-Sin, il forte, e gli diede Armanum ed Ebla; gli offrí anche Amano, la Montagna dei cedri e il Mare Superiore ".

Ebla era una delle pochissime grandi cittá che controllavano politicamente e militarmente il "Paese Superiore". Chiamavano così la valle dell'Eufrate e l'alta Siria, con chiaro riferimento al corso del grande fiume che scende dalle montagne anatoliche verso la piana alluvionale della Mesopotamia meridionale.
Ebla conobbe un florido periodo di ricchiezza ed esercitò il predominio su una zona limitrofa in cui si trovavano Karkemish, Kharran, Armi, Emar, Damasco, Hama , Ugarit e Biblo, dunque parte della Siria e Fenicia. Numerosi furono i commerci con la regione del Sumer e le città locali.

Tra i sovrani ricordiamo Igrish-Khalam, Irkab-Damu, Arrulum, Ibrium, Ibbi-Zikir e Ishar-Damu. A tale proposito ricordiamo che la documentazione, seppure ricca, non offre molte indicazioni circa l'attività reale ed il potere ad esso conferitogli. Anche in questa popolazione c'era una diversa struttura sociale che vedeva ai vertici la famiglia reale e quella sacerdotale.

Venivano venerate divinità diverse da quelle sumere, a testimonianza dell'indipendenza da questi ultimi. La grande divinità di ebla era KU.RA., su cui vi sono varie ipotesi. La più accreditata ci dice che questo nome rappresenta la dea Shala, da cui nasce Ishtar, legata ad Hadad, dio della tempesta.

Vi sono poi il dio della giustizia Utu e la dea Idabal, progenitrice di Bal.
Numerose furono le attività: lavorazione dell'oro, commercio, lavorazione dei tessuti, produzione di ceramica e statue, istruzione, diffusione della cultura, attività di scriba.

Nel 2400 a.C. subì devastazioni da parte di Sargon, successivamente fu il nipote, Naram-Sin a distruggerla. Venne assoggettata per un periodo alla città di Mari e subì l'influenza della siriana Aleppo, cadendo sotto il controllo amorreo. Poi fu la volta degli Hyksos che la assoggettarono. Infine, verso il 1600 a.C., la città tramontò definitivamente ad opera degli Ittiti .

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EDOMITI

Conosciuti come i discendenti di Esaù, fratello di Giacobbe, figlio di Isacco. Si stabilirono a sud della Giudea, in prossimità dell'Egitto. Popolo di pastori, agricoltori e commercianti, sufficientemente armato, in grado di difendersi da solo dalle minacce esterne.

Il centro principale fu la città di Elat.

Fu un notevole centro commerciale fin dall'antichità, anche se non si hanno particolari notizie all'infuori degli accenni biblici e dei reperti archeologici.

Essi rivelarono cinque periodi di occupazione che vanno dal X al V-IX sec. a.C. Vennero alla luce anche delle installazioni per la lavorazione del rame, risalenti al tempo di Salomone.

Insieme ad Elat viene menzionata anche Ezion Gheber, luogo di probabile origine fenicia e centro di grande commerci con l'Arabia. Le due località erano probabilmente tanto vicine da formare un solo agglomerato.La località ebbe un'importanza maggiore al tempo di Salomone, quando il re vi costruì una flotta per il commercio con l'Oriente,in Ezion Gheber,cioè Elat, sulle rive del Mar Rosso.

Da qui giungevano alla corte di Gerusalemme l'oro, l'avorio,le pietre preziose e il legno di sandalo.Vicino alla città di Elat vi erano anche le cosiddette Miniere di Salomone.

EDOM IN EPOCA BIBLICA

La località di Elat è ricordata nella Bibbia insieme con Ezion Gheber.

Nel viaggio verso la Terra Promessa, dopo il fallito tentativo di entrare nel paese di Canaan dal sud, gli Ebrei passarono oltre " il paese dove abitavano i nostri fratelli, i figli di Esaù ( Edomiti), lungo la via dell'Araba per Elat e Ezion Gheber ".

La Bibbia ricorda il tentativo di Giosafat di costruirvi le " navi di Tarris" per cercare l'oro nel favoloso paese di Ofir. Amazia sottomise gli Edomiti che abitavano nella regione e suo figlio Azaria (Ozia) fortifico Elat che lui stesso aveva riconquistato.

Durante il regno Acaz, essa fu definitivamente persa: Il re Edom riconquistò Elat, ne scacciò i Giudei e tornarono ad abitarvi gli Idumei fino ad oggi.

Le bibliche città gemelle Eliat-Ezion Gheber con l'adiacente spiaggia del Mar Rosso, da tempi immemorabili, marcavano l'estensione in larghezza dell'estremo sud della terra d'Israele, mentre il Mediterraneo, conosciuto dalla Bibbia come Mare dei Filistei, ne indicava il confine occidentale: "Metterò i tuoi confini dal Mar Rosso fino al Mare dei Filistei "( Es 23,31).

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ELAMITI

Ad est della Caldea c’è il territorio dell’Elam con capitale Susa, il cui popolo sarà sempre in lotta con gli assiri e diventerà alleato dei babilonesi. Essi gestiranno il controllo della Persia sud-occidentale per diverso tempo e saranno protagonisti della storia babilonese.

Gli elamiti furono famosi per la produzione di ceramica.

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FENICI

Verso il 1800 a.C. sulle coste libanesi, già abitate dai Cananei, si presentò il "popolo del mare", risultato di una migrazione nord europea che, conquistata la Grecia, in particolare la civiltà micenea, per mezzo dei Dori, si riversò su Creta, luogo di altra florida cultura, e su Cipro. Da qui ci fu una invasione delle coste libiche, fino a quelle egiziane, dove Ramsete riuscì ad ottenere un vittoria. I popoli del mare, o anche Khreti e Plethi (Cretesi e Dori), si assestarono in Cananea, fondando, alcuni, la Filistea; altri, amalgamandosi con le popolazioni locali, diedero luogo alla civiltà fenicia. Inoltre una parte di questa migrazione dalla Grecia si diresse presso gli Ittiti, sconfiggendoli e da qui in Mesopotamia.

Siamo intorno al 1500 a.C., nasce la città di Tiro che diventa più importante di Biblo. In questo periodo i navigatori cananei cominciano ad avere navi più robuste, impiegando il legname ed il cedro libanese, ed a percorrere rotte più lunghe (fino ad allora si viaggiava lungo la costa). Questo cambiamento è dovuto senz’altro ad una contaminazione da parte dei popoli del mare. Israele ingaggerà dure lotte contro la Filistea (basti ricordare l’episodio di Davide e Golia), mentre con i fenici avrà sempre un rapporto pacifico ed improntato su un carattere commerciale.

I fenici saranno un grande popolo di mercanti e fondarono colonie in tutto il Mediterraneo ed oltre. La loro civiltà sopravvisse alle varie dominazioni.

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FILISTEI

Intorno al 1800 a.C. sulle coste libanesi si presentò il "popolo del mare", risultato di una migrazione nord europea che, conquistata la Grecia, in particolare la civiltà micenea, per mezzo dei Dori, si riversò su Creta, luogo di altra florida cultura, e su Cipro. Da qui ci fu una invasione delle coste libiche, fino a quelle egiziane, dove Ramsete, faraone egizio, riuscì ad ottenere un vittoria.

I popoli del mare, o anche Khreti e Plethi (Cretesi e Dori), si assestarono in Cananea, fondando, alcuni, la Filistea; altri, amalgamandosi con le popolazioni locali, diedero luogo alla civiltà fenicia. Inoltre una parte di questa migrazione dalla Grecia si diresse presso gli Ittiti, sconfiggendoli e da qui in Mesopotamia.

Israele ingaggerà dure lotte contro la Filistea (basti ricordare l’episodio di Davide e Golia), mentre con i fenici avrà sempre un rapporto pacifico ed improntato su un carattere commerciale.

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ITTITI

Popolazione dell'anatolia che fondò un vasto impero intorno al 1500 a.C. che comprendeva la Turchia, la Siria e parte della Mesopotamia. Venne distrutta dall'avvento dell'invasione dei Popoli del Mare, che stabilirono in Anatolia la popolazione dei Frigi . Valorosi guerrieri, furono conosciuti in tutto il mondo medio-orientale.

Giunse a contendere il potere all'Egitto ed annoverò tra i suoi re Suppiliulumas.

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GIUDEI

Popolazione di origine semita che ebbe il proprio fulcro in Gerusalemme, più volte distrutta dalle varie dominazioni. La prima comparsa fu intorno al 2000 a.C. a seguito di mescolanze con altre popolazioni locali.

Furono ostili e subirono le dominazioni Babilonesi, Persiane, Egiziane e Romana. Notevoli furono i commerci con i Fenici e con le altre popolazioni limitrofe. Il massimo splendore fu raggiunto con il re Salomone che, portando avanti la leggenda di Davide, costituì un regno florido.

Vivevano prevalentemente di pastorizia.

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GUTEI

Dal 2150 a.C. al 2050 a.C. Sumer subì l'invasione dei Gutei, popolazione barbara di origine armena, che depredarono tutte le città e mieterono vittime. I sargonidi non seppero resistere all'invasione e persero il loro regno: Accad venne distrutta.

Vi furono alcuni ensi che collaborarono con i Gutei, altri, come quello di Uruk, che vi resistettero.

La rivolta sumera partì proprio da Uruk con il re Gudea, noto nella leggenda come Utukhengal, che dopo 100 anni di lotta respinse la popolazione barbarica, governata dal re Tirigan.

Egli regnò in pace un paese già dilaniato dalle numerose guerre.

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MARII

Nel 1933 presso Tell Hariri, zona desolata e pietrosa della Siria Orientale, a poca distanza dalle rive del fiume Eufrate fu portata casualmente alla luce la statua che rappresentava la divinità di Ishtar Virile. Appena un anno dopo gli scavi riportarono alla luce la città di Mari .

Mari era una città di cultura mesopotamica, fondata dai proto-sumeri attorno al 2500 a.C. e successivamente abitata da una popolazione di stirpe Amorrita. La città era antichissima, grande e potente. Subì l'incursione degli Ittiti e di Sargon di Accad.

Posta in una posizione geografica eccezionale, controllava tutti i traffici commerciali che dalla Mesopotamia menavano all’area Mediterranea, l’Egitto, la Palestina, l’Anatolia. Questa posizione strategica la portò in conflitto nel XVIII sec. a.C con la nascente potenza Assira sorta nell’alta valle del fiume Tigri.

La ricchissima città commerciale, i cui abitanti presero il nome di Marii, fondò una lega di resistenza anti-assira, all’interno della quale la maggiore alleata era Babilonia, del giovanissimo ed ambizioso Re Hammurabi, nascente potenza della Mesopotamia Centrale, che scacciò l’esercito invasore e sembrò assicurare a Mari altri secoli di prosperità e ricchezza.

Pochi anni più tardi, nel 1759 a.C., l’antico alleato colpiva a tradimento la città, già in cronica decadenza, e le truppe di Hammurabi davano alle fiamme i palazzi e i palmeti di Mari, dopo un furioso saccheggio, non potendo tollerare che un’altra città che non fosse la loro controllasse la via per il Mediterraneo. In breve tempo, il nome di Mari, città sacra alla dea Ishtar, scomparve dalla Storia e dalla memoria degli uomini.

Tra i re ricordiamo Iku-Shamagan, Ishtup-Shar, Iplul-Il, Enna-Dagan, Iku-Shar, Khida'ar.

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MEDI

Ad est della mesopotamia si erge la Media, con capitale Ectabana, la quale manterrà un’indipendenza dal 728 a.C. al 550 a.C.. Essa, sotto la guida del re Ciassarre , alleandosi con Babilonia, segnerà la fine del regno assiro, conquistando la città di Ninive. Nello stesso tempo gestiva il controllo di tutto il Parsua, la regione comprendente la Persia.

Successivamente, da controllore della Persia, passerà ad essere controllata, subendo l'ascesa di Ciro il Grande .
Ciò avvenne sotto il re Astiage, di cui Ciro era il nipote.

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MITANNI

Popolazione posta a nord della Mesopotamia, di cui si ricorda il re Tushratta che aveva contatti con i regnanti egiziani ed ittiti. Questo popolo trae origine dagli Hurriti, provenienti dalle regioni caucasiche che avevano come centro principale la città di Urartu.

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NABATEI

I Nabatei erano in origine delle tribù nomadi del deserto dell’Arabia che verso il VI sec. a.C. si installarono nella regione a sud oltre il Mar Morto. Sembra sia stata l’invasione della Palestina da parte di Alessandro Magno con gli sconvolgimenti politici che essa comporto, a spingere queste tribù a penetrare nel Neghev. Esse stabilirono subito delle strade carovaniere per il commercio fra Gaza e il Mar Rosso con la loro capitale, Petra. Le strade che provenivano dall’occidente si incontravano ad Avdat e proseguivano su un’ampia carovaniera verso Petra; il commercio era infatti la principale occupazione dei Nabatei.

L’epoca nabatea è testimonianza ad Avdat da rinvenimenti di ceramiche. La scala che dalle rovine della città sale all’acropoli, è dello stesso periodo. Furono rinvenute anche delle iscrizioni per lo più a carattere dedicatorio e delle statuette di animali e di uomini.

Nel 106 d.C., L’imperatore Traiano mise fine al regno nabateo annettendolo all’imperatore romano; Avdat fu incendiata e completamente distrutta.

Se ne iniziò la ricostruzione solo agli anziani del III sec. d.C.; sono di quell’epoca due templi dedicati a Giove e ad Afrodite; attorno alla necropoli sorse il quartiere residenziale.

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PERSIANI

L’origine del popolo persiano è varia e composita, frutto di un processo di integrazione tra popolazioni autoctone e diversi processi migratori a carattere indoeuropeo.

L’attuale altopiano dell’Iran, che anticamente era conosciuto come Persia (dal nome della regione iranica Parsa), è stato sempre ricco di minerali e di beni di prima produzione, soprattutto a carattere industriale. Inoltre, ha rappresentato un luogo di incontro e di passaggio obbligato per i ricchi commerci tra il Mediterraneo e l’India, tra l’Arabia e la Cina.

I persiani hanno dato vita ad un grandissimo impero, che nel corso dei secoli, ha conosciuto diverse popolazioni dominatrici, tutte comunque di origini iraniche, che ha condiviso il potere sul mondo con Roma e che ha dato vita ad una splendida arte e ad una moltitudine di religioni, che si sono diffuse in tutto il mondo.

Nel II millennio compaiono le prime migrazioni indoeuropee che hanno influenzato, seppure debolmente, le regioni iraniche, le quali hanno sempre trovato una valida difesa nella conformazione geografica del paese.

Nel I millennio a.C. si verifica l’incursione dei popoli del mare che devastano tutto il mondo conosciuto, in particolare l’Asia Minore, la Grecia e l’area siro-palestinese. Tale migrazione penetra prepotentemente anche nella regione iranica, formando una popolazione conosciuta come indo-iranica, che ha molte affinità con quella celtica presente in Europa. La città principale è Siyalk, già conosciuta nei millenni precedenti. Si verificano diverse lotti tra i nobili che provocano divisioni tra le varie popolazioni iraniche.

Era necessaria l’unità dunque. In particolare la Persia, con capitale Pasargade, è sotto il dominio della Media, con capitale Ectabana. In questo periodo l’Urartu, con il re Rusa I, vedrà un periodo di predominio in queste regioni.

In questo quadro di lotte tra popolazioni, si inseriscono anche le migrazioni degli Sciti e dei Cimmeri, che sono citati anche nella Bibbia. In particolare i primi conquistano la Media e parte dell’Assiria, apportando continue razzie e devastazioni, ma anche un patrimonio culturale soprattutto nel campo scientifico e religioso.

Il primo re che caratterizza la supremazia persiana è Achemene (che darà origine alla stirpe achemenide), che intorno al 700 a. C. fonda un piccolo principato in seno al regno elamita. Approfittando della guerra tra Assiria ed Elam, i Persiani, attraverso il re Tepsi (675 – 640 a. C.) consolidano il dominio su altri territori. Il regno viene diviso tra i due eredi Ariaramne (640 – 590 a. C.), a cui spetta il regno del Parsa, e Ciro I (640 – 600 a. C.) che regna sul Parsumash.

La Media, con il re Ciassarre, vince su Ninive e l’Assiria ed ingloba nel suo regno anche i due potentati persiani. Intanto Babilonia, alleata della Media, ha il predominio sull’Elam. Ad Ariaramne succede Arsame, mentre nell’altro regno ha il potere Cambise I, il quale sposò la figlia di Astiage, re della Media, ed ebbe come figlio Ciro il Grande, che, riunificati i regni, rivalutò la capitale Pasargade.

Questi, succeduto al padre, avrà come alleate le diverse popolazioni iraniche e desterà sospetti nel nonno, il quale gli muoverà guerra, perdendo. Nasce così il regno persiano, che, nel corso dei secoli, fino al 651 d. C., prenderà diversi nomi, in funzione delle popolazioni iraniche che avranno il predominio.

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SARGONIDI

E' l'altro nome con cui sono noti gli Accadi.

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SIRIANI

Popolazione composita di origine semita-amorrea che fece la prima comparsa intorno al 2000 a.C.

Occuparono una zona strategica compresa tra l'Anatolia e la Fenicia, molto vicina all'Egitto, a cui furono sottomessi per diverso tempo. I centri principali furono la città portuale di Ugarit, luogo di commerci e di scambi, la città di Aleppo, crocevia di carovane, la città di Damasco, luogo di cultura e religiosità e Karkemish, città di frontiera, prossima a Sumer.

Ricordiamo inoltre la città di Palmyra, colonia romana di cui oggi si conserva un interessante sito archeologico.

Abili mercanti, conobbero ricchezze e furono soggetti a numerose guerre. Subirono diversi domini e contaminazioni culturali: Sumeri, Babilonesi, Ittiti, Popoli del Mare, Assiri, Persiani, Greci, Romani.
Tuttavia conservarono una propria cultura e religione, denominata appunto cultura siriana. .

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SUMERI

La civiltà dei Sumeri colloca le proprie origini in un periodo antecedente al 3000 a.C., prendendo il posto della cultura derivante dalla cosidetta "Gente di Obeid", popolazione nomade che si era stabilita nella parte sud-orientale della Mesopotamia (la terra tra i due fiumi), presso il villaggio di El Obeid , regione ricca di acqua, ma anche di inondazioni. Oggi tale regione è caratterizzata dalla presenza dello Shatt el-Havy, un canale che unisce i due fiumi mesopotamici. La città più importante fu Eridu.

Il termine sumer (shumer in accadico) significa terra coltivata, da cui sumeri significa portatori di coltura.

Intorno al 3000 a.C. si assiste ad una migrazione del popolo sumero, proveniente dalla regione montuosa che comprende gli attuali Iran ed India, verso la regione meridionale mesopotamica caratterizzata da frequenti inondazioni dei fiumi Tigri ed Eufrate le quali formavano paludi. A questa si unisce anche un flusso migratorio proveniente dal Mar Caspio, dunque di estrazione scita.

Viene fondata la città sacra di Uruk, che prese il posto di Eridu. Si assiste dunque ad una fase in cui si passa da una tradizione nomade ad una stanziale con la fondazione di centri urbani che non sono difesi da mura.

Nel periodo che va dal 3000 al 2600 a.C. circa la città di Uruk domina la scena politica sumera. Nascono altre città come Ur, Lagash, Nippur, Kish, Eridu, Larsa, Umma, Isin . Si tratta di principati che compongono la regione di Sumer.

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URARTU

Popolazione degli Hurriti, proveniente dalle regioni caucasiche che avevano come centro principale la città di Urartu, che diede origine al regno di Urartu, corrispondente all'attuale Armenia. Gli urarti conobbero un periodo di dominazione della regione corrispondente al nord dell'Iran e conservarono sempre una propria indipendenza, favoriti anche dalla conformazione geografica del territorio, ricco di montagne e vallate fertili.

Intorno al 1700 a.C. gli hurriti sottomisero un po’ tutta la mesopotamia ed invasero anche il regno anatolico degli ittiti. Dagli hurriti hanno avuto probabilmente origine gli Hyksos, popolazione che conquistò l’Egitto e sotto la quale gli ebrei si trasferirono sul delta del Nilo.




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view post Posted: 15/11/2014, 13:57     I Maya -






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I Maya sono stati una delle più grandi civilizzazioni del Mesoamerica.
Geograficamente occupò tanto zone di terre alte come di terre basse, parte del Messico, Guatemala, Belice, parte dell'Honduras ed El Salvador. Le terre alte sono costituite dal sud del Messico, Guatemala e El Salvador, dove si crede si formò questa civilizzazione, ricevendo influenze dagli Olmeca, con centri come Izapa, Abaj Takalik e Kaminaljuyú (alla periferia dell'attuale capitale del Guatemala).

La loro cronologia storica è la seguente:

FORMATIVO (2.500 a.C. - 250 d.C.)

Primario (2.500 a.C. - 1.000 1.C.). Rappresentato dagli insediamenti della Curva di Loltún e il cenote di Manú (Nord dello Yucatán).

Medio (1.000 a.C. - 350 a.C.). Sorgono Uaxactún, Tikal, Nakbé e el Mirador (Petén). Cuello, nord di Belice e Dzibilchaltún, nord dello Yucatán.

Tardo (350 a.C. - 250 d.C.). Gli insediamenti" anteriori si svilupparono e ricevono le influenze di Izapa e Kaminaljuyú a traverso di Abaj Takalik.

CLASSICO (250 - 900 d.C.)

Primario (250 - 600 d.C.). Predominio di Tikal, formazione di stati, rivalitá, consolidazione delle dinastie regnanti.

Medio (600 - 800 d.C.). Caduta di Tikal, sottomessa successivamente da Caracol e Tres Pilas, con l'aiuto di Calakmul (Hiato Classico). Posteriormente, rinascita di Tikal e Naranjo. Sconfitta di Calakmul. Estensione delle guerre di conquista, acutizzazione del militarismo endemico.

Tardo (800 - 900 d.C.). Caduta e silenzio successivo dei centri e stati del centro del Petén. Auge della zona settentrionale dello Yucatán. Fioritura degli stili Chenes, e soprattutto Puuc (Uxmal).

POSTCLASSICO (900 - 1.692 d.C.)

Inizio del cambio delle reti commerciali, allora nelle mani dei Maya Putunes della Costa del Golfo. Formazione di una cultura plurietnica a nord dello Yucatán, con caratteristiche del centro di Messico. Predominio successivo di Chichén Itzá e Mayapán. Fioritura nell'altipiano del Guatemala di diversi stati Maya con grandi influenze dall'altipiano centrale del Messico: Quiché, Kaqchikel, Tzeltzal, ecc. Il periodo finalizza con la conquista dagli spagnoli dell'ultima città Maya, Tayasal, situata lungo la riva del lago Petén Itzá.

Il Formativo Maya

Le impronte del Preclassico o Formativo Maya e il suo divenire lungo i secoli possono essere riassunte dalla seguente maniera:

I primi insediamenti conosciuti, durante il Preclassico Primario e ancora prima, sono nelle terre basse della pianura lungo la costa del Pacifico. La popolazione era molto piccola. Esistevano shamanes a "part-time", scambio di materiali critici a lunga distanza come la ossidiana. La situazione privilegiata del sud dell'area Maya presto attrae i commercianti della metropoli Olmeca e di altre distante terre.
Durante il Preclassico Medio popolazioni Maya primarie e Mixe-Zoque iniziano a colonizzare le Terre Basse verso nord.
Spuntano i primi centri nel Formativo Medio, come base del potere di capi o governanti. Centri religiosi, funerari ed economici (mercati) uniscono le elite al resto degli abitanti. Lo sviluppo del commercio è fonte di ricchezza per l'elite e uno stimolo per la creazione di organizzazioni efficienti.
La crescita dei centri li porta alla competizione e soprattutto allo scontro armato durante la fine del Preclassico Medio e Tardo. Kaminaljuyú si consolida come potere dominante nel controllo dei prodotti delle Terre Alte. Altri centri, delle Terre Basse, come Nakbé in un primo momento e poi El Mirador, che usurpò il suo potere, si specializzano nel trasporto e la distribuzione dei prodotti da e verso le Terre Alte. Altri centri minori (come Colhá, Komchen, Cerros, nelle Terre Basse e Abaj Takalik, El Baúl e Chalchuapa nelle Terre Alte) controllavano il traffico di prodotti locali.
I Mixe-Zoque sono "spostati" oppure assorbiti dalle popolazioni Maya nelle Terre Basse. Nonostante ciò, nelle Terre alte si consolida durante il Preclassico Tardo la formazione delle prime istituzioni politiche stabili ed autoritarie (governanti ereditari, commemorati in "striscioni" con testi geroglifici e calendari). Nelle Terre Basse si segue un processo similare, il potere dei governanti viene rappresentato da una architettura grandiosa.
Alla fine nelle Terre Basse, entrambe le tradizioni si fondono; prima nei centri come El Mirador e posteriormente, in coniugazione con l'apparizione dei nuovi centri emergenti di potere, come Tikal.
Verso la fine del Formativo Tardo i vecchi centri vanno in declino e sono abbandonati e nuovi iniziano a consolidarsi. Teotihuacán approfitta il vuoto di potere creatosi nelle Terre Alte e si allea, in condizioni vantaggiose, con Kaminaljuyú. Il Classico e le sue spettacolari creazioni ebbe inizio.



Classico Maya

Durante un periodo di sei secoli, dal 250 d.C. al 900 d.C., i Maya, in speciale nell'Area Centrale, raggiungono una capacità artistica ed intellettuale mai raggiunta da nessun altro popolo del Nuovo Mondo e pochi del Vecchio Mondo. Il periodo Classico fu una specie di Età dell'Oro, non solo per i Maya, ma anche per il resto delle popolazione del Mesoamerica. (Estela F. Quiriguá).

Il Formativo Tardo termina nell'area Maya con la decadenza della regione sud est, coinvolgendo posti lungo la pianura della costa e l'altipiano del Guatemala e El Salvador. Molto probabilmente l'eruzione del vulcano Ilopango, nella valle dello Zapopitlán, origina un'enorme devastazione nella zona e uno sprofondamento delle reti commerciali che li collegavano con Centroamerica.

Questa situazione contribuisce all'espansionismo di Teotihuacán che originò una profonda riorganizzazione nel controllo delle reti commerciali a lunga distanza. La supposizione che i Maya durante il periodo Classico fossero governati da sacerdoti sembra essere infondata.

Durante decadi, autori di rilievo, come Sylvanus G. Morley e J. Eric Thompson avevano popolarizzato un ipotetico scenario idillico in cui posti come Tikal, Palenque o Copán erano semplici centri cerimoniali dove confluiva la popolazione contadina nei giorni religiosi e di mercato. In questo contesto idealizzato i Maya erano un popolo pacifico, governato da saggi sacerdoti che si dedicavano all'osservazione degli astri e alla filosofia del tempo, ignari, quasi per completo, dei sacrifici umani. Il predominio di questa visione limitò durante molto tempo le vie delle analisi, distorse l'immagine storica dei Maya e li isolò artificialmente dal contesto culturale mesoamericano (López Austin y López Luján, 1.996).

Invece gli antichi Maya hanno avuto un governo secolare ed erano tanto guerrieri come gli stati, possibilmente più assetati di sangue (epoca Postclassica). Il periodo Classico può essere definito con precisione come l'epoca durante la quale i Maya delle Terre Basse utilizzavano il calendario di Conta Lunga nei suoi monumenti. Il primo monumento del periodo Classico, di cui si ha testimonianza, è la Striscia 29 di Tikal, eretta il 8.12.14.8.15 (anno 292 d.C.).
La speranza di ritrovare monumenti anteriori è ancora viva, come sembra dimostrare la Striscia Hauberg, che rappresenta un signore Maya con maschera in un rituale di auto sacrificio di sangue. La data iscritta, abbastanza confusa, è stata interpretata da Linda Schele e John Justeson come appartenente all'anno 199 d. C. Questo potrebbe essere il collegamento tra le iscrizioni cronologiche della cultura Izapan e l'alba della civilizzazione Maya Classica.

La società classica riuscì a fondere il modello delle organizzazioni primitive egualitarie con le caratteristiche essenziali delle civilizzazioni e gli stati. Gli innovamenti classici sono la proiezione dell'ordine cosmico nelle categorie sociali con l'accordo della sacralità del tempo e con la conferma degli schemi mitologici originali. La singolarità di queste formule fu la combinazione delle virtù integranti dei sistemi di parentela e l'assenza della proprietà privata dei mezzi di produzione, con un regime gerarchico piramidale, cui cuspide riuniva e faceva uso del potere totale. (Rivera Dorado, 1.985).

Il Classico Temprano si distingue prima dalla forte componente Izapan, ancora da scoprire, nella cultura Maya e, finalmente, dall'apparizione a metà periodo, di potenti ondate di influenza procedente da Teotihuacán. è l'epoca dello sviluppo ed espansione delle organizzazioni politiche nell'area Maya, specialmente nelle zone centrale e sud.

La divisione verso il 600 non è arbitraria, si basa nell'interruzione temporale della pratica politico e religiosa di erigere "striscioni e architravi" e la notevole differenza dei reparti archeologici appartenenti ad ognuno dei due periodi.

Il Classico Tardo, senza l'influenza dal Centro di Messico, fu un'epoca di considerevole aumento demografico, con grandi concentrazioni urbane e di massima fioritura economica, politico e culturale. Questo periodo finisce con il collasso dei grandi centri urbani della zona centrale, corrispondente a Petén, il decadimento nel Sud e il fiorire dei centri della zona Nord.

Postclassico Maya

Dai finali del Classico e durante vari secoli molti popoli emigrarono in ondate dalla costa del Golfo fino i territori di Chiapas e Petén. J. Eric S, Thompson localizzò il punto di partita nella striscia di confine fra Tabasco e Campeche, e identificò agli invasori come Putunes, Maya di lingua Chontal, influenzati da una ideologia procedente del centro del Messico. Le ondate seguirono diverse strade:
Verso la foresta del Petén, lasciando la loro impronta in luoghi come l'Altare dei Sacrifici e Seibal.
Verso l'altipiano del Guatemala, lungo il percorso del Chixoy.
Verso il nord della penisola dello Yucatán.

De maniera cauta o drastica questi uomini imposero un ordine politico militarista. Tanto a nord come a Sud, i nuovi governati si consideravano rappresentanti da un personaggio denominato Serpente Impiumata (Quetzalcóatl). Nel Post Classico rimase fuori uso il preciso computo Maya della Conta Lunga. A suo posto si utilizzo un sistema semplificato chiamato Ruota dei Katunes, cui segni si ripetono 256,26 anni. Nel Nord si possono distinguere tre fasi e un periodo di transizione:

Postclassico Temprano (ca. 1.000 a 1.200) in cui si fonde la tradizione degli invasori con la regione del Puuc, predominò politicamente Chichén Itzá e prevalse la ceramica Sotuta.
Periodo di Transizione (1.200 - 1.300) caratterizzato dalla presenza di tipi ceramici del Complesso Hocobá.
Postclassico Tardo (1.300 - 1.450). Mayapán sostituisce Chichén Itzá come centro egemonico e prolifera la ceramica Tasés.
Periodo della decadenza culturale (1.450 - 1.524). A partire dalla distruzione di Mayapán arriva la definitiva frammentazione politica che porta a numerosi regni a un conflitto bellico permanente. La zona Sud si trova abitata da tempi immemmoriali da popoli che parlavano diverse lingue Maya, come il chol, tzeltal, tzotzil e chuj in Chiapas; ixil, chuj, achí, quiché, pokomchí, kaqchikel, tzutuhil, kekchí e pokomam in Guatemala e chortí nel confine fra Honduras e Guatemala.
Per alcuni investigatori, gli elementi intrusivi si trovano dal Classico e aumentarono d'intensità in cada una delle seguenti fasi:

Fase Pre Acropolis (800/1.000 - 1.100). I Putunes si stabilirono nel fondo delle valli, erigendo tempi circolari e campi chiusi a forma di H per il gioco della pelota (palla).
Fase Acropolis (1.000 - 1.250). Si costruirono tempi piramidali simili al Castello di Chichén Itzá, cioè con scalinate nei suoi quattro lati. Gli insediamenti si trasferiscono a luoghi protetti come le "cime" delle montagne dove la difesa militare è più facile.
Fase Proto storica (Postclassico Tardivo) (1.250 - 1.524). Si generalizzano le case lunghe, edifici di multiple colonne e vani nelle sue facciate. Predominio dei gruppi "quicheani" e i suoi alleati (Kaqchikeles e Rabinales), prima dal centro di Jakawitz, dopo da Ismachí e finalmente da K'umarcaaj (Utatlán). Verso il 1.493 è spodestato Q'uikab e si dissolve l'alleanza di maniera che all'arrivo degli spagnoli esistevano una sorta di signorie e quattro grandi regni: Quiché, Kaqchikel, Rabinal e Tzutuhil.

Sistema Politico-Economico

Il sistema politico economico Maya era formato da città-stato templari, governate da un'elite sacerdotale che agiva in nome delle divinità. L'halac huinic ("il vero uomo") era considerata la massima autorità; la sua carica era, pur con alcune eccezioni, ereditaria. Questo sistema politico era accettato dalle classi più basse della scala sociale (artigiani, commercianti, contadini), e anche le classi dirigenti delle varie città si rispettavano fra di loro, tanto che non ci furono mai guerre. Esistevano comunque i guerrieri, equipaggiati con armi di legno e di pietra, visto che qui, come a Teotihuacan, la metallurgia era sconosciuta.

La società risultava assai stratificata, tuttavia non esisteva la schiavitù. Il commercio era organizzato dallo Stato, con città che costituivano importanti centri di scambio. Esistevano anche centri industriali per la lavorazione dei vari manufatti nonché centri per la distribuzione, per il commercio terrestre, fluviale e marittimo. Materie prime, prodotti lavorati e semilavorati venivano esportati fino a grandi distanze. L'americano delle culture "classiche" si sentiva probabilmente immerso in un ordine cosmico, in un ritmo armonico universale i cui rappresentanti e interpreti erano i sacerdoti. Non doveva dunque sentirne il dominio come un peso ingiusto.

Tuttavia, ad un certo punto, si verificò un'improvvisa decadenza di questa società. Una serie di fattori ancora in corso di studio, fra i quali probabilmente un'oscillazione climatica, un inaridimento dei campi dovuto a un eccessivo sfruttamento agricolo nonché una decadenza intellettuale e morale della classe dirigente, portarono ad una situazione di ribellione (una sorta di "disobbedienza civile") dei contadini e degli artigiani, i quali abbandonarono i centri cerimoniali della regione (l'ultima data registrata si trova in una striscia a Uaxactún e corrisponde all'anno 889).



La Religione

Il sistema teocratico implicava l'organizzazione e la direzione della vita sociale da parte di un'elite sacerdotale, la quale operava in nome e per ispirazione divina. Si può supporre di tipo astrale. Di qui l'importanza dell'astronomia e del computo del tempo.

Un'altro aspetto importante è quello della cosmogonia, secondo il quale c'erano state quattro epoche anteriori alla nostra, ognuna delle quali era finita con un grande cataclisma ordinato dagli dei, che volevano eliminare le imperfezioni createsi durante l'epoca precedente. L'idea d'una catastrofe imminente divenne una vera e propria ossessione per i maya e contribuì a incrementare la pratica dei sacrifici umani di origine tolteca.

Il pantheon maya era variamente popolato: ogni mondo aveva il suo dio, come del resto ogni fenomeno della natura. Le divinità della pioggia, del tuono e del fulmine avevano un'indole benevola e a loro si opponevano una serie di divinità malefiche come quelle della siccità, della tempesta, della guerra, ecc.

Tutte le divinità maya erano oggetto di un culto molto complesso e rigoroso: le cerimonie religiose erano precedute da digiuni o da severe astinenze. I sacrifici avevano un ruolo preponderante e si potevano svolgere con varie modalità. Era ad esempio possibile far sgorgare il proprio sangue perforandosi il lobo dell'orecchio con un coltello di selce o una spina di pesce (in qualche caso si perforava anche la lingua). Durante l'"Antico Impero" invece i sacrifici erano sempre pacifici e consistevano nell'offerta di alimenti, animali e o oggetti preziosi.

Solo in seguito comparvero nello Yucatàn (nei templi chiamati "dei giaguari" e "dei guerrieri" a Chichén Itzá) raffigurazioni di sacrifici umani, gli stessi sacrifici che tanto colpirono i conquistatori spagnoli e che alimentarono leggende sulla crudeltà di questi popoli.

La Scrittura

I maya perfezionarono il calendario che veniva utilizzato dagli Olmeca e da altri gruppi del Preclassico Tardo. Il calendario era strettamente relazionato con la religione nel suo aspetto astrale. Esisteva un "anno sacro" (tzolkin) di 13 mesi di 20 giorni e un anno solare (haab) di 18 mesi di 20 giorni più cinque giorni a parte, considerati nefasti. Ogni mese aveva un suo glifo corrispondente. Entrambi i calendari si combinavano, come due ruote dentate di diversa grandezza. Affinché una data si ripetesse erano necessarie 73 rotazioni del calendario religioso e 52 di quello civile, ovvero, 18980 giorni. Questo era il "secolo maya", formato da 52 anni, per l'arrivo del quale venivano organizzati grandi festeggiamenti. Gli specialisti sono riusciti, dopo un grande lavoro, a far corrispondere le date maya al calendario cristiano.

In quanto alla scrittura, il sistema geroglifico maya è stato solo parzialmente decifrato. Si conosce il significato solo di 250 glifi su 700. I maya furono i primi - e gli unici - nativi americani ad avere inventato un complesso sistema di scrittura. Testi in lingua maya, scritti con simboli pittorici e fonetici, erano riportati nei libri, nelle iscrizioni poste sui monumenti, dipinti sul vasellame di ceramica e intagliati sulle pietre preziose.

Gli studiosi maya elaborarono anche un complicato ma efficiente sistema di numeri che includeva lo zero, una cifra che all'epoca gli Europei non avevano ancora ideato. La scrittura dei Maya, come già detto, era formata dei cosiddetti grifli (disegni che rappresentavano oggetti reali) e di simboli riproduttori invece di diversi suoni. Questi ultimi, chiamati fonemi, potevano essere collegati insieme come le nostre lettere, in modo da comporre parole e intere frasi di senso complesso.

L'Arte

Per quanto riguarda la produzione artistica, i Maya furono d'incomparabile bravura. Si conoscono infatti oggetti di finissima ceramica, sia incisa che dipinta, vasi con o senza coperchio, recipienti cilindrici con pareti particolarmente raffinate, vasi tripodi con coperchio (di forma teotihuacana, ma con decorazioni maya).

La pittura policroma si eseguiva su un ingabbio arancio o neutro; i motivi decorativi erano zoomorfi o antropomorfi, spesso raffiguranti scene umane o figure grottesche, associati a glifi e ad elementi astratti.

Per quanto riguarda la scultura, segnaliamo i bassorilievi con personaggi divini e umani; le sculture a mezzo busto; steli commemorative; maschere in stucco e in mosaico e infine i notevoli bassorilievi su tavole di legno, destinati ad ornare il fondo di alcuni recinti templari. Una particolar attenzione meritano le piccole sculture antropomorfe ritrovate a Jaina, un'isola situata davanti alla costa occidentale dello Yucatán, que rappresentano vari personaggi riccamente abbigliati.

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Calendario Maya

Le origini


Nel suo libro "La Milpa e l'origine del calendario Maya", Paulino Romero Conde emette la teoria che lo Tzolkin, il calendario iniziale dei Maya, è collegato alla milpa, un sistema usato dai Maya per coltivare il granoturco. Il motivo principale per questo è l'importanza che ebbe la sua coltura visto che è stato l'unico cereale che fossero in grado di addomesticare.

"Le attività principali per la coltivazione del granoturco: taglio degli alberi, bruciarli, piantare il cereale, togliere l'erbaccia mentre cresce, piegare la pianta quando è matura e lasciarla asciugare sul campo, poi raccoglierlo e dopo alcuni anni spostare la coltivazione verso una nuova postazione. Questa pratica di tagliare e bruciare è stata denominata "milpa", parola azteca per "campo da granoturco". Questa attività è ancora oggi molto importante per la popolazione Maya che continua ad effettuarla nello stesso modo dei loro antenati.

Man mano che la popolazione maya aumentò e l'esigenza di migliorare i raccolti, obbligò a selezionare diverse varietà e coordinare con attenzione le date di coltura con il ciclo delle piogge.

Il conteggio del tempo usato per la coltura del granoturco dovette essere basato sulla numerazione iniziale maya che consisteva del numero delle dita sulle mani e piedi, 20, un kal. L'osservazione che 13 kal (260 giorni) erano necessari per scegliere la locazione per la milpa fino bruciare la fetta di foresta e uguale numero di kal per la piantatura, la crescita e la raccolta fino ad immagazzinare il granoturco, ha data origine al primo calendario maya.

Lo Tzolkin, nome maya derivato dalla parola tzol che significa "mettere in ordine" e kin che significa "giorno", era una cerimonia in cui i sacerdoti assegnavano l'ordine dei giorni per realizzare le attività del milpa e le cerimonie relative alle sue differenti fasi. Un primo ciclo Tzolkin era collegato con la preparazione della terra e un secondo ciclo Tzolkin era collegato direttamente con la crescita e la raccolta del granoturco.

Dal punto di vista religioso questo periodo di tempo 13 kal diede in primo luogo alla deificazione del numero 13 ed in secondo luogo alla creazione di un periodo di 13 giorni denominato Oxlahunkin che allora si trasformò nella base del calendario Tzolkin e un ciclo di milpa di 260 giorni finì per essere 20 periodi di 13 giorni.

Più avanti i maya si ressero conto del tempo necessario in cui il sole faceva un ciclo completo e la sua lunghezza fu stabilita in 28 periodi di 13 giorni fino arrivare a 364 giorni, totale che non era esattamente un ciclo. Non sappiamo come ci sono arrivati ma finalmente sembra che divisero l'anno di 360 giorni chiamato Tun, in 18 mesi di 20 giorni, chiamati Uinal, ognuno con un nome diverso e i giorni furono numerati dallo 0 al 19. Quindi un period di cinque giorni, chiamato uayeb, fue aggiunto all'anno Tun dando nascita al calendario Haab. In questo calendario il uayeb fue messo appena prima l'inizio dell'anno astronomico. Il Tzolkin ed il Haab sono stati allora coordinati e questo diede origine al calendario circolare."


I calendari maya

Il calendario Maya che troviamo sui codici sopravissuti alla conquista spagnola e al rogo di documenti a mano del vescovo Diego de Landa, a Mani, Yucatan, Messico, sono usati oggi per confermare i calcoli scritti in quei codici e per calcolare le date delle stele e architravi maya. Questo calendario è denominato l'iniziale calendario di serie o il calendario del Conto Lungo e include i seguenti tre diversi calendari perfettamente coordinati tra di loro.

a). - Un calendario astronomico che inizia nella data in cui il sole passa perpendicolarmente sullo zenith, un giorno fra il 24 - 26 luglio. Il suo calcolo è di 365,2420 giorni ed è stato usato per fissare la posizione dei solstizi, degli equinozi, dei giri sinodici dei pianeti nel nostro sistema solare, dei nodi degli eclissi e di altri fenomeni celesti. Questo calendario deve essere la base di riferimento usata dagli astronomi Maya (sacerdoti) per i loro calcoli astronomici che venivano effettuati con un minimo di 4 decimali. Esempi di questi possono essere trovati sui codici.

b). - Il calendario civile o Haab di 365 giorni riferito spesso come l'anno vago. Si compone di 18 mesi di 20 giorni e di un mese da 5 giorni denominato uayeb . La differenza di un quarto di un giorno rispetto al calendario astronomico rende necessario una correzione periodica tramite metodi previsti dai Maya. All'interno di questo calendario scorre l'anno Tun, lungo 360 giorni, usato per i calcoli calendaristici.

c).-Lo Tzolkin, nome Maya che significa "la distribuzione dei giorni", era una cerimonia effettuata sul nuovo anno astronomico. In questa cerimonia l'astronomo-sacerdote indicava i giorni in cui il lavoro agricolo e le cerimonie religiose dovevano avvenire all'interno di un ciclo di 260 giorni. Lo Tzolkin è inoltre il nome usato per indicare il calendario più importante dei Maya che inoltre è stato nominato calendario sacro o Circolo Sacro. è una combinazione di un ciclo di 13 giorni con un ciclo di 20 periodi (kin). Durante ogni anno Haab di 365 giorni scorre sempre uno Tzolkin di 260 giorni.

I Maya descrivono solitamente una data specificando la relativa posizione sia nel Tzolkin che nell' Haab, l'allineamento del Circolo Sacro e l'anno vago genera il ciclo congiunto denominato il Calendario Circolare. Il diagramma spiega graficamente come i calendari Tzolkin ed Haab si coordinano. La rotella più piccola con 260 denti (sinistra) ha su ognuno il nome dei 260 giorni dell'anno Tzolkin e la rotella più grande con 365 denti (destra) ha in ogni interstizio il nome di ciascuna delle posizioni dell'anno Haab. Poiché l'anno Haab inizia sempre su una data 0 Popo e l'anno Tzolkin inizia solamente su un giorno chiamato Ik, Manik, Eb o Caban, quando 2 Ik è in congunzione con 0 Pop, la rotella A gira in senso orario e la rotella B gira in senso antiorario, si vede il nome del giorno Tzolkin che corrisponde ad ogni posizione Haab.

I componenti

I kin
L'anno dei Maya ha un'unità base denominata Kin, parola che significa giorno, sole, ecc. Il calendario Tzolkin ha un ciclo di 20 nomi di giorni combinato con un ciclo di 13 numeri di giorno. Ciascuno di questi 20 nomi viene rappresentato da un glifo e sono: Imix, Ik, Akbal, Kan, Chicchan, Cimi, Manik, Lamat, Muluc, Oc, Chuen, Eb, Ben, Ix, Men, Cib, Caban, Etznab, Cauac e Ahau (Vedere grafico superiore).

Gli Uinal
L'anno Maya è diviso in 19 mesi, denominati Uinal, ciascuno ha un nome e un glifo (Vedi grafico sotto). Di questi mesi, i primi diciotto hanno venti giorni e l'ultimo, denominato Uayeb, ha solo 5 giorni. I giorni dentro un mese sono numerati dallo 0 a il 19 con l'eccezione di Uayeb i cui giorni sono numerati dallo 0 al 4.

I numeri
Per scrivere le date i Maya utilizzarono entrambi, il glifo corrispondente al differente periodo di tempo e il numero, di ciascuno di loro. I Maya svilupparono un sistema matematico unico che usa punti e barre ogni cinque unità. I numeri possono essere scritti verticale oppure orizontalmente. Loro scoprirono e usarono lo zero così come un sistema vigesimale di puntazione similare al sistema decimale oggi utilizzato. Vedere grafico per i simboli ei loro equivalenti arabici.

Visto che il sistema numerico Maya è basato su 20 unità, quando un numero superiore a 19 deve essere scritto, si usa un sistema che si sviluppa verso l'alto. Così per scrivere 20, disponevano uno zero nella posizione inferiore con un puntino in cima ad esso. Il puntino in questo posto significa un'unità del secondo ordine che vale 20. Per scrivere 21, lo zero cambia ad un puntino e per i numeri successivi il conteggio originale di 19 seguirà nella prima posizione. Una volta raggiungono di nuovo 19, altre unità vengono aggiunte alla seconda posizione. Questa unità per i calcoli matematici normale vale 400 (20 x 20) ma per i calcoli calendaristici la terza unità diventa 360 anziché 400, dopodiché il resto delle posizioni si sviluppa moltiplicando per 20 quelle precedenti.
Abbiamo accennato precedentemente che i Maya hanno fissato una data per iniziare i loro calcoli calendaristici. Questa data è 4 Ahau 8 Kumku che nel calendario gregoriano oggi utilizzato corrisponde al 13 agosto 3114 avanti Cristo.



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view post Posted: 15/11/2014, 13:55     Gli Aztechi -






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Azteca o Mexica, furono un popolo che dominò il centro e sud del Messico dal secolo XIV fino il secolo XVI. Famosi per aver stabilito un vasto impero altamente organizzato, vennero distrutti dagli spagnoli e i loro alleati, i tlaxteca. Alcune versioni segnalano che il nome azteca deriva dal luogo mitico, situato possibilmente a nord dall'attuale città del Messico, chiamato Aztlán; più tardi si autodenominarono mexica.

«Vissero per due secoli, ma furono spazzati via in due anni con l'arrivo dei conquistatori spagnoli. Erano considerati un popolo sanguinario per i sacrifici umani nelle cruente cerimonie religiose in onore degli dei, in cui "strappavano i cuori dopo aver aperto i petti dai corpi di uomini ancora vivi", per citare Hernán Cortés. Ma erano anche un popolo di poeti e di artisti, ebbero una conoscenza profonda di tutti gli aspetti del mondo naturale che seppero rappresentare con uno stile figurativo di grande intensità espressiva, dando pari dignità al coniglio come alla pulce, all'aquila come al coyote, al cane come al serpente, alla zucca come al cactus, in quanto tutte forme del divino. Erano un popolo guerriero che assoggettò con la forza militare le altre tribù indigene, ma furono gli artefici anche di un capolavoro di ingegneria architettonica come il Tempio Maggiore, centro dell'universo azteca, il punto in cui si incontravano le varie forze della concezione cosmologica.»

ORIGINI

Dopo la caduta della civilizzazione tolteca, che fiorì principalmente a Tula fra i secoli X e XI, ondate di immigrazioni inondarono l'altipiano centrale del Messico, intorno al lago Texcoco. Data la loro tarda apparizione, gli aztechi-mexica furono obbligati ad occupare la zona pantanosa situata ad ovest dal lago.

Erano circondati da potenti nemici che gli esigevano tributo e le uniche terre secche che occupavano erano gli isolotti del lago Texcoco, circondati da pantani. Il fatto che, da una posizione così svantaggiosa, gli azteca furono capaci di consolidare un poderoso impero in solo due secoli, è dovuto in parte a la loro credenza in una leggenda secondo la quale fonderebbero una grande civilizzazione in una zona pantanosa dove vedessero un nopal (cactus) su una roccia e sopra un'aquila divorando un serpente. I sacerdoti affermarono aver visto tutto ciò al loro arrivo in questa zona; come riflesso e continuità di questa tradizione, oggi quell'immagine rappresenta il simbolo ufficiale del Messico che appare tra l'altro, sulle banconote e monete messicane.

Con l'aumento della popolazione, gli aztechi stabilirono organizzazioni sociali e militari superiori. Nel 1335 fondarono la città di Tenochtitlán, proprio dove oggi si trova l'attuale capitale, città del Messico. Gli aztechi fecero diventare il lago, in quella parte poco profondo, in chinampas (giardini molto fertili, costruiti su strutture di tronchi annodati con corde da ixtle che sostenevano sabbia, ghiaia e terra vegetale, a modo di isole artificiali, coltivando verdure, fiori e allevando uccelli domestici). Poi fecero vie e ponti collegando la città con la terraferma; costruirono acquedotti ed scavarono canali per tutta la città per il trasporto di merce e persone. Le costruzioni religiose - gigantesche piramide a gradinate ricoperte di pietra calcarea ed stucco di vivi colori, sulle quali si costruivano i tempi - dominavano il paesaggio.

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Tenochtitlan

La città progredì come risultato della sua ubicazione e alto grado di organizzazione. Nell'epoca in cui gli spagnoli iniziarono la conquista nel 1519, il grande mercato di Tlatelolco attraeva circa 60.000 persone/giorno. Le merce arrivavano agli azteca grazie agli accordi sui tributi stabiliti con i territori conquistati. Molte di questa merce si esportavano ad altre zone del Impero Azteca e del Mesoamerica.

LA CONFEDERAZIONE AZTECA

Gli aztechi-mexica stabilirono alleanze militari con altri gruppi riuscendo a creare un impero che si estendeva dal Messico centrale fino l'attuale confine con Guatemala. Agli inizi del secolo XV Tenochtitlán governava congiuntamente con le città-stato di Texcoco e Tlacopan (più tardi Macuba ed adesso parte di Città del Messico) sotto la denominazione della Triple Alleanza. In un periodo di 100 anni gli azteca riuscirono ad avere il potere totale e, anche se le altre città-stato continuarono chiamandosi regni, erano in realtà solo titoli onorifici.

Con Moctezuma I (1440-1469) la guerra si estese verso sud; suo figlio Axayacatl avanzò vittoriosamente fino a Oaxaca. Dopo Axayacatl (1469-1481) e Tizoc (1481-1486), nel 1486 salì al trono Ahuitzotl che estese i suoi domini fino al Guatemala.

Alla fine del regno di Moctezuma II (figlio di Ahuitzotl), nel 1520, si erano stabilite 38 province tributarie; nonostante, alcuni popoli della periferia lottavano accanitamente pur di mantenere la loro indipendenza. Queste divisione e conflitti interni agevolarono la sconfitta del Impero Azteca da parte degli spagnoli alleati appunto con questi popoli. Inoltre Moctezuma accolse Cortés ei suoi pacificamente e gli diede i migliori palazzi cosa che facilitò la caduta della città. è possibile che la interpretazione degli antichi presagi sul ritorno del dio Quetzalcóatl, fece confonderlo con Cortés, sebbene l'imperatore, colmando gli spagnoli di regali, era più interessato alla loro ritirata. Gli spagnoli catturarono Moctezuma II, che morì in prigionia, mentre il fratello e il nipote del re, Cuitlahúac e Cuauhtémoc (Guatimozino), tentarono inutilmente di organizzare un'estrema resistenza e venirono impiccati nel 1525.

LA SOCIETà E LA RELIGIONE

L'imperatore azteca possedeva un potere illimitato, che comprendeva tutte le cose e tutte le persone. La società era divisa in tre classi: schiavi, popolo e nobili. La condizione del schiavo era simile a un servente contrattato. Sebbene i figli dei poveri potevano essere venduti come schiavi, la vendita era a termine. Gli schiavi potevano comprare la loro libertà e quelli che riuscivano a fuggire dai loro padroni ed arrivare fino il palazzo regale senza essere pressi ottenevano immediatamente la libertà. Al popolo o macehualtin veniva concessa la proprietà a vita di un terreno nel quale costruivano le loro case. Nonostante, agli strati più bassi della popolazione (tlalmaitl) non era permesso avere proprietà diventando contadini affittando i terreni. La nobiltà era composta dai nobili da nascita, i sacerdoti e quelli che si erano guadagnati il diritto ad esserlo (specialmente i guerrieri).

Nella religione c'erano numerosi dei. Fra loro, Huitzilopochtli (il dio sole), Coyolxahuqui (la dea luna che, secondo la mitologia azteca, era assassinata dal suo fratello, il dio sole), Tláloc (divinità della pioggia) y Quezalcóatl (inventore della scrittura e del calendario, associato con il pianeta Venere e con la risurrezione).

I sacrifici umani e di animali erano parte integrante della religione azteca. Per i guerrieri il massimo onere era cadere in battaglia e offrirsi come volontari per il sacrificio nelle cerimonie importanti. Le donde che morivano durante il parto compartivano l'onore dei guerrieri. Si facevano anche delle guerre chiamate fiorite allo scopo di fare prigionieri da sacrificare. Il senso del dono di sangue umana (e in minor misura di animali) era quello di alimentare le divinità del sole assicurandosi così la sua apparizione ogni giorno e con lui la permanenza della vita umana, animale e vegetale sulla terra.

SCRITTURA

Gli azteca utilizzarono la scrittura pittografica incisa su carta o pelle di animali. Alcuni di questi scritti, chiamati codici, sono ancora conservati. Il più famoso,il codice borbónico, anteriore all'arrivo degli spagnoli, è un libro calendario da due parti, la prima il libro dei destini (tonalamalt e la seconda il libro alla festa dei mesi (xiuhpohualli). Gli aztechi, e forse, i teotihuacani, mille anni prima, parlavano una lingua chiamata náhuatl. Utilizzavano anche un sistema di calendario sviluppato dai maya, con 365 giorni divisi in 18 mesi da 20 giorni, ai quali venivano aggiunti 5 giorni vuoti di cui si credeva erano funesti e portavano sfortuna. Utilizzavano pure un calendario da 260 giorni (20 mesi da 13 giorni) allo scopo di indovinare l'avvenire.

L'EDUCAZIONE

L'educazione era molto rigida e si dava dai primi anni. Alle donne si incoraggiava la discrezione e il pudore nei suoi modi e nel vestire, le si insegnava tutti i lavori domestici, i quali, oltre la macinazione e la preparazione degli alimenti, consisteva in cardare il cotone, filare, lavorare a maglia e confezionare i vestiti della famiglia.

Agli uomini veniva inculcata la vocazione guerriera. Fin da piccoli erano formati per essere forti, tali di essere bagnati con acqua fredda, coperti con vestiti leggeri e dormivano sul pavimento. Come agli ateniesi della Grecia classica, si procurava fortificare il carattere dei bambini con punizioni severe e il fomento dei valori primordiali come amore alla verità la giustizia e il dovere, rispetto versi i genitori e gli anziani, rifiuto alla bugia ed il libertinaggio, misericordia con i poveri e handicappati. I giovani, tra altre discipline, imparavano musica, balli e canti, religione, matematica, l'interpretazione dei codici, arti marziali, scrittura e conoscenza del calendario.

Solo c'erano permessi due forme di rapporti sessuali : nel matrimonio e quelli dei guerrieri scapoli con sacerdotesse dedicate alla prostituzione rituale: protette dalla dea Xochiquètzal, solevano ornarsi e truccarsi e proporzionavano agli uomini allucinogeni e afrodisiaci che stimolassero l'appetito sessuale. I rapporti sessuali si facevano prima che i guerrieri partissero per la guerra. Nonostante, l'adulterio era severamente punito.

SCIENZE

L'astronomia era una delle scienze con più tradizione per gli aztechi; grazie alle loro osservazioni determinarono con grande precisione le rivoluzioni del sole, la luna, Venere e, forse, Marte; raggrupparono le stelle in costellazioni (non coincidono con le nostre); conobbero l'esistenza delle comete; la frequenza degli eclissi del sole e della luna, creando così un complesso calendario. L'osservazione del cielo gli permesse sviluppare conoscenze di meteorologia e predire così gelate o stabilire le caratteristiche dei venti dominanti.

La medicina ebbe pure un grande sviluppo. Con la loro conoscenza della natura distinsero le propietà curative dei diversi minerali e delle piante. I sacrifici umani religiosi (che includevano l'estrazione del cuore e lo smembramento del corpo) favorirono una buona conoscenza del corpo umano. Sapevano curare fratture, morsi da serpenti. Possibilmente ci furono "odontoiatri" incaricati di fare deformazioni dentali.

Sebbene la medicina era praticata da uomini e donne, sembra che solo le donne potevano incaricarsi dei parti. La medicina era molto legata alla magia, ma il fatto che non si attribuisse la causa scientificamente corretta ad ogni malattia non significò che non si applicasse il conveniente rimedio.

L'ARTE

Gli aztechi furono abili scultori e facevano sculture di tutte le misure, piccole o colossali, plasmando in esse temi religiosi o dalla natura. Captavano l'essenza di quello che volevano rappresentare, realizzando di seguito le loro opere con ogni tipo di dettaglio. Le sculture grandi, di solito rappresentavano dei e re. Le piccole si riservavano per la rappresentazione degli animali e oggetti comuni. Si utilizzò la pietra e il legno che in occasioni venivano arricchite con vernici di colori o incrostazioni di pietre preziose.

Nella pittura azteca il colore è fondamentale. Si tratta di colori piani, senza sfumature, né ombre e, possibilmente, con connotati simbolici. Appare legata all'architettura decorando gli edifici.

Grazie alla loro conoscenza della fisica, gli orefici usarono varie tecniche nel lavoro (la cera perduta, ad esempio), fondere oro con l'argento, ecc.. Elaboravano ogni tipo di figure e ornamenti, bracciali, collane, pettorali, orecchini, ecc.. Frequentemente il metallo si combinava con pietre preziose (turchese, ametista, giade, cristallo da roccia) o con conchiglie.




Calendario Azteca

Il Calendario Azteca (Pietra del Sole) è una delle opere d'arte precolombiane più bella e ammirata della cultura azteca. È scolpita in una roccia di basalto olivina nota anche come peridoto d'origine vulcanica. È una roccia formata di silicati ricchi di ferro e magnesio, componenti di molte rocce eruttive.

Si ritiene che questa scultura è stata iniziata nell'anno 1449 durante il regno di Axayácatl, e fu terminata trenta anni dopo, nel 1479, secondo quanto indicato, in caratteri nahoas, sulla parte superiore e centrale del monolito, che corrispondente all'anno MATLACTLI HUAN YEI ACATL (13-canna), che fu la decima terza canna secondo la misurazione del tempo azteca. Si pensa anche che durante l'3poca pre-cortesiana (prima di Hernán Cortés, conquistatore del Messico) questo monolito stava collocato sopra una piattaforma di fronte a un edificio chiamato Cuauhcuauhtenchan (dimora delle aquile).

Il monolito, con la parte scolpita capovolta, è stato scoperto il 17 dicembre 1790 nella Piazza di Arme, oggi Zócalo della Città del Messico. Fu trasferito accanto alla torre ovest della Cattedrale Metropolitana e nel 1885 fu collocato in una delle sale del Museo Nazionale di Storia situato allora nella Calle de la Moneda. Nell'Agosto 1964 fu piazzato definitivamente nella sala Mexica del Museo Nazionale di Antropologia nel Bosco di Chapultepec, Città del Messico.

Il Calendario Azteca ha un diametro di 3.54 metri e un peso di circa 24 tonnellate. È una delle migliori espressione dell'arte azteca e dimostra il grado di sviluppo culturale e scientifico che questo popolo raggiunse nella astronomia, nella matematica, nella misurazione del tempo e nell'arte lapidaria, conoscenze che ricevettero gli azteca delle civiltà che gli precedettero.

Le figure intagliate in questo imponente monolito rappresentano i dati corrispondenti alla formazione del Sole, all'ordine del Sistema Planetario, alla creazione della Terra e le sue diverse ere fino l'apparizione di una coppia divina che chiamarono OZOMOC e CIPATONATH, figure rappresentate sulla parte centrale del Calendario in torno alla figura di TONATIUH (il Sole). Il Calendario Azteca presenta otto circoli concentrici finemente intagliati, sette dei quali sulla parte frontale del monolito, l'ottavo e ultimo sul canto della scultura.




Circolo Centrale

Il circolo centrale rappresenta il viso di TONATIUH, il Sole, dio che nella mitologia tenochca, nahoa, azteca o mexica era padrone e signore di tutti i cieli e creatore di tutti i fenomeni della natura. Sotto il suo comando c'erano tutti gli altri dio azteca. TONATIUH era il protettore di quanto creato, il signore dei guerrieri che morirono in combattimento e delle madri che morirono durante la nascita del loro primo figlio.

Una delle tante tradizioni su TONATIUH racconta che il Sole ha avuto quattro età, prima dell'attuale, nelle quali l'uomo è scomparso per completo salvandosi soltanto una coppia di uomo e donna. Secondo questa leggenda l'epoca attuale è illuminata dal QUINTO SOLE.

Sul viso di TONATIUH si possono apprezzare i seguenti segni:
la corona, il ciondolo nasale con forma di farfalla, gli orecchini, la collana. Tutti questi ornamenti sono straordinariamente lussuosi e caratteristici del dio supremo. Dovuto alla sua somiglianza col Sole, i capelli di TONATIUH sono dorati. Sul suo viso si notano le rughe che sono una caratteristica delle persona anziane, e che secondo la cultura azteca, dimostravano la maturità e la saggezza degli atti e delle decisione, nonché la fermezza di carattere. Infine, troviamo la lingua in forma di coltello di ossidiana, esposta verso l'esterno che indica la necessità di essere alimentata con la sostanza magica che era il sangue e il cuore umani. La lingua simboleggia il raggio di luce e la saggezza perfetta.

TONATIUH, così, rappresenta la nascita del tempo, il creatore della cronologia, il signore della Terra e del Cielo, il creatore del Sistema Planetario e il generatore dell'Universo.

Secondo Circolo

In questo secondo circolo, oltre i simboli delle Ere Cosmogoniche - epoche o età per le quali attraversò la razza azteca - (vedere pagina separata), si apprezzano i seguenti segni:

Sulla parte superiore destra c'è la figura di CE TECPATL (1-coltello di ossidiana) che è il simbolo del Nord e a sua volta è il geroglifico con il quale si identifica il dio Tezcatlipoca (Specchio Fumante).

Sulla parte superiore sinistra c'è la figura di XIUHUITZOLLI (piuma di quaglia azzurra), simbolo dell'Est e rappresentazione del dio Quetzalcoatl (Serpente Impiumata o il Gemello Divino), coperto con le arme che si collocavano sui cadaveri dei nobili e dei bravi guerrieri durante i loro funerali.

Sulla parte inferiore destra c'è il simbolo CHICOME OZOMATLI (7-scimmia) che rappresenta l'ovest.

Sulla parte inferiore sinistra si trova il simbolo CE QUIAHUTLI (1-pioggia) che rappresenta il Sud.

Se disegniamo due linee rette, la prima che unisca le figure CE TECPATL e CE QUIAHUTLI e la seconda che unisca i simboli XIUHUITZOLLI e CHICOME OZOMATLI, si formano due angoli opposti dal vertice. L'apertura di questi due angoli, secondo alcuni autori, segnala il corso annuale del Sole verso uno e l'altro lato della linea degli equinozi. Questi angoli misurano circa 23 gradi e mezzo.

Sulla parte centrale superiore di questo circolo c'è un simbolo di V invertita che rappresenta la fiamma divina del Sole e della creazione.

Sulla parte inferiore si vede un pettorale riccamente adornato con pietre preziose di chalchihuites.

Distribuiti dentro questo secondo circolo ci sono cinque punti corrispondenti ai cinque giorni complementari o di riposo assoluto e considerati nefasti tra i nahoas e che venivano aggiunti al finale di ogni anno composto da diciotto mesi da venti giorni ognuno.

Terzo Circolo

In questo circolo si distinguono venti spazi, corrispondenti ognuno a un periodo, considerato come il mese azteca, di venti giorni. I giorni, iniziando dal primo superiore in senso antiorario (lettura normale per le popolazioni mesoamericane), sono:

giorno 1 - CIPACTLI - Coccodrillo
giorno 2 - EHECATL - Vento
giorno 3 - CALLI - Casa
giorno 4 - CUETZPALLIN - Lucertola
giorno 5 - COATL - Serpente
giorno 6 - MIQUIZTLI - Testa di Morto
giorno 7 - MAZATL - Cervo
giorno 8 - TOCHTLI - Coniglio
giorno 9 - ATL - Acqua
giorno 10 - ITZCUINTLI - Cane
giorno 11 - OZOMATLI - Scimmia
giorno 12 - MALINALLI - Erba
giorno 13 - ACATL - Canna
giorno 14 - OCELOTL - Ocelotto o Tigre
giorno 15 - CUAUHTLI - Aquila
giorno 16 - COZCAQUAUTLI - Avvoltoio
giorno 17 - OLLIN - Movimento
giorno 18 - TECPATL - Coltello di Ossidiana
giorno 19 - QUIAUITL - Pioggia
giorno 20 - XOCHITL - Fiore

L'anno civile del popolo azteca contava con 365 giorni costituiti da 18 mesi di venti giorni ognuno più cinque giorni che si aggiungevano al termine del decimottavo mese. Questi ultimi cinque giorni, oltre considerarsi come complementari, erano da riposo assoluto ed erano considerati infausti poiché gli azteca pensavano che durante questi cinque giorni potevano accadere le maggiori calamità fino la distruzione della Terra che secondo una leggenda poteva capitare alla fine di un ciclo di 52 anni. I cinque giorni finali dell'era denominati NEMOTEMI, non avendo un disegno speciale ne un dio tutelare, era rappresentati sulla pietra del Sole da cinque punti distribuiti sul secondo circolo.

Nel trascorso del ciclo azteca di 52 anni, i sacerdoti facevano correzioni sul calendario, indispensabili per evitare che non si ritarderà di 13 giorni data la presenza degli anni bisesti (366 giorni).

Ogni giorno del mese era presidiato da un dio o da una dea che aveva influenza, data la sua propria natura, sulle attività degli esseri umani, per cui il calendario veniva consultato prima di qualsiasi attività per controllare che il giorno era propizio per essa.

Visto che il significato dei segni calendaristici e la loro interpretazione era conoscenza solo della classe sacerdotale, quando nasceva un bambino si faceva venire uno dei sacerdoti a finché, secondo il segno e il dio di quel giorno, anticipasse il destino del neonato. Se il segno e il dio patrono gli erano avversi, si facevano riti e scongiuri indispensabili per disfare il destino così ostile.

Il conteggio dei giorni iniziava sul casellario superiore a sinistra della punta della fiamma divina, sul circolo anteriore, e continuava in senso antiorario fino terminare sul lato destro della punta della suddetta fiamma.

Gli antichi messicani, in conteggiare il loro ciclo, utilizzarono solo i segni ACATL (canna), TECPATL (coltello di ossidiana), CALLI (casa) e TOCHTLI (coniglio) conteggiati da tredici in tredici, ma intercalati:: 1 ACATL, 2 TECPATL, 3 CALLI, 4 TOCHTLI, 5 ACATL, 6 TECPATL, ecc., fino ritornare 1 ACATL dopo i 52 trascorsi.


Quarto Circolo

In questo circolo sono rappresentati i 260 giorni di cui è costituito il TONALAMATL, o calendario incompleto, che usavano i sacerdoti durante i loro indovini per assegnare i nomi ai nuovi neonati e, principalmente, per gestire le attività agricole della comunità.

I 260 giorni si ottengono moltiplicando i 52 casellari di cui consta questo quarto circolo, per il numero rappresentato dentro ogni casellario da cinque piccoli circoli collocati su una targa di giadeite.

Sono visibili soltanto 38 casellari poiché gli altri quattordici sono coperti dalle figure "V" che salgono verso i circoli quinto e sesto circolo, altri cinque sono coperti dalla "V" inferiore ed infine nove coperti dalle altre "V", tre per ognuna di esse.

Il TONALAMATL, gestito dai degli agricoli, deferisce dalla data d'inizio dell'anno civile azteca poiché doveva adattarsi ai lavori propri del campo, basati principalmente nella coltivazione del granoturco tuttora base dell'alimentazione dei popoli latinoamericani. Sull'altipiano di ANAHUAC, il TONALAMATL dava inizio il giorno due di marzo del calendario attuale.

Quinto e Sesto Circolo

Questi due circolo rappresentano la terra e il cielo. La terra è il quinto circolo e il cielo il sesto circolo. Unendo i due circolo si trovano delle figure in forma di "V" che rappresentano i raggi creatori e vivificanti del Sole, e alla loro volta, marcano o delimitano gli otto spazi che corrispondono a cada una delle otto parti in cui gli azteca divisero il giorno. Queste figure non solo indicavano le divisioni del giorno, ma anche facevano referenza ai punti cardinali.

Le figure che presentano dei ricciolini nei loro estremi indicano i quattro punti cardinali principali, rispettivamente Nord, Sud, Est ed Ovest. Le altre quattro figure senza i ricciolini corrispondono ai quattro punti cardinali intermedi.

Alternando con i raggi solari ci sono altre otto figure di forma rettangolare che segnalano le otto parti in cui gli azteca divisero la notte. Queste figure, inoltre, simbolizzarono la luce, la forza e la bellezza del Sole. Questi rettangoli sono formati da targhe di giadeite adornate nel centro da cinque chalchihuites di colore rosso.

Le targhe di giadeite sono soggette da cinghie di colore rosso adornate sulla parte superiore da tre punte di piume sulle quali riposa un ricciolino in forma di perla.

Lungo la circonferenza del quinto circolo ci sono ripetute delle figure uguali all'emblema che appare sulla fronte di TONATIUH sul circolo centrale della pietra del Sole. Queste figure sicuramente non sono un ornamento del monolito poiché sarebbero in un luogo improprio. Visto il totale di questi elementi, 104, si deduce che ognuno di loro rappresenta un anno e che il totale significa il HUEHUETILIZTLI cioè, il ciclo di 104 anni base di una delle misurazioni del tempo tra gli azteca.

Da notare che gli emblemi visibili sono soltanto 70: gli altri 34 sono coperti dalle figure sovrapposte: 24 coperti dalle figure in forma di "V", tre per ognuna di esse; dalla parte inferiore del settimo circolo si staccano verso il sesto e quinto circoli, i pennacchi da due facce; ogni pennacchio copre cinque emblemi, i mancanti per arrivare ai 104.

Accanto alle figure anteriori si trovano dei gruppi di linee parallele, adornati ognune di loro con un chalchihuite, rappresentando il sangue che alimenta e da vita alla terra.

Nel sesto circolo ci sono scolpite figure che hanno la forma di uno sperone. Si ritiene che questi elementi sono gocce di sangue che si staccano dal cielo. Ma molte rappresentazioni di gocce di sangue che esistono nei codici non hanno questa forma, cioè, non hanno la piccola estremità sulla parte superiore, bensì una forma classica, come corrisponde ad una goccia secca, una figura circolare concava verso il basso. Le figure sopra descritte sono forme stilizzate dell'ornamento di QUETZALCOATL e pertanto vengono ad essere segni nettamente venusiani.

Nel sesto circolo e staccandosi dalla parte interna del settimo circolo, si vedono delle figure che simbolizzano fiamme di fuoco intenso. Ogni figura ha un gruppo di quattro barre con un valore simbolico cronologico.

Settimo e Ottavo Circolo

Nel settimo circolo, l'ultimo esterno della facciata del Calendario Azteca, sono scolpite due Serpenti di Fuoco chiamate XIUCOATLS, coprendo ognuna una semicirconferenza e toccandosi sulla parte superiore del monolito dalle code e sulla parte inferiore dalle lingue.

Sulla parte inferiore del settimo circolo, lato sinistro, e dalla bocca del serpente sorge il viso di TONATIUH, il Sole. La sua identificazione è semplice poiché la sua fronte ostenta il simbolo che presenta la facciata centrale della Pietra del Sole, caratteristica di questa divinità. Altro dettaglio che permette la piena identificazione di TONATIUH è l'orecchino formato da un disco simile a quello che pende sul viso della parte centrale.

Il viso che appare nella bocca del XIUCOATL del lato sinistro è quello di QUETZALCOATL in una delle sue multipli rappresentazioni, in questo caso quella del pianeta Venus quando appare allo spuntare dell'alba e che gli azteca denominavano TLAHUIZCALPANTECUHTLI. L'orecchino di questo personaggio è un semplice disco. Sulla parte inferiore del viso si possono apprezzare delle linee incrociate che simbolizzano una maglia in forma di maschera una delle caratteristiche del dio QUETZALCOATL nella rappresentazione dell'oscurità e della notte.

L'emblema della luce nella mitologia Nahoa fu la lingua umana, e nella Pietra del Sole, sulla parte inferiore del settimo circolo, esce da cada una delle bocche dei serpenti una lingua in forma di coltello di ossidiana, toccandosi entrambe fino confondersi, per indicare che il Sole e Venus si avvicinano nel cielo al tramonto ogni volta che quest'ultimo si chiude per dar passo alla notte, o al mattino, quando il cielo si apre per dar inizio a un nuovo giorno. Questo raggruppamento simbolizza la lotta giornaliera di TONATIUH, il Sole, e il dio della Notte, per apparire sull'orizzonte al mattino seguente e continuare dando alimento alla vita sulla Terra.

Nella rappresentazione dell'essere mitologico XIUCOATL appaiono sempre gli stessi segni generali: il corpo composto da varie sezioni; un ornamento peculiare sulla fronte: un ricciolo o corno invertito adornato con sette circoli caratteristici che rappresentano la costellazione delle Pleiadi. Il corpo d'ognuno dei XIUCOATLS è formato da tredici segmenti, simbolizzando ognuno un anno cui gli azteca chiamarono XIUHUITL. I tredici segmenti d'ognuno dei Serpenti di Fuoco formarono una nuova unità ciclica, che denominarono TLALPILLI.

Vicino all'ultima parte delle code d'ognuno dei serpenti appare un XIUHUITL con un mazzo formato da quattro strisce di amatl, specie di carta che ottenevano gli azteca dall'agave. Questo mazzo significò che il TLALPILLI doveva moltiplicarsi per quattro, giacché quattro sono le strisce di questo mazzo, dando come risultato un ciclo di 52 anni che denominarono XIUHUMOLPILLI. La somma di due XIUHUMOLPILLI formava un nuovo ciclo, il HUEHUETALIZTLI, costituito da 104 anni.

Il MEZTALI (mese di venti giorni), il XIUHUITL (anno di 365 giorni), il TLALPILLI (periodo di tredici anni), il XIUHUMOLPILLI (periodo di 52 anni) e il HUEHUETALIZTLI (periodo di 104 anni) furono tra gli azteca le unità cicliche per la misurazione del tempo, soggette tutte loro a riti religiosi.

Gli aztechi, come i maya, usarono due calendari: quello da 260 giorni e quello da 365 giorni. Il primo fu quello conosciuto dal popolo in generale e si utilizzava principalmente per le attività agricole sotto la direzione dei sacerdoti. Il secondo calendario fu unicamente dominio della classe sacerdotale e da determinati membri della nobiltà data la difficoltà nella sua applicazione poiché per comprenderlo e fare le correzioni necessarie per formare gli anni che adesso conosciamo come bisesti, era necessaria una ampia e solida preparazione.

Sulla parte superiore della Pietra del Sole, fra le due code dei serpenti, si vede una figura in forma di quadrilatero targa di consacrazione e dedicazione a questo monolito. Sulla targa è scolpita la data MATLACTLI OMEY ACATL (tredici canna) che è quella in cui si terminò questa grande opera lapidaria e che corrisponde all'anno 1479 del calendario gregoriano.

Infine, sul canto della Pietra del Sole, ottavo circolo, sono scolpiti dei simboli che rappresentano le stelle sul cielo notturno, dei coltelli di ossidiana che simbolizzano i raggi della luce solare e dei segni del pianeta Venere.



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view post Posted: 15/11/2014, 13:54     Gli Inca -





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L'origine dello stato e della dinastia Inca sono avvolti nel mistero e nella leggenda. La loro storia ebbe inizio con un regno locale originatosi per distacco dall'impero Huari.

Gli inca furono una carovana di emigranti che alla fine del XII secolo fuggivano da Taipicala (Tiahuanaco) cercando rifugio, dato che la loro terra d'origine era assalita e invasa da ondate umane procedenti dal Sud (Tucumán e Coquimbo). Questi invasori erano i chiamati Aymará.

Nell'immagine di Manco Capac, il primo sovrano, si riunisce una lunga storia della nazione inca per consolidarsi nel suo nuovo territorio.

La cronologia ufficiale consegna una lista di 12 governanti, finche nel 1532, con l'invasione spagnola, si rompe dando fine alla dinastia. L'ascesa al trono nell'anno 1438 dell'Inca Yupanqui (grande statista nominato "Pachacuti" ovvero "colui che inizia una nuova era") diede inizio all'espansione e all'organizzazione del Tahuantinsuyu o impero "delle quattro regioni", che corrisponde approssimativamente ai quattro punti cardinali che si dipartono dalla capitale. Quest'ultima fu chiamata Cuzco ("ombelico del mondo") e si trasformò in una delle più grandi città precolombiane d'America.

Da questa alta valle, situata a 3400 metri di altitudine, gli Inca si spostarono andando ad insediarsi lungo le valli e gli altopiani andini e per raggiungere in un secondo tempo la costa pacifica, evitando la zona delle foreste orientali. Le tradizioni, ancora vive all'epoca della conquista spagnola, unite ai dati archeologici, riconducono a tre sovrani conquistatori e organizzatori dell'Impero (le date fra parentesi si riferiscono al periodo in cui regnarono). Il primo di essi fu Pachacuti Inca Yupanki (1438-1463) oppure Pachacutec, le cui principali conquiste furono le zone del Perú vicine al Cuzco, e il regno Colla sul lago Titicaca.

PACHACUTEC, IL CONQUISTATORE DEL MONDO

Pachacutec, estese l'Impero a suoi massimi confini, coprendo quella che oggi è la Repubblica del Perù e parte delle attuali Repubbliche di Ecuador, Colombia, Bolivia, Cile e Argentina. Unificò l'Impero a traverso l'adozione di una lingua unica: il quechua e la costruzione di una imponente rete viale - i cammini dell'Inca - che ressero possibile una rapida comunicazione tra i principali punti dell'Impero. Organizzò lo stato inca nell'economia, nella politica e nel campo sociale in modo di creare un impero espansionista.

Durante il governo di Pachacutec il principe Inca Túpac Yupanqui organizzò una spedizione marittima che arrivo fino alla Polinesia, testimoniata da racconti raccolti dal cronista Sarmiento de Gamboa e confermati, secoli dopo, dalla spedizione Kontiki del navigante scandinavo Thor Heyerdahl, che salpò dal Perú nel 1947 con una imbarcazione simile seguendo lo stesso percorso degli antichi peruviani.

Insieme al figlio Tupac Inca Yupanki conquistò, tra il 1463 e il 1471, il regno Chimú e alcune zone della Sierra dell'Ecuador. Dopo di lui, Tupac Inca Yupanqui (1471-1493) conquistò la costa centromeridionale del Perù, il sud dell'Altopiano Boliviano, il nordovest dell'Argentina il nord ef il centro del Cile. Infine Huayna Capac (1493-1525) ampliò e consolidò i domini inca nell'Ecuador, dove fondò una capitale secondaria, Quito. Primogenito e successore legittimo di Huayna Capae, Huascac, non fu però capace di conservare l'unità dell'impero, e ben presto il suo fratellastro, Atahualpa, si ribellò. Ebbe così inizio una cruenta guerra civile, di cui approfittarono gli Spagnoli che, capeggiati da Francisco Pizarro, fecero prigioniero nel 1532 Atahualpa, che morì l'anno seguente. La fondazione di Lima, sulla costa centrale, segnò la fine della potenza socio-politica inca; ciononostante gli indigeni della Sierra e degli Altopiani continuarono a vivere secondo l'antica tradizione.

GLI INCA NELLA COSTA CENTRALE

Il vecchio Inca (imperatore) Pachacutec, nominò suo figlio Tupac Yupanqui come suo successore. In questa situazione, di co-regnante, intraprese la conquista della sierra nord del Perù (Cajamarca) e la regione di Cañar in Ecuador; dopo ritornò lungo la costa, conquistando il poderoso Stato Chimú, arrivando poi nella costa centrale (la nazione Ychma) alla città di Pachacamac la più importante di questa regione. Forse la conquista della nazione Ychma fu pacifica, una sorta d'alleanza e vassallaggio. Tupac Yupanqui ordinò di costruire a Pachacamac il Tempio del Sole piramide dedicata al controllo politico ed economico del nuovo stato conquistato.

I re inca, cui nomi sono stati registrati per la storia, sono stati in totale quatordici e la durata dell'impero raggiunge circa cinquecento anni. La seguente è la lista degli inca:

Manco Cápac
Sinchi Roca
Lloque Yupanqui
Mayta Cápac
Cápac Yupanqui
Inca Roca
Yahuar Huaca
Viracocha
Pachacútec
Inca Yupanqui
Túpac Inca Yupanqui
Huayna Cápac
Huáscar
Atahualpa

La loro lingua fu il quechua considerata oggi, assieme allo spagnolo, lingua ufficiale del Perù e la loro scrittura i Quipus, un sistema di fili annodati che ancora oggi aspetta essere decifrato.

L'organizzazione politica degli Inca divise l'amministrazione in settori da dieci, cento, mille e dieci mila abitanti, ognuno uno dei quali a carico di persone nominate dall'Inca. Questo conferma che gli Inca conobbero e applicarono il sistema decimale dal secolo XI dell'era cristiana.

LA FORTALEZA DEL CUZCO

Meravigliosi edifici fecero gli Inca: fortezze, tempi, case regali, giardini, magazzini e cammini, e altre costruzioni di grande eccellenza, come i reperti archeologici sembrano mostrare, di cui rimasero purtroppo solo le fondamenta.

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La più superba opera, costruita dagli Inca per mostrare il loro potere e maestà, fu la fortezza del Cuzco, la cui grandezza appare incredibile per chi non l'ha mai vista, e a chi l'ha visto e guardato con attenzione, le fa immaginare, e anche credere, che sembra fatta grazie ad un incantesimo, fatta da demoni e non da uomini dato che le pietre sono tante e grandi (che sono più burroni che pietre). Come fecero a tagliarle senza l'utilizzo del metallo ? come fecero a trasferirle a Cuzco se il cantiere più vicino, Myuna, è a circa dieci chilometri, visto che non avevano nè buoi nè carri? Probabilmente neanche questi ultimi sarebbero serviti per un tale lavoro. E poi come fecero a montare i macigni uno sopra l'altro, con tanta precizione senza l'aiuto di squadre e righelli ?

Gli edifici e fabbriche che costruirono gli Inca in fortezze, cammini, case di campagna, ecc, furono molti, come testimoniano i reperti a Cuzco, a Tiahuanaco, a Tambo ed altri posti, utilizzando le solite pietre gigantesche. Si può pensare che a queste costruzioni lavorava un gran numero di persone provenienti da tutte le province ma non si può ipotizzare come riuscissero a mettere insieme senza cemento, ne macchine, ne strumenti, tali pietre in maniera cosi straordinaria che le unioni incastrano in modo perfetto.

"A Tiahuanaco, ad esempio, ci sono pietre lunghe 12 metri, larghe 6 e alte 2 metri. A Cuzco ancora più grandi. La cosa più incredibile è che pur essendo di forma irregolare sono incastrate in modo così bene che anche senza cemento neppure la punta di un coltello riesce a penetrare le unioni" ...(Garcilaso de la Vega Inca "Comentarios Reales" Biblioteca di Cultura Peruana - Parigi 1938)

ORGANIZZAZIONE SOCIALE

Gli inca furono governanti che compilarono e diedero gran diffusione a una serie di abitudini che ancestralmente esistevano nelle Ande. Il loro valore non è tanto per la loro capacità creativa, ma per la loro capacità di diffondere, ordinare ed amministrare il sistema andino su un ampio territorio. La base della cultura e l'organizzazione andina si trova nella parentela cioè, nel ayllu, un insieme di persone che si consideravano parenti perchè credevano di discendere da un antenato comune. Questi sono alla loro volta uniti da vincoli di riceprocità cioè avevano l'impegno di aiutarsi mutuamente nei lavori quotidiani; a questo tipo di lavoro si diede il nome di minca. I membri dell'ayllu rispondevano all'autorità dei loro curacao (caciques), che sono gli incaricati di regolare i rapporti sociali, eseguire le feste, immagazzinare le risorse, distribuire le terre tra i suoi e disporre della manodopera. L'economia inca no conobbe nè la moneta nè il mercato, per cui gli scambi e la forza lavorale si otteneva a traverso i lacci di parentela oppure per reciprocità.

Fra parenti esisteva uno scambio di energia costante, ma si lavorava pure per la autorità, lavoro conosciuto come mita. L'inca chiedeva come tributo esclusivamente manodopera, che era inviata a lavorare sulla terra, lavorare la ceramica, costruire marciapiedi o grandi opere archittectoniche. In cambio, l'inca ritornava questi servizi organizzando rituali, mantenendo i cammini, distribuendo i beni in caso di necessità o nelle feste; questa relazione per la quale l'inca ritornava il lavoro del ayllu si conosce come ridistribuzione.

SISTEMA POLITICO

Nell'apice del suo potere, gli Inca svilupparono un sistema politico e amministrativo non superato da nessun altro popolo nativo americano. L'Impero Inca era una teocrazia basata sull'agricoltura e nel sistema degli ayllus, dominata dall'Inca che era adorato come un dio vivente. Da far presente che nell'organizzazione politica Inca esisteva un sistema di potere duale, dove tutte le autorità apparivano sempre accoppiate: per esempio, nel caso dell'Inca, c'erano due Inca che governavano simultaneamente, un Inca hanan "sopra" e un Inca hurin "sotto".

Ugualmente, le autorità a livello locale erano pure duali: a livello degli ayllus, le massime autorità erano i curacas; ogni ayllu aveva due curacas, uno hanan e un altro hurin. Sotto gli Inca, si trovavano le famiglie degli antichi Inca, le quali formavano gruppi di parentela conosciuti come panacas " famiglia nobile", incaricati di mantenere il ricordo del Inca morto, di realizzare cerimonie nel suo nome e di curare i suoi beni e alleanze fatte in vita. I panacas avevano grande influenza nella nominazione dei successori alla posizione del Inca. Sotto ancora, si trovavano i capi dei popoli conquistati dagli Inca, popoli che se si sommettevano ricevevano una educazione cuzquegna e una serie di privilegi. La gente comune era raggruppata nella categoria dei hatun runa, contadini membri di un ayllu, con l'obbligo della mita "lavoro a turni" per lo Stato Inca. Qualcuno usciva temporalmente da questa condizione e veniva trasferito fuori del luogho d'origine: erano conosciuti come mitimaes o mitmaqunas, popolazione mobilitata in diverse zone con differente obiettivi, quali ottenere risorse o popolare regioni. Finalmente c'erano i yanoconas, separati dagli ayllu alla diretta dipendenza del Inca disimpegnando per lui lavori specializzati.

DIVISIONE AMMINISTRATIVA

Amministrattivamente il territorio era diviso in quattro regioni o suyos "parte", ricevendo il nome di Tahuantinsuyu (parola quechua che significa letteralmente Terra delle Quattro Caserme oppure delle Quattro Parti), suddivise alla loro volta in quattro: Antisuyu, Collasuyu, Cuntisuyu e Chinchasuyu.

ECONOMIA

Gli inca è stato un popolo di agricoltori avanzati: per ogni regione svilupparono una strategia che gli permetteva ottenere il massimo sfruttamento. Utilizzarono marciapiedi o terrazze da coltura sui pendii delle montagne, camellones o waru waru nelle zone alte inondabili irrigazione, ecc.. Da distaccare, la esistenza di un aratro da piede conosciuto come chaquitaclla. Le coltivazioni più importanti furono la patata ed il mais, e poi il peperoncino, la chirimoya, la papaia, il pomodoro e i fagioli. Animali, le llamas per il trasporte, le vicuñas e le alpacas per la loro fina lana. Altri animali addomesticati furono i guanacos, cobayas, cani ed oche.

I principali manufatti Inca furono la ceramica, i tessuti, gli ornamenti metallici e le armi. Pur senza i cavalli, nè veicoli con le ruote, nè un sistema di scrittura, le autorità di Cuzco riuscirono a mantenersi in stretto contatto con tutte le parti del loro Imperio. Una complessa rete di cammini lastricati permetteva le loro comunicazioni; messaggeri addestrati - i chasquis - operando a staffetta, correvano lungo questi cammini fino 402 km/giorno. I registri di truppe, forniture, dati sulla popolazione e inventari generali si facevano mediante quipus, gruppi di nastri di diversi colori anodati secondo un sistema codificato che gli permetteva tenere una contabilità. Barche costruite da legno di balsa costituivano un mezzo di trasporte veloce lungo fiumi e ruscelli.

L'ARCHITETTURA E COSTRUZIONI

Gli Inca furono gli eredi di più di 3000 anni di sviluppo tecnologico e culturale andino. La loro originalità si manifestò soprattutto nel contesto dell'organizzazione dell'impero (uno dei più grandi di tutta la storia) e nel sistema fortemente gerarchico, che aveva come centro il sovrano Inca, considerato figlio del Sole (la principale divinità dello stato). Su tutto il territorio dell'impero si sviluppò una fitta rete di strade, percorse dai famosi "chasquis" (messaggeri imperiali), che trasportavano mercanzie o messaggi urgenti. Sulle cime più alte delle montagne si officiavano riti alle divinità del Cielo e della Fertilità.

Gli Inca erano maestri nell'architettura monumentale, realizzata con grandi blocchi di pietra assemblati perfettamente. Le fortezze di Sacsayhuaman, presso Cuzco e le città di Machu Picchu e Ollantaytambo ne costituiscono gli esempi più noti. A questi vanno aggiunti i terrazzamenti e i pendii opportunamente trattati per la coltivazione, i canali d'irrigazione, i ponti sui fiumi più ricchi d'acqua, miniere e luoghi per la lavorazione dei metalli, ecc.. (I primi americani - Juan Schobinger)

Fra le espressioni artistiche più impressionanti della civilizzazione Inca si trovano i tempi, i palazzi, le opere pubbliche e le fortezze strategicamente localizzate, come Machu Picchu. Enormi edifici di mattoni incastrati con cura senza calcina, come il Tempio del Sole a Cuzco, furono edificati con un minimo di attrezzatura. Altre costruzioni da distaccare, i ponti sospesi a base di corde intrelacciate (alcune da 100 metri di lunghezza), i canali d'irrigazione e gli acquedotti. Il bronzo fu usato ampiamente per attrezzi e ornamenti.

LA RELIGIONE

La religione ebbe un carattere di grande formalità. Il dio supremo degli Inca era Viracocha creatore e signore di tutti gli esseri viventi. Altri furono i dei, della creazione e della vita, Pachacamac, del Sol, Inti (padre degli Inca), e le dee della Luna, Mamaquilla, della Tierra Pachamama, e del fulmine e la pioggia, Ilapa. Le cerimonie e rituali Inca erano numerosi e frequentemente complessi ed erano basicamente relazionati con questioni agricole e di salute, in particolare con la coltivazione e la raccolta e la guarigione delle diverse malattie. Durante le cerimonie più importanti si sacrificavano animali vivi e raramente si facevano sacrifici umani. Gli Inca produssero un ricco corpus di folclore e musica dei quali sopravvivono alcuni frammenti.



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view post Posted: 11/11/2014, 17:17     -




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In tutto il mondo, dal 700 al 300 a.C.,fiorirono pensatori rivoluzionari: Pitagora, Buddha, Zoroastro, Platone, Confucio....Piantarono le radici spirituali dell’umanità. E i frutti si vedono ancora oggi.

Gli storici la chiamano “era assiale”: un’età d’oro in cui furono tracciate le basi etiche, sociali, religiose dell’umanità. E’ un periodo in cui si è pensato, scritto, prodotto, più di ogni altra epoca. Ponendo le basi per nuovi orizzonti di pensieri, il cui sviluppo continua ancora oggi.


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Personaggi eccezionali

Quest’epoca fu individuata dal filosofo e psichiatra tedesco Karl Jaspers (1883-1969): la chiamò “assiale” perché fu uno spartiacque nella storia dell’umanità. “E’ il punti in cui fu generato tutto quello che, dopo d’allora, l’uomo ha potuto essere senza riferirsi a una religione piuttosto che a un’altra, dando vita a una base culturale valida per tutti i popoli”. In pratica, furono poste le basi spirituali dell’umanità.

L’era assiale andò dall’VIII al IV secolo a.C.. Ma il più virtuoso di tutti fu il VI secolo a.C., Durante il quale, in diverse parti del mondo, emersero in modo indipendente nuove prospettive sociali e personaggi eccezionali: Eraclito e Pitagora in Grecia, Buddha in India, Confucio in Cina, Zoroastro promotore del monoteismo in Persia, il profeta chiamato Deuteroisaia diffuse in Palestina l’idea di un dio di giustizia non solo per gli Ebrei, ma per tutti i popoli.

Nell’era assiale l’uomo uscì da una versione tribale, particolarissima e limitata della realtà (oggi diremmo clientelare, lobbista, xenofoba), per cercare significati più alti all’esistenza, leggi universali, tracciare i confini fra bene e male, trovare una via interiore. Fu insomma un primo, grande Rinascimento.

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La prima repubblica

In Grecia fu scritta l’Odissea (VIII secolo a.C.). Nacque la filosofia, sfociata nel razionalismo di Aristotele, fu progettato il Pantenone. In Italia fu fondata Roma (753 a.C.) e poi la prima repubblica (510 a.C.). Il re della Giudea, Giosia (640-609 a.C.) fece una riforma monoteistica e commissionò parti fondamentali della Bibbia ebraica, poi completate dopo la prigionia degli Ebrei a Babilonia e la ricostruzione del tempio di Gerusalemme (536-515 a.C.).

In Persia si difuse la religione monoteista di Ahura Mazda (fra il VII e il VI secolo a.C.). In India si rifiutarono i sacrifici degli animali, in nome del rispetto universale per tutti gli esseri viventi, con la disciplina dello yoga e soprattutto con il jainismo.
E si difuse il buddismo (VI secolo a.C.).

In Cina, Lao Tse (VI secolo a.C.; personaggio mitizzato, forse sintesi di più figure storiche), autore del testo sacro Tao te Ching, confermava una tendenza: cercare la dimensione spirituale ed esterna dell’uomo.

Insomma, tutti i grandi pensatori convergevano sull’idea che nell’uomo e in tutte le cose vi fosse una porzione di energia creatrice facente parte di un Tutto. Si affermava il principio di “trascendenza”: le azioni di un individuo non riguardano cioè solo lui, ma hanno conseguenze più ampie nella società, fino a toccare la sfera spirituale e divina. Rispettare le regole delle grandi civiltà in formazione, trovando anche uno spazio per sé, era l’obiettivo dell’uomo nuovo dell’era assiale.

Ma a cosa fu dovuto questo improvviso e contemporaneo salto qualitativo dell’umanità?

Molto dipese dalle migliorate condizioni economiche, che diedero più possibilità all’esercizio delle attività intellettuali: l’uso del ferro consentì una migliore lavorazione dei campi e più produttività (la popolazione mondiale raddoppiò); si sviluppò la navigazione commerciale, prima con i Fenici e poi con i Greci.
E iniziò la produzione di massa degli oggetti di consumo. Ad Atene, nel VI secolo a.C.,c’erano grandi botteghe di ceramisti esperti nei vasi dipinti a “figure nere” che davano lavoro fino a 100 persone. Gli artigiani divennero sempre più specializzati: panettieri, fabbri, argentieri, falegnami, vetrai… Dall’Acropoli di Atene al Faro di Alessandria, dalle meraviglie architettoniche di Ninive e di Babilonia, volute da Assurbanipal e Nabucodonosor, fino alla Persepoli del re Dario e alle nuove città di Cartagine e di Bisanzio, tutto sprizzava lusso nell’area assiale.

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Globalizzatori

La visione di un mondo globalizzato era un obiettivo politico: il persiano Dario diventò lunico sovrano dall’Egitto all’India. Alessandro il Macedone, con al seguito anche molti studiosi, costituì un immenso impero in cui promise matrimoni misti, sognando di unire le genti. Il progetto di globalizzazione poi fini, ma divenne punto di riferimento per altre monarchie, imperatori romani compresi.

Il Cina il periodo dei regni combattenti (482-221 a.C.) si concluse con l’unificazione del Paese sotto l’imperatore Qin Shi Hung, quello che lasciò il maestoso sepolcro con gli 8.000 guerrieri di terracotta. In India si affermarono regnanti illuminati, come Asoka (304-232 a.C.). Facendo parte di città-Stato o vasti regni, le persone dovevano trovare un compromesso fra la loro vocazione tribale e individuale e le esigenze di una collettività gerarchicamente organizzata, sottoposta a più controllo. L’adattamento portò a diverse filosofie di vita.

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La via del guru

Una delle più importanti si ebbe in India, con il superamento dei Rig-Veda, i testi sacri degli ariani provenienti dalla Persia che si erano stabiliti lungo il fiume Indo. I Vada si basavano sulla meraviglia e il timore degli dei della natura, ai quali erano molto graditi i sacrifici. Vi era l’accettazione delle sofferenze umane basata sul Karma, ossia l’idea che ciascuno si determinasse da solo il futuro con le proprie azioni.

Nel VII secolo a.C. si riscoprì l’antica usanza dello yoga, la meditazione individuale. Gli dei ebbero sempre meno importanza e si diffuse la figura del maestro spirituale. Apparvero i trattati conosciuti come i Vedan-ta, dove era spiegata una nuova concezione del divino: entità che si trova in tutte le cose. Si arrivò alla conclusione che questa provenisse dal Brahman intenso come il Tutto.

La vera saggezza consisteva nella percessione di questa unità, al di là del singolo fenomeno naturale o sociale. Le tecniche dello yoga davano la coscienza di un mondo interiore collegato al Tutto. I sacrifici di animali erano sorpassati, da considerare rozzi, crudeli, inutili. Da questo induismo riformatore nacque la religione jainista, che propone il rispetto di tutte le forme di vita, anche delle più piccole. E si stagliò la figura di Siddharta Gautama, conosciuto come il Buddha, l’Illuminato.

Lui spiegò che l’esistenza è dukkha, sofferenza, che bisogna uscire dal circolo vizioso delle reincarnazioni, trovando il Nirvana, uno spazio fuori dalle passioni, dalle varie vite. In un mondo sbagliato, solo una cosa doveva essere ferma: il dharma, la verità sulla vita buona e giusta. Ai suoi contemporanei Buddha diede quindi un insegnamento morale: più che raccomandarli a un dio, insegnò loro come salvarsi da soli. Lo spirito critico, ma distaccato del buddismo (poco utilizzabile per scatenare conflitti sociali) piacque ai regnanti dell’India, che ne fecero per un certo periodo la “religione” di Stato.

Il “Tutto”, l’Essere impersonale, era spesso alla base della filosofia in Grecia, dove nel VI secolo a.C., Senofane fuu il primo a proclamare la fede nel progresso, nell’urbanizzazione, nella tecnica. Pitagora, sempre nel VI secolo, volle però capire che cosa ci fosse dietro la realtà così come la percepiscono i nostri sensi. Pensava all’anima come una divinità decaduta, imprigionata in un corpo corruttibile e condannata a un ciclo eterno di reincarnazioni. Insegnò che l’anima poteva essere liberata con rituali di purificazione.

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La natura delle cose

Per Platone (427-347 a.C.) il mondo sensibile era solo una brutta coppia della realtà immutabile, fondata su forme o idee eterne. Con la purificazione e il pensiero razionale, l’anima poteva liberarsi e tornare alla propria natura divina in un universo perfetto.

Ma Aristotele (384-322 a.C.), pioniere della fisica e della biologia, gettò le basi del razionalismo moderno rifiutando la separazione netta fra mondo delle idee e realtà materiale: la conoscenza dei fenomeni sensibili serviva ad avvicinarsi sempre di più alla vera natura delle cose. Le idee eterne e perfette esistevano, ma erano insite in oggetti concreti.
Aristotele era per il primato della poesia (e del teatro) sulla storia. La prima come resoconto di fatti generali, il secondo di eventi personali (per esempio, Edipo, che sia storicamente esistito o no, richiama situazioni umane riconoscibili da tutti). Scoprì il meccanismo della catarsi: identificandoci nelle forti emozioni rappresentate nei drammi, ci distacchiamo in modo liberatorio delle passioni.

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Giustizia sociale

In persia, Zoroastro (VI secolo a.C.), profeta di Ahura Mazda, oltre a promuovere il monoteismo, contribuì alla definizione dei valori con la netta separazione fra bene e male. Il monoteismo era una religione funzionale agli imperi assoluti, come quello persiano: un unico dio si accordava meglio all’idea di un solo uomo (l’imperatore) al mondo. E un codice di comportamento preciso aiutava a mantenere l’ordine sociale.

Anche presso gli Ebrei Dio parlava per mezzo dei profeti. A loro si deve la diffusione di principi di giustizia sociale e carità. Nei due Stati ebraici di allora (Giudea e Israele) alcuni profeti dell’VIII secolo come Isaia, Amos Osea cambiarono l’immagine di Yahvhè. Da “dio degli eserciti”, geloso del suo popolo e spietato contro gli altri, Yahvhè si trasformo in un dio critico nei confronti delle iniquità sociali presenti fra gli stessi Ebrei. Anzi, iniziò a utilizzare altri popoli, come gli Assiri, per dare loro una lezione (Sargon invase Israele nel 722 a.C.).

Inoltre, a un’assemblea degli dei, presieduta dal dio El, Yahvhè avrebbe detto: “Fino quando emanerete sentenze inique, e presenterete le parti degli empi? Difendete piuttosto il debole e l’orfano, rendete giustizia al misero e al povero. Liberate il debole e l’indigente dalla stretta dell’empio!” (Salmo 82). Dopo che re Giosia (640-609 a.C.) fece scrivere nel regno di Giuda molte parti dell’Antico Testamento, in linea con la sua riforma monoteista, Yahvhè cambiò ancora. In particolare dopo la caduta, per mano dei Babilonesi, di Gerusalemme: da divinità nazionale e “tribale” divenne creatore del mondo, di tutti gli esseri umani, faro per tutti i popoli. Il suo universalismo fu reso noto soprattutto dal profeta Deuteroisaia che moltiplicò le sue comunicazioni contro la schiavitù, in favore dei poveri, per le opere di carità. Un dio “socialista”e missionario che avrebbe poi condizionato il pensiero ebraico-cristiano-musulmano, ma non quello cinese.

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Tutti in fila

La Cina, altro popolo dell’era assiale, era uscita dalla vita tribale e dall’ingenua divinizzazione delle forze della natura grazie a Lao Tse (VI secolo a.C.) e al taoismo. Egli credeva che il Tao, la sostanza divina, fosse in tutte le cose. E puntava sulla libertà del singolo.
Ma un altro grande pensatore dell’era assiale, Confucio (557-479 a.C.), divenne il paladino dell’ordine statale: invece di ricercare la spiritualità nel distacco dal mondo e della disparità sociali, promosse il rigore etico, la piena fiducia nell’autorità. La sua “non religione” fu un adattamento alla realtà imperiale. E, in fin dei conti, funzionò: il rispetto verso una rigida gerarchia e un disciplinato codice di comportamento ha dominato in Cina per oltre 2 mila anni.

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Arrivò l’hi-tech: dall’orologio all’àncora

Nell’età assiale in architettura si diffusero l’arco e la volta. Si concepirono l’acquedotto (il più antico in Assiria) e l’asfalto (Babilonia). I grandi templi campani e siciliani della Magna Grecia come Selinunte e Paestum. Le tegole per i tetti. L’orologio solare, la prima carta geografica del mondo (Grecia, Anassimando).

Navi veloci con fino 5 ordini di remi (Fenicia e Grecia), l’ancora. Le vocali dell’alfabeto (Grecia). L’aratro a punta e quello pesante. Il giogo (sulle spalle, non sul collo, dell’animale) che migliorò la trazione (Mesopotamia). Il bulino d’acciaio, il tornio e la carrucola (Grecia).Gli stampi per oggetti di ferro (Cina).

Il miglior pallottoliere dell’antichità (Egitto). L’ombrello e l’aquilone (Cina). La protesi dentaria (in oro, Etruria 650 a.C.). La biblioteca (Ninive, Assiria). La torre mobile d’assedio (Assiria). La catapulta (Siracusa). Il conio per monete (Lidia). I sistemi di scale musicali (Arione e Alcmane, 625 a.C.). La lira, con sette corde (Sparta, Tarpando, 606 a.C.).

Le Olimpiadi (776 a.C.). La più antica scuola filosofica (Mileto, Talete 623 a. C.). La disciplina storica di medicina (Cnido, Democede). La più antica tragedia conosciuta, I Persiani (Atene, Eschilo, 472 a.C.).L’automistica, per cui ogni cosa è fatta di atomi (Leucipppo e Democrito). E molte altre cose....

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L’uomo uscì da una visione tribale e limitata per cercare quale fosse

il significato della vita

I progressi della tecnologia aumentarono il benessere e favorirono la ricerca

Si cercavano le leggi universali al di là dei singoli eventi

La natura non era più governata da divinità ma da forze.





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view post Posted: 11/11/2014, 17:16     -



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ANTECEDENTI

622 Maometto si ritira a Medina (Egira).
638 Il califfo Omar conquista Gerusalemme.
687 Inizia la costruzione della moschea di Omar a Gerusalemme.
732 Battaglia di Poitiers, in cui Carlo Martello ferma l'avanzata degli arabi in Francia.
842 Gli arabi occupano Messina e Taranto.
842-902 Gli arabi conquistano la Sicilia.
1076 I selgiuchidi conquistano Gerusalemme.
1086 Gli arabi sconfiggono Alfonso VI in Spagna.


GLI EVENTI IN ORIENTE PRECIPITANO

1095 Urbano II predica la crociata a Clermont-Ferrand.
1096 Partenza della crociata popolare. Massacri degli ebrei. I crociati popolari sono sterminati in Asia Minore.
1097 Partenza della crociata ufficiale. Conflitto fra i crociati e Alessio I. crociati penetrano in Asia Minore.
1098 I Fatimidi prendono Gerusalemme. I crociati si impadroniscono di Antiochia. Fondano la contea di Edessa e di Tripoli. Battaglia di Ascalona.
1099 Luglio: i crociati prendono Gerusalemme. Fondazione del regno franco di Gerusalemme, guidato da Goffredo di Buglione.
1100 Venezia e il regno franco di Gerusalemme concludono un accordo commerciale.
1100-1118 Baldovino I re di Gerusalemme.
1101 Numerose spedizioni di rinforzo falliscono.
1102 Vittoria di Baldovino a Ramla. Presa di Cesarea.
1103 I crociati prendono Acri e Byblos. I turchi vincono ad Harran. I bizantini reclamano Antiochia.
1106 Tancredi d'Altavilla prende Apamea. Kilij Arslan prende Melitene.
1107 Tancredi prende Laodicea.
1109 Presa di Tripoli e di Beirut. Fondazione della contea di Tripoli.
1110 Baldovino I conquista Sidone.
1112 Ruggero di Salerno succede a Tancredi.
1113 Progressi dei turchi. Baldovino I sconfitto a Tiberiade.
1115 I crociati si alleano con l'atabek di Damasco. Battaglia di Tell-Danith. Baldovino I prende Moab.
1118-1131 Baldovino II re di Gerusalemme.
1119 Disfatta di Tell-Aqibrin. Ruggero di Salerno viene ucciso.
1124 I crociati prendono Tiro.
1126 Baldovino II raggiunge Damasco.
1128 Zinki diventa padrone di Aleppo.
1130 Zinki prende Hama e attacca Antiochia.
1131-1148 Folco I d'Angiò re di Gerusalemme.
1135 Zinki penetra nella contea di Tripoli.
1136 Raimondo di Poitiers principe di Antiochia.
1137 Folco capitola a Barin.
1138 Giovanni Comneno costringe Raimondo di Antiochia a riconoscere la sua supremazia.
1139 Folco e i damasceni si alleano contro Zinki.
1140 Zinki toglie l'assedio a Damasco.
1142 Zinki sconfigge i crociati sull'Oronte.



LA PRIMA CROCIATA

Fu bandita ufficialmente da Papa Urbano II, organizzata e composta da veri cavalieri, ben armati ed equipaggiati. Dopo una sosta a Costantinopoli, dove furono stipulati accordi politici, militari e logistici, i crociati si diressero in Asia minore. Misero d'assedio e conquistarono Nicea e Antiochia. Poi Edessa, dove fondarono il loro primo Stato; infine il 5 luglio del 1099 entrarono e si impossessarono di Gerusalemme.

I massacri fatti in quest'ultima città, furono spaventosi ( li raccontò lo storico crociato Raimondo d'Anguilers ).

I bizantini sgomenti, si dissociarono ben presto dalle imprese dei crociati: sia perché questi, durante il loro transito, avevano saccheggiato anche molte città cristiane ortodosse; sia perché l’idea di una "guerra santa", con tanto di vescovi, abati e monaci armati di tutto punto, era estranea alla loro mentalità; infine, i crociati (nonostante precisi accordi fatti in precedenza a Costantinopoli) avevano nessuna intenzione di restituire all’imperatore i territori conquistati (in tal senso particolarmente odiata dai bizantini era l’armata normanna, che si insediò ad Antiochia).

Nei territori conquistati, i crociati conservarono e anzi accentuarono gli ordinamenti feudali esistenti: i contadini (arabi e siriani), già servi della gleba, dovevano pagare al proprietario delle loro terre una rendita che toccava il 50% del raccolto; mentre quelli liberi furono asserviti colla forza. Nelle città costiere dei loro stati, il commercio era in mano ai mercanti genovesi, veneziani e marsigliesi, che avevano ottenuto il privilegio (pagando i nuovi "padroni") di poter costituire delle colonie.

I crociati non furono in grado di apportare alcun elemento di novità nella vita economica dei paesi conquistati, semplicemente perché in quel periodo le forze produttive, la ricchezza materiale e culturale dell’Oriente, era di molto, superiore, a quella occidentale. Molti crociati, senza scrupoli (in mezzo c'erano anche ignoranti, bifolchi e delinquenti di ogni genere) si comportarono soltanto come ladri e oppressori: di qui la costante lotta con la popolazione locale, che all’oppressione feudale turca o bizantina, si era vista aggiungere quella straniera senza riguardo.

Sul piano politico il sovrano dello stato latino aveva un potere limitato dall’assemblea dei più grandi feudatari. Gli stati erano divisi tra loro e sostanzialmente senza rapporti con quello bizantino. Sul piano religioso i sovrani cercavano di sostituire coi loro prelati il clero bizantino e arabo locale.

Per la conquista di nuovi territori e la cristianizzazione forzata delle loro popolazioni furono istituiti gli ORDINI CAVALLERESCHI (quello dei TEMPLARI , di origine francese, quello Teutonico, di origine tedesca e quello dei GIOVANNITI, di origine italiana). Erano una specie di ordini di assistenza umanitaria, i cui membri, oltre ai voti monastici di castità-povertà-obbedienza, giurarono poi di difendere anche i Luoghi Santi contro gli infedeli. Ma alcuni, ligi all'Ordine originario, prestavano aiuto anche ai musulmani, curavano umilmente e amorosamente anche i nemici.

Dunque, dal 5 al 15 luglio del 1099 Gerusalemme ritornava cristiana. A più di quattro anni dal discorso di papa Urbano II, che aveva sollecitato l’Occidente a liberare i Luoghi Santi, l’esercito crociato, provato da innumerevoli sofferenze, espugnava la Città Santa e riconsacrava i santuari della cristianità. La crociata non fu tuttavia una semplice realtà episodica, che coincise con la liberazione dei Luoghi Santi, ma una manifestazione di straordinaria forza della spiritualità medievale, che permeò dei propri valori, tutta quest’epoca fino agli albori dell’età moderna. All’odierno lettore essa può apparire solamente come un insensato spargimento di sangue, in realtà capire l’intolleranza del passato ed osservarne le conseguenze non può essere considerata opera priva d'utilità, in un’epoca come la nostra che ancora conosce la discriminazione religiosa ed il terrorismo fondamentalista. (Da considerare che allora erano entrambe le due religioni che regolavano, ispiravano e condizionavano anche la politica)



LA SECONDA CROCIATA

1144 Zinki occupa la contea di Edessa.
1146 Norandino succede a Zinki. San Bernardo di Chiaravalle predica la
seconda crociata a Vézelay. Corrado e Luigi ritornano in Europa.
1149 Norandino prende Apamea e uccide Raimondo di Poitiers.
1153 Baldovino III prende Ascalona.
1154 Norandino prende Damasco.
1155-1156 Renaud de Chatillon saccheggia Cipro.
1159 Antiochia riconosce la sovranità di Manuele. I franchi alleati con i
bizantini assediano Aleppo. Bisanzio tratta la pace con Norandino.
1160 Renaud de Chatillon prigioniero di Norandino.
1162 Amalrico I, successore di Baldovino III.
1164 Norandino prende Harim.
1167 Shirkuh in Egitto. Amalrico I prende Il Cairo.
1168 Fallimento di Amalrico I in Egitto. Norandino prende Il Cairo.
1169 Saladino visir in Egitto.
1171 Saladino mette fine al califfato fatimide in Egitto.
1174 Morte di Norandino e di Amalrico I. Avvento di Baldovino IV.
Saladino conquista il potere in Siria.
1177 Baldovino IV batte Saladino a Montgisard.
1179 Saladino guida una spedizione contro Tiro.
1180 Tregua tra Saladino e Baldovino IV.
1182 Saladino attacca Nazareth, Tiberiade, Beirut.
1183-1184 Saladino prende Aleppo e devasta la Samaria e la Galilea.
1185 Il fanciullo Baldovino V re di Gerusalemme. Morirà ben presto e gli
succederà Guido di Lusignano.
1187 Disfatta dei crociati ad Hattin a opera di Saladino. Saladino prende
Gerusalemme.

La Seconda Crociata (1147-1187) fu dunque causata dalla caduta di Edessa (avvenuta nel 1144). Papa Eugenio III, riuscì a convincere il re di Francia Luigi VII e l’Imperatore germanico Corrado III (anche se all'inizio non voleva la partecipazione dei tedeschi ritenuti pericolosi) a muovere contro i turchi. In autunno i crociati tedeschi e francesi attraverso l'Ungheria e la Bulgaria raggiungono Costantinopoli.

Ridotto l'esercito a un branco di delinquenti affamati vengono commesse sul territorio bizantino numerose rapine e violenze, fino al punto che l'imperatore Commeno, facendo il doppio gioco, chiese di nascosto aiuto addirittura al sultano dei turchi per difendersi da questi teppisti.
I "crociati" già logorati dalla stanchezza e dalla fame, con questi ambigui appoggi (erano veri e propri atti di sabotaggi e ostilità) riservati a loro dai bizantini, disgregati soprattutto dalle discordie interne, decimati da privazioni e da epidemie, subirono prima un attacco in ottobre a Dorilea, poi dopo una ininfluente affermazione a Laodicea, furono presto sconfitti dai turchi presso i monti di Cadmus nel dicembre 1147.

Asserragliatisi nei pressi di Damasco, pur con l'arrivo di rinforzi, soprattutto con contingenti di templari e giovanniti, il successivo anno, nel 1149, furono annientati. Nella fuga trovò rifugio a Costantinopoli il malaticcio Corrado III, con il nipote Federico già duca di Svevia dopo la morte del padre. (Morto poi Corrado nel '52, sarà lui a ereditare dallo zio l'impero con quel nome che diventerà famoso per circa 40 anni, sconvolgendo mezza Europa, l'intera Italia, ma che poi morirà annegato nella successiva crociata: era Federico detto il Barabarossa).

Commeno come contropartita chiede a Corrado di aiutarlo a riconquistare la Sicilia in mano ai normanni di Ruggero II. Ma non ha l'esito sperato, oltre che andare incontro a un fallimento, i normanni hanno già stretto alleanza con i Guelfi tedeschi ostili proprio a Corrado che offrono appoggio al Re di Sicilia normanno, convincendo Serbi e Ungheresi ad attaccare per indebolire da nord l'impero bizantino.



LA TERZA CROCIATA

1187 L'arcivescovo di Tiro predica la terza crociata. Rispondono all'appello
di papa Clemente III l'imperatore Federico Barbarossa, il francese
Filippo Augusto e l'inglese Riccardo Cuor di Leone.
1188 Saladino ha in mano tutto il territorio franco, tranne Tripoli, Tiro e
Antiochia.
1189 Guido di Lusignano assedia Acri.
1190 Federico Barbarossa arriva in Asia Minore, prende Konia ma
in un banalissimo bagno nel fiume Selef il 10 giugno muore annegato,
lasciando l'esercito allo sbando.
1191 Arrivano in Terrasanta Filippo Augusto e Riccardo Cuor di Leone.
Questi prende Cipro, San Giovanni d'Acri e sconfigge Saladino ad Arsuf.
1192 Guido di Lusignano re di Cipro. Corrado di Monferrato, signore di
Tiro, designato re di Gerusalemme viene ucciso da un adepto della
setta degli assassini. Enrico II di Champagne re di Gerusalemme.
Riccardo Cuor di Leone batte Saladino a Jaffa ma fallisce davanti a
Gerusalemme e torna in Occidente.
1193 Morte di Saladino.
1194 Amalrico di Lusignano re di Cipro.
1197 Morte di Enrico di Champagne. I franchi riprendono Beirut.

La Terza Crociata (1189-1192) fu bandita da Gregorio VIII, appena salito sul soglio alla morte di Urbano III, ma vi rimase nemmeno due mesi, gli successe Clemente III. La motivazione era caduta di Gerusalemme (1187) per opera del grande condottiero turco Saladino, che aveva con una serie di strepitose vittorie già esteso la sua signoria sull’Egitto e sull’Arabia occidentale.

A differenza dei crociati, il Saladino non effettuava stragi nelle città vinte ai cristiani: questi anzi avevano la possibilità di andarsene pagando un riscatto (un uomo 10 denari, 5 la donna); chi non pagava era fatto schiavo. Ma poi Saladino abolì anche quest'iniqua richiesta per chi voleva andarsene, né costrinse a fare gli schiavi chi restava. Anzi, mise perfino una milizia per proteggere da alcuni fanatici musulmani la minoranza cristiana.

Sebbene alla crociata partecipassero i re d’Inghilterra Riccardo Cuordileone e di Francia, Filippo II, nonché l’imperatore germanico Federico Barbarossa, i risultati furono irrilevanti (l’imperatore addirittura vi morì, lasciando un esercito allo sbando). Troppe erano le discordie interne: francesi, inglesi, tedeschi e italiani, si combatteranno a vicenda per il possesso di alcuni territori conquistati. Ma il più ambiguo rapporto si creò tra il re di Francia e il Re d'Inghilterra fino a rompere il sodalizio e ritornare il primo in Francia a combinare guai e a seminare zizzania:
Gerusalemme, in sostanza, restava in mano turca, anche se i cristiani residenti avevano libertà di accesso alla città santa. Per le violenze e l'arroganza dei nuovi arrivati Bisanzio fu costretta ripetutamente ad allearsi con i turchi perché si era accorta che la presenza latina le causava più danni che vantaggi. Alla fine l'imperatore Isacco come aveva fatto il suo predecessore Commeno, si convinse che invece di aiutarli i crociati era meglio combatterli.

Riccardo Cuor di Leone dopo i dissidi con il re di Francia rientrato in patria con ben altri obiettivi, preferì invece di combatterlo, fare una pace con Saladino. Ma al ritorno pur scampando a un naufragio, fu fatto prigioniero, poi consegnato a Enrico VI. Sul trono salì il fratello Giovanni Senzaterra, messo in soggezione proprio dal Re di Francia Filippo Augusto. Ritornato libero, Riccardo perdonerà il fratello, affronterà Filippo, riconquisterà il trono, ma nel '99 nell'assedio di Chalus in combattimento perderà la vita. Tornerà a regnare il fratello più volte in conflitto con l'avido re di Francia, Filippo.



LA QUARTA CROCIATA

1202 Bonifacio II di Monferrato e Baldovino IX di Fiandra conducono la
quarta crociata. Una delle più drammatiche e infide spedizioni.
1204 I crociati prendono e saccheggiano Costantinopoli. Fondazione
dell'Impero latino d'Oriente (1204-1261).

La Quarta Crociata (1202-1204) - Alla fine del XII sec., Papa Innocenzo III, grazie al quale la chiesa cattolica aveva raggiunto l’apice della sua potenza, bandì la quarta crociata, cercando di approfittare della morte di Saladino (1193). Alla spedizione, diretta non solo verso Oriente, ma anche verso i paesi baltici, parteciparono i feudatari francesi, italiani e tedeschi (questi ultimi furono i soli quelli del Baltico). Essi decisero di partire da Venezia per servirsi della sua flotta: l’intenzione era quella di conquistare Gerusalemme dopo aver occupato l’Egitto. Ma Venezia, che aveva ottimi rapporti commerciali con gli egiziani, riuscì a dirigerli con l’inganno contro la rivale Bisanzio. I crociati, infatti, che non avevano denaro sufficiente per pagare il viaggio, accolsero la proposta di prestare aiuto ai veneziani per la conquista della città di Zara, appartenente al re cattolico d’Ungheria.

Indignato, Innocenzo III scomunicò i crociati, ma subito dopo concesse il perdono nella speranza che muovessero contro i turchi. Ma durante l’assedio di Zara venne al campo crociato il figlio dell’imperatore di Costantinopoli per annunciare, che suo padre era stato cacciato dal fratello e che se l’avessero aiutato a ritornare sul trono avrebbero ottenuto grandi somme e promise anche la riunione delle due chiese cristiane. Innocenzo III - anche lui raggirato- alla notizia si affrettò a benedire l'intervento che poco prima aveva condannato.

I crociati così si diressero verso Costantinopoli, ma qui incontrarono la resistenza della cittadinanza, che non ne voleva sapere dei latini. L’imperatore deposto venne rimesso sul trono senza spargimento di sangue, poiché il fratello usurpatore era fuggito dalla città. Ma i crociati pretesero che accanto all’imperatore fosse nominato con lo stesso titolo anche il figlio, il quale naturalmente aveva intenzione di mantenere fede agli impegni contratti a Zara. Soprattutto con Dandolo, l'ultranovantenne doge veneziano, che aveva fornito a credito il nolo delle navi per il viaggio, pattuito una somma ben precisa e stabilito precisi privilegi.

Tuttavia, il tesoro della capitale era vuoto, il patriarca e il popolo si rifiutavano di riconoscere il papa come capo della chiesa universale e non avevano alcuna intenzione di pagare i debiti dell’imperatore, né di concedere privilegi ai crociati e ai veneziani. Per queste ragioni la popolazione insorse uccidendo sia l’imperatore, che il figlio.

I crociati per venali motivi decisero di vendicarsi: irruppero nella città e per tre giorni la saccheggiarono orrendamente, proclamando l’Impero latino d’Oriente, dimenticandosi del tutto la spedizione contro Gerusalemme. A capo della chiesa bizantina fu posto un nuovo patriarca, che cercò di avvicinare la popolazione locale, greca e slava, al cattolicesimo. Il papato, ufficialmente, condannò il massacro, ma quando vide che l’imperatore eletto e il patriarca gli riconoscevano, piena supremazia su tutta la chiesa cristiana d’Oriente e d’Occidente, decise di accettare il fatto compiuto. Tuttavia, più ancora che il papato o i feudatari, fu Venezia a trarre i maggiori profitti dalla conquista dell’impero bizantino, del cui territorio essa aveva occupato i 3/8: in particolare, inoltre i mercanti veneziani riuscirono ad ottenere per le loro merci l’esenzione dai dazi in tutti i paesi dell’Impero.
I particolari di questa spedizione, con i protagonisti finiti poi uccisi li troviamo in Cronologia nei singoli anni. Si risorse drammaticamente e permise con il crollo dell'impero bizantino la nascita di due grandi potenze, il regno dei Serbi e d'Ungheria.

L’impero latino inizia a crollare del tutto nel 1261, sotto l’urto dei Bulgari e degli Slavi oltre che degli stessi ultimi incapaci governanti bizantini; questi ultimi aiutati dai genovesi, ma anche dai barbari che prima combattevano. Il fatto più strano fu che i nuovi re dei primi due paesi, che stavano costituendo (nella decadenza bizantina) ognuno il proprio regno (Bulgaria e Serbia - vedi anno 1195), furono appoggiati dal Papa. Temeva Roma prima o poi con la presenza veneziana sugli interi Balcani (l'intera costa dalmata e greca, era già della Serenissima) che stringessero un'alleanza o con i tedeschi o con i normanni. In un caso o nell'altro lo Stato della Chiesa veniva a trovarsi in mezzo stritolato da tre parti.

Bisanzio in seguito si libererà dei latini, sopravvivrà per altri 200 anni, ma non tornerà più al suo antico splendore. I Turchi oltre che conquistarla, ne faranno la capitale del loro Stato.

La V, la VI, la VII e l’VIII Crociata non ebbero molta importanza: i crociati subirono altre sconfitte o, nel migliore dei casi, scendevano a patti con i nemici prima ancora di dare battaglia; e questo nonostante che i mongoli si fossero alleati con loro contro turchi e arabi. Il fatto è che dopo la quarta crociata non v’era quasi più nessuno in Occidente disposto a partecipare a spedizioni lontane e pericolose, anche perchè quando i crociati si trovavano in difficoltà non ottenevano mai gli aiuti e i rinforzi richiesti.

Nel periodo delle ultime crociate, in Europa si ebbe un notevole aumento della produzione, la tecnica agricola si era perfezionata, le città si erano sviluppate, l'intera economia divenne florida. Questo può spiegare perché vennero meno le cause che avevano indotto la società feudale occidentale a partecipare alle crociate. I mercanti, ad esempio, si accontentarono dei risultati delle prime quattro crociate, che avevano assicurato l’eliminazione della funzione mediatrice esercitata da secoli dall’impero bizantino tra est e ovest. Pragmatici com'erano, scoperti i vasti mercati orientali si misero addirittura a fare affari anche con i turchi.

Gli stessi cavalieri ebbero la possibilità di entrare nelle truppe mercenarie dei re nazionali dell’Occidente, la cui importanza andava sempre di più crescendo con le attività produttive. Molti altri cavalieri furono utilizzati poi dalla Chiesa per colonizzare nuovi territori nel Baltico (in particolare Polonia, Cecoslovacchia, Boemia, Ungheria) e sui Balcani, al fine convertire alla religione cristiana gli slavi e tutto il territorio a est della Russia. L’impresa in parte riuscirà, ma dividendo l'Europa in due; nacque un dualismo religioso abbastanza critico che poi esploderà nel protestantesimo, creando una forte contrapposizione tra due unità politiche, soprattutto quando due dinastie di sovrani tedeschi si divideranno la Germania. Da una parte i prussiani (l'anima della futura Germania ariana (intesa come religione e anche come etnia - gli arii indoiranici) e dall'altra parte a oriente le ambizioni degli Asburgo (che domineranno su un territorio che non dimentichiamo si chiama deutschostereich - cioè "la parte ovest della Germania". Austria è un nome recentissimo, di fine Ottocento, inizio Novecento.

E nemmeno dobbiamo dimenticare che la stessa Austria, non è proprio per nulla omogenea, esiste la parte superiore e la parte inferiore che non è "sotto" e "sopra", ma la prima è a est di Linz (fin dai tempi di Carlo Magno) la seconda è a ovest. La prima tipicamente "germanica", l'altra un miscuglio di etnie; latini, slavi, cechi, boemi, croati, sloveni, che sono legati ancora oggi da motivi religiosi (cristiano cattolici) e da melanconiche glorie perdute dell'impero dei potenti e ambiziosi Asburgo, quando questa opulenta dinastia si è disgregata dopo la prima guerra mondiale.

Due entità politiche che fanno ancora oggi -anno 2000- discutere; ed ognuna ha latente la volontà di egemonizzare l'altra, pur apparendo la nazione una tranquilla regione incastonata tra i monti e attraversata da quel lungo placido fiume che ha diviso fin dai tempi dei romani il territorio.
La parte sinistra non ha dimenticato quando gli Asburgo dominavano con arroganza da Vienna fino in Belgio, e la parte destra (che comprende Vienna) d'altronde non ha dimenticato che la sua potenza si estendeva da La Manica al Lombardo-Veneto (oltre che essere paladino di altri Stati italiani) e da questi fino alla Boemia, Cecoslovacchia, Ungheria, alla ricca Slesia e infine alla Polonia.



LA QUINTA CROCIATA

Condotta da Giovanni di Brienne, re di Gerusalemme, e Andrea II, re
di Ungheria.
1217 Fallimento dei crociati al Monte Tabor.
1218-1219 I crociati prendono Damietta. San Francesco d'Assisi in Egitto.
1221 Spedizione disastrosa dei crociati verso Il Cairo. Perdita di Damietta.

La Quinta Crociata (1217-1221), bandita da Papa Innocenzo III, la vinse la piena del Nilo. I cristiani ne furono sommersi. I sopravvissuti in cambio di Damietta ottennero dal sultano di ritirarsi liberamente. In questa spedizione ci fu l'ingenuo tentativo di san Francesco d'Assisi di "convertire" il sultano.



LA SESTA CROCIATA

1225 Federico II sposa Isabella di Brienne e diventa re di Gerusalemme.
1229 Mediante il trattato di Jaffa, concluso con Al-Malik Al-Kamil, sultano
d'Egitto, Federico II ottiene la restituzione di Gerusalemme per dieci
anni. Vi si incorona re e torna in Europa.
1244 I musulmani (turchi khwarizmiani) riprendono definitivamente
Gerusalemme.
1247 I turchi khwarizmiani riprendono Tiberiade e Ascalona.

La Sesta Crociata (1227-1229) é la più anomala. Fu bandita da papa Gregorio IX e quasi imposta a un Federico II riluttante a partire, temendo che il papa durante la sua assenza - cosa come poi in effetti avvenne - approfittasse per invadere l'Italia meridionale; per questo temporeggiare fu scomunicato. Fu costretto alla fine a partire, ma giunto a destinazione la "crociata" fu presto conclusa attraverso un pacifico accordo con il sultano. Non ci fu dunque nessun fatto d'arme di rilievo. Le armi tacquero.

Il "diplomatico" e "saggio" Federico II, concluse la trattativa col sultano d'Egitto (trattato di Jaffa) che garantiva Gerusalemme, Betlemme e Nazareth ai cristiani. Il Papa scandalizzato (ma cercava un qualsiasi prestesto) per aver concluso questo trattato di pace con gli infedeli gli lancia l'"interdetto", chiede la disubbidienza dei sudditi, gli invade il suo regno. Federico s'imbarca, rientra in Italia, sconfigge le truppe pontificie e costringe il papa a togliergli la scomunica.

E' forse il migliore e il più fecondo periodo delle crociate. Federico che ha grandi interessi culturali, in Oriente, con gli ottimi rapporti stabiliti con i locali, lui appassionato osservatore, scopre la civiltà araba, mutua alcune istituzioni e trasferisce in Europa non solo tante invenzioni e tecnologie in occidente ignote, ma tutto il Sapere riposto nelle immense biblioteche arabe, che hanno conservato negli scaffali , in milioni di libri, tutto lo scibile umano degli ultimi venti secoli; dalle antiche civiltà orientali e occidentali, e paradossalmente anche i testi latini oltre che greci, scomparsi in occidente da più di mille anni.



LA SETTIMA CROCIATA

1248 Luigi IX il Santo sbarca a Cipro.
1249 Luigi IX il Santo prende Damietta.
1260-1277 Baibars, sultano dei mamelucchi.
1260 Baibars ferma l'avanzata dei mongoli.
1265 Baibars prende Cesarea e Arsuf.
1268 Baibars prende Jaffa e Antiochia.

La Settima Crociata (1248-1254). E' quella del Re Santo, Luigi IX re di Francia. L'armata fu decimata prima da una tempesta, ciononostante i crociati riconquistano Damietta. Ma nel 1250 la battaglia ricomincia, Luigi fu fatto prigioniero. Liberato con un riscatto nel '54 s'imbarcò per ritornare in Francia.



LA OTTAVA CROCIATA

1270 Luigi IX il Santo muore appena giunto a Tunisi.
1274-1275 I mamelucchi saccheggiano la Cilicia.
1277 Carlo d'Angiò pretendente alla corona di Gerusalemme. Si
impadronisce di Acri.
1282 Enrico II di Cipro assume il titolo di re di Gerusalemme ma regna solo su Cipro.
1287 Il sultano d'Egitto Qalawun prende Tripoli.
1291 Il sultano al-Ashraf, figlio di Qalawun, prende Acri. I franchi sono
espulsi dall'Oriente.

La Ottava Crociata (1269 ) è l'ultima (ufficialmente). Tramonta il sogno cristiano; é la definitiva disfatta europea. Guida la spedizione Giacomo I d'Aragona, ma già a Barcellona, subito dopo la partenza, una tempesta affonda buona parte della potente flotta. Solo poche navi raggiunsero la meta, ma inutilmente perchè Acri era assediata dai turchi. Senza mezzi, disorganizzati, ridotti di numero, rinunciarono ad una offensiva quasi suicida e se ne tornarono in patria.



LA NONA CROCIATA

La Nona Crociata (1270) - Re Luigi IX, il Santo; è ancora lui a promuoverla. Si risolse in un disastro totale. Appena sbarcato in Tunisia, negli accampamenti scoppiò una tremenda epidemia di peste, che portò alla morte lo stesso Luigi. Chi sopravvisse se ne tornò a casa.



La DECIMA CROCIATA

(1271-1272) - Preparata dal Re d'Inghilterra Enrico III, la guida suo figlio Edoardo, ma é subito sconfitto. I cristiani perdono anche Krak, il leggendario castello dei cavalieri. A Edoardo non gli resta altro che fare con il sultano un trattato di pace.

Nella sua relazione, Edoardo esprimerà tutto il suo sdegno per quello che ha visto in Palestina. Scandalizzato per i vasti traffici mercantili (anche di armi) tra veneziani, genovesi e cavalieri crociati da un lato, e gli "infedeli" dall'altro. Un mercato! Che non era iniziato quest'anno; il cinismo e la spregiudicatezza si era sistemato da anni.

Nel 1289 c'è ancora un ultimo proclama, ma senza seguito. Le ultime resistenze cristiane in Terrasanta sono definitivamente sconfitte dai musulmani nel 1291 con la Caduta di S. Giovanni d'Acri. Una grande città abitata da crociati, ma divisa in quartieri, in perenni liti e dove ognuno pensava a difendere il proprio "orticello" più dagli "amici" cristiani che non dai nemici turchi. Andarono così incontro al disastro.



LE ALTRE CROCIATE

Oltre quelle citate sopra, ci furono anche altre cinque spedizioni "non ufficiali", finite tutte tragicamente. Quella degli 80.000 "straccioni" di Pietro l'Eremita del 1095 che abbiamo citata sopra (che é in effetti la prima crociata). Poi ci fu quella dei "Tedeschi" del 1096, che iniziarono il viaggio saccheggiando e massacrando non gli "infedeli" che non raggiunsero mai, ma i tedeschi ebrei di Ratisbona, Worms, Spira, Colonia, Treviri, Magonza. Poi quando penetrarono in Ungheria furono loro massacrati. Nessuno arrivò in Palestina.

Nel 1100-1101 ci fu quella dei 100.000 lombardi diseredati, che diventarono lungo il cammino 200.000, e che avanzarono tra violenze e saccheggi. Giunti sul territorio turco, un terzo furono sterminati ad Amasia, un altro terzo a Iconio. Dei sopravvissuti, il 5 settembre del 1101 tra Isauria e Cilicia non ne rimase vivo nessuno.

Stessa sorte toccò a quella detta "dei bambini" guidata dal monaco Stefano de Cloies. Era il 1212. Il frate imbarcò a Marsiglia 30.000 giovani su sette navi. Due colarono a picco già alla partenza, le altre raggiunsero la Tunisia. Qui i proprietari delle navi per rifarsi dei danni subiti, vendettero come schiavi ai turchi i "bambini" scampati. Federico II quando vi sbarcò sedici anni dopo nel 1228 ne incontrò 700 che erano ormai trentenni.

Non meno sfortunati i "bambini" di un "profeta" anche lui "bambino", il tedesco Nicholaus di 12 anni, che assicurava i suoi fanatici coetanei che "avrebbe camminato sul mare". Raccolse 8000 adolescenti creduloni. Recatisi a piedi a Roma, il papa non concesse la benedizione, e li rimandò a casa. Nel riattraversare le alpi in pieno inverno morirono quasi tutti congelati in una bufera di neve.

Si aggiunse a questa, la "crociata dei pastorelli" del 1251, sotto la guida di un altro fanatico pseudo-monaco di nome Giacobbe; un vecchio pastore che stregava i giovani con un piffero da pecoraio (da questo episodio nacque probabilmente la famosa leggenda del pifferaio di Hamelin). Formò un esercito di ragazzini francesi. Nell'attraversare città e paesi devastavano le proprietà dei ricchi, massacravano ebrei, razziavano ogni cosa. Avanzando, nell'avvicinarsi alle città, gli abitanti li attesero al varco; furono uccisi tutti.



BILANCIO DELLE CROCIATE

1) Il risultato di maggior rilievo fu la conquista delle vie commerciali mediterranee, che prima erano controllate da Bisanzio e dai paesi arabi, i quali entrarono subito dopo in una profonda decadenza economica.

2) Le città dell’Italia settentrionale (Venezia, Genova e Pisa) assunsero un ruolo dominante nel commercio con l’Oriente.

3) Si introdussero in Europa occidentale nuove industrie e manifatture (seta, vetri, specchi, carta...) e nuove colture agricole (riso, limoni, canna da zucchero...). Compaiono i mulini a vento, sul tipo di quelli siriani.

4) La classe dei feudatari vede aggravarsi la propria crisi, sia perché ha impiegato molte risorse ottenendo scarsi vantaggi, sia perché si è rafforzata una nuova classe, la borghesia, ad essa ostile.

5) Le classi popolari, sacrificatesi senza ottenere alcuna contropartita, si orienteranno verso forme di protesta socio-religiosa (le eresie), ispirate all’uguaglianza evangelica.

6) I crociati distrussero le ultime tracce di fratellanza tra cattolici e ortodossi; e saccheggiando Costantinopoli, aprirono le porte agli invasori turchi.

La mobilitazione ideologica nella guerra santa segnò il trionfo dello spirito d’intolleranza e di fanatismo. La chiesa infatti, accentuerà sempre più i fattori autoritari e dogmatici, legati al suo ruolo di guida suprema della cristianità.

I marittimi, i mercanti, che per due secoli avevano afferrato al volo i vantaggi delle crociate, "iniziarono ad afferrare quelli offerti dal divenir - scriverà Dante - mercadanti in terra di soldano".

Dante, e molti altri, che soggiornarono in Sicilia, alla corte normanna, ci faranno scoprire i "tesori" contenuti nella biblioteca di Federico II. L'Europa scoprì una sconosciuta civiltà, e con questa tutto il suo ricco passato, universale, che l'aveva preceduta.

L'avventura delle crociate fu iniziata per imporre una civiltà - che l'Occidente credeva altissima - e finì invece che ne scoprì un'altra più avanzata: scoprì le scienze, la matematica, la medicina, l'astronomia, la letteratura, la filosofia, l'agronomia, l'ottica, la geografia del mondo, e tante altre. Un enorme "mensa del sapere" che nutrirà d'ora in avanti l'intera Europa. Sconvolgendola!

Riscopre tutta la civiltà classica, considerata fondamento di ogni progresso civile e spirituale dell'uomo, e sottopone a critica le nozioni tradizionali, che significò una rivalutazione dell'uomo e della sua possibilità di comprendere e trasformare il mondo.

Riscoprirà perfino la musica, e con questa inizia il "preludio" dell'Umanesimo, per poi approdare alla grande "sinfonia" del Rinascimento.

CONSEGUENZE DELLE CROCIATE

Non vi è dubbio che dal punto di vista strettamente militare le crociate si siano risolte in un completo fallimento: le conquiste dei soldati latini ebbero vita stentata ed effimera; dopo due secoli di lotta i Musulmani tenevano ancora saldamente l’Asia Minore. Contribuì molto a questo fallimento il fatto che ebbero il sopravvento gli interessi particolari dei vari prìncipi.

Eppure la loro influenza si fece sentire con riflessi notevoli nei più svariati campi della vita europea. Il feudalesimo usciva indebolito dalle crociate: le enormi spese delle spedizioni avevano costretto i signori feudali a ipotecare le loro proprietà o a cederle a banchieri, al re, alla Chiesa. In cambio di denaro molte città e moltissimi contadini avevano riscattato i loro obblighi feudali. Migliaia di servi avevano lasciato la terra per non più tornarvi. Il prestigio della Chiesa romana era stato accresciuto dal felice esito della prima spedizione; le successive lo diminuirono progressivamente.

La fede incorrotta del Medio Evo ricevette un fiero colpo: si argomentava che l’insuccesso delle crociate non giustificava più la pretesa del papa di essere il rappresentante di Dio in terra. Se le coscienze erano turbate, il commercio in compenso ricevette un mirabile impulso. Le flotte delle Città marinare italiane, di Marsiglia, di Barcellona, importavano i raffinati ritrovati della civiltà orientale, mentre spezie, seta, zucchero, gemme, profumi invadevano l’Europa.

Si stesero mappe accurate delle coste asiatiche; cereali, alberi da frutta, piante di ogni genere, mal note in Occidente, vennero importate e coltivate su larga scala. Le scienze e le arti fecero tesoro dell’abilità e dell’esperienza dei Musulmani e anche i cronisti cristiani appresero a parlare con nuovo rispetto della civiltà araba. Inoltre, in seguito all’impulso che il commercio ricevette, si verificò un miglioramento del tenore di vita. Creatura del Medio Evo religioso e guerriero, l’idea di crociata si spense nel fervore di una rivoluzione civile ed economica, primo segno del Rinascimento.




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view post Posted: 4/11/2014, 17:50     Le mie Parole -


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Coraggio

Questa è la mia vita
ne ho lasciate di cose alle mie spalle e non ho rimpianti.
Posso solo rimproverarmi di aver perso un po' di tempo,
di aver aspettato e fatto aspettare ma....

Questa è la mia vita
e sguazzo nelle mie giornate....mi rotolo nella stima
e mi crogiolo nell'affetto di chi in me ha sempre creduto.

Sorrido guardandomi indietro e mi congratulo con tutti,
perchè ....in fondo.....ci è voluto un gran coraggio!!!!

CQyS6df

Amici invisibili

Parole senza volti sorvolano lo spazio e incantano chi le legge.
Illudono, proteggono, ti tengono compagnia lasciando
sensazioni senza ritorno.
Vortici di emozioni carpiscono il cuore
e lasciano un vuoto che si perde lontano.
Accompagnano le ore, risanano lo spirito dimenticato
nei meandri di una inesorabile verità.

Ti aspettano, li vivi, ti emozioni
ritrovi gioie sopite dal passato.
Spesso sono chimere surreali
incantatrici di volute intensità.

La solitudine forse puo' essere un comune denominatore
in questo mondo virtuale...
ma la solitudine nelle parole trova conforto!!!

CQyS6df

Le fantasie

Le fantasie sono aquiloni….
fuggono da noi sospinte da un leggero soffio d’aria
ma rimangono legate eternamente al nostro fragile sognare…

Sono un rampicante che ci divora, si arrampica,
e che poi buca le nuvole per portarci al di sopra della realtà,
dove non c’è giudizio, raziocinio, dovere...forse...
forse...solo felicità!!

CQyS6df

Sono

Poco da dire… se con poco ci si può mai definire…
una persona molto impegnativa da gestire, o forse no,
dipende dalla buona volontà, dalla curiosità
e dalla disponibilità dell’altra…

eternamente affascinato dalla vita della quale, inguaribile entusiasta,
mi manca sempre un “qualcosa”… ed alla quale va ad aggiungere
pennellate di colore per frequentare ed acquietare, anche se per poco,
quell’insoddisfazione perenne che alimenta e rende
imperdibile il percorso.

Teso alla costante ricerca della pienezza interiore,
di una vibrazione dello spirito,
di un dispiegare di ali verso i vari tasselli che compongono l’anima.

CQyS6df

Le stagioni della vita

Ti stai avvicinando alla mezz’età quando . . .
ti fa male tutto ... oppure quello che non ti fa male non funziona?

Mezz’età è quando i tuoi anni cominciano a farsi vedere nel punto vita...
e il punto vita sparisce.

Mezz'età è quando hai ancora voglia di qualcosa...
ma poi non ti ricordi di cosa.

Mezz'età è quando cominci a spegnere le luci per questioni di economia
non per incoraggiare un avvicinamento romantico...

Nella mezz'età le cene a lume di candela... altro che romantiche!!!!
Non riesci a leggere il menú!

Infanzia: epoca della vita in cui facciamo delle smorfie
davanti allo specchio

mezz'età: epoca della vita in cui lo specchio si vendica.

Sai di essere nella mezz'età quando tutto quello che Madre Natura
ti ha dato, Padre Tempo comincia a prenderselo.

Mezz'età è quando .... se qualcuno ti piomba addosso al cinema...
è perché sta cercando il corrimano.

Ci sono tre età nella vita: infanzia, giovinezza e . . .
“ma come ti trovo bene!” Sei nell’età di mezzo?

Coraggio! Il peggio deve ancora arrivare!!!

CQyS6df

Momenti

...ci sono cose che non sono da capire,
che bisogna soltanto prenderle così come sono,
con tutti gli angoli, le pieghe, gli strappi,
ogni momento è diverso, magari questione di un attimo,
di un cambio di luce, di qualche ombra sul cuore.
Momenti che si prendono qualcosa di noi e che
in noi qualcosa lasciano, siamo fatti di questo,
di emozioni, di pelle, di anima, siamo cristallo e a volte
basta un respiro di traverso per appannarlo.
Per questo abbiamo i sogni, per questo
abbiamo imparato a camminarci dentro e a sentirli,
per questo stiamo bene in quel tratto di cielo
che i pensieri li lascia liberi...

CQyS6df

Volti

Tanti volti nel cammino della vita,
si perdono e diventano ombre quasi sconosciute,

ma i volti di chi ti ha insegnato a vivere
rimangono nel cuore come stelle nel cielo

CQyS6df

Esistenza

Tutti finiamo per dimenticare
la nostra vera esistenza
per cancellare le nostre individualità
e stiamo appiccicati alle nostre maschere
ignorando per sempre il nostro vero io.

E se qualcuno ce lo fa notare, arriviamo a odiarlo,
crediamo che sia pazzo o che
voglia violare i nostri più riposti segreti.

CQyS6df

L'amicizia

E' assai bello, vivere in lieta amicizia,
piuttosto che nel distacco, o peggio nel rancore;
ed è infinitamente bello perdonarsi gli uni agli altr
i errori di comunicazione o sgradevolezze involontarie.

Stupendo poi, sarebbe mantenere un'amicizia al di sopra delle righe,
e tralasciare l'improduttiva chiusura nel silenzio,
ed in sensazioni, sentimenti negativi.

Donarsi è assai bello, anche se,
le risposte non sono sempre ricambiate.

CQyS6df

Detesto

Quando passi anni insieme ad una persona
ed insieme condividi parole, emozioni,
rimane difficile parlarne con un certo distacco,
quella distanza che ci dovrebbe essere tra
chi ne fa qualcosa e chi ne deve scrivere.
Ciò che conta davvero aver trovato dentro
se stessi per un attimo, per un giorno
o per sempre una voce che ti dice di andare avanti,
di continuare a correre verso quel sogno
e di non mollarlo per nessuna ragione.

CQyS6df

Guardare

Guardare gli eventi e le situazioni in una luce positiva è importante.

La forza, la saggezza e la gioia che accompagnano
un simile atteggiamento portano alla felicità.

Guardare le cose con ottimismo o benevolenza
non significa essere stupidamente ingenui
e permettere agli altri di approfittare
della nostra buona disposizione d'animo.

Significa avere la saggezza e l'intuizione
di muovere le cose in direzione positiva,
considerandone l'aspetto migliore
pur rimanendo concentrati sulla realtà.

CQyS6df

Scoprire...

Pensi sempre che certe cose siano piccole,
un giorno voltandoti in dietro,
scoprirai quanto erano grandi.

CQyS6df

L'angelo

Ci sono dei momenti nella vita in cui esso si vuol far sentire..
quei momenti li chiamano "pelle d'oca"
ma io li chiamo "il tocco di un angelo"

ascoltate quei momenti..
sono i più importanti perché l'angelo che c'è in te,
ti vuole parlare.

CQyS6df

Picolissimi momenti

Sono i piccoli momenti a riempire la nostra vita.
Sono i piccoli momenti a regalarci le più belle emozioni.
Sono i piccoli momenti che si fissano negli eterni ricordi.
Basta un istante per rallegrare i nostri cuori.

Piccolissimi momenti

CQyS6df

Arcobaleno

Nella mia vita ho conosciuto persone di latta e conigli...
principesse non proprio azzurre, fatine e streghe cattive..

chissà se oltre l'arcobaleno c'è realmente qualcosa di bello..
intanto io assaporo i "piccoli fiori della vita" e ci penso.!!

CQyS6df

La sincerità

La sincerita' e' una cosa rara oggi giorno,
ed a volte si sta meglio con se stessi...
e' come essere liberi da qualsiasi cosa come l'aria.

A volte e' difficile essere sinceri perchè si ha paura,
e di conseguenza si sta sempre sulla difensiva,
Spesso, le persone vere, sono messe da parte,
poi... quando ci si accorge di loro e troppo tardi !!

La sincerita' in tutto e' la sola cosa che conti,
la sola che fa respirare liberi...la sincerita' con se' stessi,
la sincerita' con gli altri, la sincerita' con Dio.

CQyS6df

Mentire

C'è una sorta di rispetto e di deferenza nel mentire.
Ogni volta che mentiamo a qualcuno,
gli facciamo il complimento di riconoscere
la sua superiorità.

CQyS6df

Quando...


Quando colui che ascolta
non capisce colui che parla
e colui che parla non
sa cosa stia dicendo:

questa è filosofia

CQyS6df

Dare

Ogni cosa non è necessariamente come sembra.
Un vero amico ama dare piuttosto che ricevere.

Tutti noi abbiamo bisogno di amici,
e non importa ciò che siamo.

CQyS6df

Pensieri...

Ho portato il pensiero dove volevo io
nello sfrenato desiderio di libertà
come un genio sull’orlo della follia
muovendomi con frenesia
nei meandri della mia non più verde età.
Ho spazzato via la rabbia dei giorni
ho spogliato la mente dalle inutili ostilità
e finalmente oggi, libero come una nuvola,
guardo nascere il sole con nuovi occhi
dopo una pioggia di fatalità.

CQyS6df

Il percorso...

Il percorso della vita è come scendere i gradini
che portano in un labirinto di specchi.
Un labirinto di specchi, dove è troppo facile perdersi,
dove scontrarsi contro la propria immagine è dolore ed, a volte,
la via d’uscita semplicemente pare che non esista....
ma la nostra "forza" sta nel prendere la decisione che "sappiamo"
e che ci porterà ad imboccare la strada giusta...

CQyS6df

La ragione

A nulla valgono gli avvertimenti di chi conosce la ragione,
la esercita e mette in guardia dai fantasmi della mente,
dalle ossessioni che ti inseguono per tutta una vita.
Ci sono dei momenti in cui la ragione è solo un approdo senza cibo,
senza ombra, senza acqua da bere: un miraggio di salvezza e niente più.

CQyS6df

Parole

Il mondo gira sulle parole lubrificate con l'olio della pazienza.
I cervelli sono pieni di parole che vivono in santa pace
con le loro contrarieta'.
Per questo le persone fanno il contrario di quel che pensano,
credendo di pensare quel che fanno...
Ci sono molte parole..tante..troppe...

CQyS6df

Passo dopo passo

L’attesa non è mai vuota.
Ci sono venti che portano l’eco dei ricordi..
C’è terra dove un seme promette gioia futura...
C’è acqua per lavare i dolori..
Ma davvero l'attesa basta a se stessa?
Forse il segreto è nell'incoscienza dell'attesa .
Senza guardare troppo a lungo l'orizzonte, ingannandola,
assaporando, passo dopo passo, lo scorrere della vita che va....

CQyS6df

Tempo

D’improvviso ti accorgi che il tempo non è più
un’entità assoluta, sempre a tua disposizione,
come se capissi per la prima volta che nulla è scontato.
Perché di colpo sembra quasi che tutto ti sfugga di mano,
tanto da dover dare la giusta importanza ai momenti,
tanto da fare attenzione ai piccoli gesti, ad ogni singola parola.
Ti succede quando cresci e prendi coscienza che il futuro
non è un tempo indefinito, non dura quanto vuoi tu.....

CQyS6df

Bisogna...

Bisogna essere felici di nulla,
magari di una goccia d'acqua oppure di un filo di vento.
Camminare su questa terra con le braccia tese
verso qualcosa che verrà ed avere occhi sereni
per tutte le incertezze del destino.
Bisogna ricordarsi di chi ci vuole bene e saper
contare le stelle nel cielo della sera.
Solo così il tempo passerà senza rimpianti e un
giorno potremo raccontare di avere avuto tanto.

CQyS6df

Grazie

Nei sogni si spera,
nella vita si cerca,
nella realtà si soffre!

Tutto è difficile...

ma avendo accanto persone giuste,
tutto diventa più facile...

CQyS6df

Sensazioni

Ferma le sensazioni e se riesci vivile,
vedrai sarà tutto piu facile,
ascolta il cuore con la testa,
fermati a parlare senza la paura di provare.

Ferma la sensazione se ci riesci
ed ogni volta vedrai il cielo nelle mani.

CQyS6df

Comprensione

Non arrabbiatevi di cose di poco conto
e cercate di conservare la calma
anche nei momenti di tensione.
Andate incontro agli altri offrendo la vostra
amicizia e pensate che tutti possono essere
amici anche quelli che vi sembrano
scostanti e che, forse non aspettando da voi
che una parola buona per fare il primo passo.


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view post Posted: 4/11/2014, 17:48     I miei Pensieri -



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Una storia

Quando una storia finisce ..c'è sempre chi soffre,
se non soffre nessuno non è mai iniziata,
ma se soffrono entrambi non è ancora finita

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Sono...

..non ho bisogno di essere come voglio.
Sono come sono,
e questo non posso cambiarlo,
però posso sfruttare ciò che ho
per vivere al meglio
in ciò che sono.

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Forse

Forse per il mondo sei solo una persona,

ma per qualche persona sei tutto il mondo...

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Quando

Quando siamo felici siamo sempre buoni,

ma quando siamo buoni non siamo sempre felici.

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Perfezione

Quando le nostre parole e le nostre azioni piacciono a tutti,
bisogna preoccuparsi,
perchè sarà indice che non sono buone:
la perfezione infatti può piacere a pochi

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Quelli

Quelli che ti criticano sono quelli che
ti vorrebbero diverso, perchè vedono in te
quello che loro non saranno

MAI

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Si...

Immaginiamo grandi cose sull'amore
ma poi scopriamo che può essere
contenuto in poche parole

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Pensiero

Arriva un punto nella tua vita
dove ti rendi conto chi conta veramente,
chi non ha mai contato,
e chi conterà per sempre...

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Bellezza

La bellezza delle cose esiste nella mente
di chi le osserva

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...felicità...

La felicità non va inseguita,
ma è un fiore da cogliere ogni giorno,
perchè essa è sempre intorno a te.

Basta accorgersene...

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Spesso

Spesso tutto ciò di cui una
persona ha bisogno è una mano
da stringere e un abbraccio
di un amico...

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Sessualità

La vera sessualità è quella che fa
impazzire di desiderio un uomo
pur restando completamente vestita


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forse...

L'amore non può diventare amicizia,
ma l'amicizia può diventare amore.

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Credere

Se esprimi un desiderio è perchè vedi cadere una stella..
se vedi cadere una stella è perchè stai gurdando il cielo..
e se guardi il cielo è perchè credi ancora in qualcosa..

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Gli occhi

Gli occhi fanno quel che possono,
niente di meno, niente di più...

Tutto quello che non vedono
è perchè non lo vuoi vedere tu...

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I limiti

L'unico modo per non far conoscere
agli altri i propri limiti,
è di non oltrepassarli mai.

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Il dono

Anche se fatti con la tristezza del cuore...

i sorrisi degli amici sono il più bel dono...

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Chi...

Chi ama non è mai povero
perchè possiede la più grande
ricchezza del mondo

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Amico...

Un vero amico è colui che entra
quando il resto del mondo esce...

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Amoreggiare

Amoreggiate con le idee finché vi piace;
ma quanto a sposarle, andateci cauti.

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Segreto

Il segreto che permette all'uomo di non invecchiare
è quello di rimanere semplice e avere la capacità
di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia

l4BYoPW

A volte...

A volte due buoni amici stanno
tanto bene insieme da condividere il silenzio,
piuttosto di dover parlare per forza di qualcosa.

Stare in silenzio è un buon modo per
ascoltare la proria voce interiore
e per sapere chi è uno veramente.

l4BYoPW

Desideri

A volte mi chiedo cosa sia meglio:

correre dietro a mille desideri,
o riuscire ad esaudirne uno.

l4BYoPW

Chi vuole...

Chi vuole trovare la soluzione ad un problema...
trova una strada.. gli altri... una SCUSA !!!

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Linguaggio

Il linguaggio dell'amore è un linguaggio segreto
e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso

l4BYoPW

Mamma

Il grande segreto delle mamme...
Lei vivrà in eterno in quella parte di lei
che ha donato agli altri.

l4BYoPW

Amicizia

L'amicizia è la certezza di non dover mai bussare ad una porta,
perché sai già, di trovarla sempre aperta.

l4BYoPW

L'infinito

Se le porte della percezione fossero aperte, tutto apparirebbe
agli esseri umani...com'è veramente l'infinito !!!

l4BYoPW

Non

Non lasciare mai che il sole tramonti sul tuo risentimento...

l4BYoPW

Improvvisamente

...ed improvvisamente ti accorgi che il silenzio ha
il volto delle cose e delle persone che hai perduto...

l4BYoPW

Il Tempo

Il tempo è come un fiocco di neve,

scompare mentre cerchiamo di decidere cosa farne

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Goccia

Anche se cio' che puoi fare
è soltanto una piccola goccia nel mare,
puo' darsi che sia proprio quella
a dare significato alla tua esistenza

l4BYoPW

Luna

Se qualcuno ti mostra la luna
è quella che devi guardare,
non la mano che la indica

l4BYoPW

L'amore

L' amore non si descrive, non si spiega...
l'amore si vive e basta!

l4BYoPW

Non...

Non vergognamoci di dire
ciò che non ci vergognamo
di pensare!!

l4BYoPW

Tutti...

Tutti i grandi, sono stati bambini una volta

...ma pochi di essi se ne ricordano.

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Assurdità

Assurdo è, che la tecnica della nostra epoca ci ha messo
a disposizione i migliori mezzi di comunicazione,
eppure in realtà non comunichiamo

l4BYoPW

Impossibile

Dimenticarsi di una persona credo sia impossibile...
è come lasciare una conchiglia sulla spiaggia
le onde la porteranno via ma nel mare
ci sarà sempre.

l4BYoPW

Paura...

Chi ha paura di soffrire
è perchè già soffre
di quella paura

l4BYoPW

Maschere

Le maschere che noi portiamo
senza neanche un carnevale.

Sono la variante di quel che siamo
per navigare dentro alle nuvole...

l4BYoPW

Danno...

Chi dice donna dice Danno...

perchè danno la vita,
danno la speranza,
danno il coraggio,
danno l'amore e
danno se stesse!

l4BYoPW

Ricorda

Tutti sentono quello che dici.
Gli Amici ascoltano, ciò che racconti.
I migliori amici sentono anche,
ciò che non dici.

l4BYoPW

Ricordi

I ricordi sono l'unico paradiso
dal quale non possiamo venire scacciati...

l4BYoPW

Ama

Ama, ama follemente,
ama più che puoi e se ti dicono
che è peccato, ama il tuo peccato
e sarai innocente.

l4BYoPW

Distanza

La distanza è il vero nemico degli innamorati..
ma è anche la cosa che più di ogni altra
ci fa capire quanto amiamo.

l4BYoPW

Un posto

Avere un posto nel cuore di qualcuno,
significa non essere più soli

l4BYoPW

La rotta

Nel mare della vita dobbiamo imparare
a determinare la nostra rotta
secondo le stelle del cielo e non secondo
le luci fugaci delle navi che passono

l4BYoPW

Quando...

Quando qualcuno guardandoti negli occhi
riuscirà a sentire la voce dei tuoi silenzi...
potrai dire di aver trovato un amico.

l4BYoPW

Potrai

Potrai dimenticare con chi hai riso,
ma non dimenticherai mai con chi
hai pianto

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view post Posted: 4/11/2014, 17:46     Le mie Poesie -

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Forse

E' forse perché credo ancora nella vera amicizia,
nei puri sentimenti,
nella bontà della gente,
al tuo sorriso,
alle tue parole,
che voglio continuare a
vivere.

O è forse perché credo ancora che
per stare insieme a te,
è necessario offrirti la parte migliore di me,
per vivere con un gesto
quello che non ho mai avuto.

O è forse perchè ho ancora delle speranze
per continuare a credere alla sincerità di una donna.

O è forse perché
credo nel vero amore,
che ho tanta fiducia in te,

o è forse perchè sto per impazzire

o è forse perchè sei parte di me,

o è forse solo perchè ti voglio bene

così come sei.....semplicemente.

Oc2VeZC

Il coraggio delle donne

Sono coraggiose le donne, bisogna dirlo, bisogna ammetterlo.

La fragilità?

Solo uno stato culturale, più che un dato biologico.

Sono forti e coraggiose, le donne,
quando scelgono la solitudine, rinunciando a un falso amore,
smascherandone la superficialità.

Sono coraggiose le donne, quando crescono i figli
senza l'aiuto di nessuno,
rivalutando l'ancestrale primato, quello di essere mamme.

Hanno il coraggio di non chiedere a uomini che sono
anche padri, la loro presenza, puntualmente assente.

Uomini che rifuggono le proprie responsabilità,
trincerandosi in comodi ruoli o paraventi
infantili di adulti mai cresciuti.

Sono forti e coraggiose, le donne,
quando a discapito di tutto e di tutti
scelgono i propri compagni; costruendo solide storie
spendendo patrimoni sentimentali, contro la morale comune.

Sono forti e coraggiose, le donne,
quando sopportano, violenze di ogni tipo,
per salvaguardare quello che resta di famiglie,
che non son più tali...

Sono la speranza del mondo, le donne,
in qualsiasi circostanza continuano a far nascere uomini,
che poi le tradiranno.....!!!!

Oc2VeZC

Sbirciare nell'anima

Mi hanno pizzicato a sbirciare nell’anima del mio vicino,
a scrutare l’anima di quelli che mi circondano...

Leggere nell'anima altrui è arduo...
siamo tutti universi insondabili ed
i nostri telescopi interiori non sempre sono abbastanza potenti...

Sembra facile... oramai è complicatissimo distinguere
l'anima di una persona dalla sua controparte finta...

il concetto delle maschere che ognuno di noi porta con se
oramai è al suo culmine:

vedo gente cambiare dal giorno alla notte e più volte
nell'arco dell'anno con una naturalezza disarmante...

siamo figli di una società che si stanca presto
e non lotta per le cose,
ma le cambia come si cambia canale in tv...

Oc2VeZC

Emozioni

Tutti sono capaci di elencare pagine e pagine di attestazioni
con ciò che hanno fatto di buono nella propria vita:

diplomi, stage, premi, targhe ricordo, riconoscimenti, medaglie,
elenchi, libri pubblicati, sentenze, lauree, master,
premi di cucina, partecipazione al corso di taglio e cucito…
ma nessuno ha mai imbastito una biografia seria e coerente
dei traguardi negativi più insigni di cui possa fregiarsi…

è un lavoro più profondo che tende ad acchiappare
i lembi sporchi che covi dentro,
fare cernita di quelli a maggior ricorrenza e,
dopo averli messi in fila, sbatterli su di una parete
mentre dal comodo divano antistante hai pronto un tubo
di patatine e qualche sorso di amarezza per deglutire il tutto.

Era tempo che desideravo lasciare i pensieri fuori della mente.
Era tempo che volevo far volare fuori dal mio respiro stormi
di parole così libere da sembrare nuvole al galoppo.

Capita di rado, inoltre,
incontrare un interlocutore importante quale destinatario
per quelle che consideri le parole migliori di sempre…
quelle più vere che mai, quelle che ci sentiamo addosso
da così tanto tempo da "puzzare" di noi,
talmente semplici da farci tornare la vergogna sulle gote,
emozioni vere, emozioni di razza dimenticata!!!

Oc2VeZC

Quello che le donne non dicono

Quello che le donne non dicono, lo dicono in silenzio.

Nella penombra di una solitudine che sale dalla terra
a confondere i pensieri.
Supera i confini della dignità e si trincera
dentro le preghiere della notte.

Quello che le donne non dicono, lo raccontano nell’acqua.
Lacrime versate per lavare panni interiori unti di una
vergogna non dovuta, rammendati con urla inascoltate.

Quello che le donne non dicono, lo scrivono nel cielo.
Poi, passano le nuvole
a cancellare tutte quelle verità mai lette!

Oc2VeZC

La follia

Eccomi sono qui...mi cercavi??

Sono il vertice della tua follia...

sono quel brivido che senti sotto la pelle..
sono quel pensiero che respingi, sono quella
sensazione che ti spaventa e che ti appaga...
non ho logica..non ho spiegazione..
sono istinto allo stato puro, sono io..

sono la follia...

sono diversa dal resto del mondo...
se mi vuoi ancora..prova a predermi!!

Oc2VeZC

Nuvole

Ci sono molte nuvole su questa strada
ed ognuna narra di una storia…
ognuna bagna le labbra di chi vuole raccontarle…
e di chi ha il tempo per fermarsi ad ascoltarle.

Noi siamo gli alberi, siamo la foresta,
siamo l’acqua del canneto,
siamo un trifoglio sul ciglio della strada…
siamo la farfalla e l’ape che rovistano nella natura…
siamo ciò che abbiamo dentro il cuore
e tutto ciò che riusciamo a tirarvi fuori,
lasciando che la nuvola si posi lentamente sopra
il palmo della mano, per poterla accarezzare…
e ricevere così tutti i brividi e l’emozioni che solo lei
ci sa dare senza bisogno di parlare....

Oc2VeZC

Donna

Sono una donna, sono stata una figlia,
sono stata una moglie, sono stata un'amante desiderata,
sono stata un pensiero che ha accarezzato ed una parola
che ha ferito, sono stata ciò che volevano,

sono stata un corpo amato, sono stata amica, confidente,
sono stata un gesto dimenticato,
sono stata una donna come tante
confusa tra ruoli non programmati.

Sono silenzio, urla, lacrime,
sono nota muta su un pentagramma interrotto,
musica mai terminata, sono sguardo rivolto al mare,
sono vento che si nasconde tra i capelli,
sono foglia d'autunno e sale sulla pelle.

Sono stata tante donne, sono tante donne
sono donna

ma ora vorrei essere solo una persona..
che vive aspettando il suo domani...

Oc2VeZC

Volti

Tanti volti nel cammino della vita,
si perdono e diventano
ombre quasi sconosciute,

ma i volti di chi ti ha insegnato a vivere
rimangono nel cuore come stelle nel cielo


Oc2VeZC

Esistenza

Tutti finiamo per dimenticare
la nostra vera esistenza
per cancellare le nostre individualità
e stiamo appiccicati alle nostre maschere
ignorando per sempre il nostro vero io.

E se qualcuno ce lo fa notare,
arriviamo a odiarlo,
crediamo che sia pazzo o che
voglia violare i nostri più riposti segreti.

Oc2VeZC

Ci sono...

Ci sono persone che le vedi
ancora prima di appoggiarci gli ochhi,
che le senti ancora prima di toccarle,
che le hai addosso ancora prima che vicine,
che le hai nell'anima da sempre,
ed è li che resteranno,
perchè ci sono persone...

che ami e basta.

Oc2VeZC

Certi amici

Certi amici compaiono
nella vita di ciascuno di noi,
e se ne allontanano
appena l'hanno attraversata.
Diventano dei veri amici,
e condividono la nostra esistenza
per un istante, lasciandosi dietro
delle magnifiche inpronte nella sabbia.

Oc2VeZC

Pensieri...

Ho portato il pensiero dove volevo io
nello sfrenato desiderio di libertà
come un genio sull’orlo della follia
muovendomi con frenesia
nei meandri della mia non più verde età.

Ho spazzato via la rabbia dei giorni
ho spogliato la mente dalle inutili ostilità
e finalmente oggi, libero come una nuvola,
guardo nascere il sole con nuovi occhi
dopo una pioggia di fatalità....

Oc2VeZC

L'attesa

Come quando speri che piova e si bagni quell'arida terra.
Come quando fai sogni di gioia,
ma dentro di te sta scoppiando la guerra.
È un'attesa.
È un'ansia perenne o solo bisogno che cambi qualcosa?
È agonia sorridere al mondo che di sorriderti finge soltanto.
È notte infinita dove i tuoi occhi cercano l'orientamento.
È giorno che non fa luce mai o
è buio in cui il limpido è solo un momento.

Ti sembra d'avere ogni cosa ma non far altro che attendere.
Ed è una straziante ed isterica attesa,
una lotta con te e non fai altro che perdere.
È Disperazione la tua ma non è smarrire speranza.
È amore puro che attende di esplodere.
È rosa rara che attende d'essere colta da chi di cuore s'intende.

Oc2VeZC

I segni dell'anima

Non ti puoi sbagliare,
vengon fuori come sentimenti a lungo nascosti.

Li senti, fan male al cuore, sono così presenti.
Intensi, come emozioni portate dal vento.

Sono i segni dell'anima

Li riconosci e quando imparerai ad ascoltarli,
e il tuo silenzio diventerà parola.

Oc2VeZC

Tempo

D’improvviso ti accorgi che il tempo
non è più un’entità assoluta ,
sempre a tua disposizione,
come se capissi per la prima volta
che nulla è scontato.

Perché di colpo sembra quasi che tutto ti sfugga di mano,
tanto da dover dare la giusta importanza ai momenti,
tanto da fare attenzione ai piccoli gesti,
ad ogni singola parola.

Ti succede quando cresci e prendi coscienza
che il futuro non è un tempo indefinito,
non dura quanto vuoi tu...

Oc2VeZC

Bisogna

Bisogna essere felici di nulla,
magari di una goccia d'acqua oppure di un filo di vento.

Camminare su questa terra con le braccia tese
verso qualcosa che verrà ed avere occhi sereni
per tutte le incertezze del destino.

Bisogna ricordarsi di chi ci vuole bene e saper
contare le stelle nel cielo della sera.

Solo così il tempo passerà senza rimpianti e
un giorno potremo raccontare
di avere avuto tanto dalla vita.

Oc2VeZC

Comprensione

Non arrabbiatevi di cose di poco conto
e cercate di conservare la calma
anche nei momenti di tensione.

Andate incontro agli altri
offrendo la vostra amicizia
e pensate che tutti
possono essere amici.

Anche quelli che vi sembrano
scostanti e che, forse
non aspettando da voi
che una parola buona
per fare il primo passo.

Oc2VeZC

Tristezza

Com’è difficile far capire ad una persona
quello che siamo veramente
senza essere scoperti totalmente,
senza avere la paura che può colpirci proprio lì,
nel nostro punto più fragile e farci cadere per sempre.

Un graffio può ferirti la pelle.

Una parola il cuore.

La cosa più brutta di quando stai soffrendo
è che l’unica persona che potrebbe consolarti
è proprio quella che ti fa soffrire.

A volte è bello fermarsi e pensare ...

Mi capita spesso quando sono a casa
col nulla intorno tranne che la musica ...
e quello che mi viene in mente sono
le persone a me più care,
a chi mi ha reso felice, anche se per poco,
e tra queste ci sei tu.

Le parole possono essere cancellate dal tempo…
ma non dalla mente!

...non dimenticherò mai quello che mi hai detto
quel maledetto giorno!

Oc2VeZC

Se

Se un giorno
ti venisse voglia di piangere,
non nascondere le tue lacrime,
coinvolgimi.
Non prometto di farti ridere,
ma potrei piangere con te...

Se un giorno
decidessi di scappare,
dimmelo.
Non ti chiederò di restare,
ma potrei scappare con te...

Se un giorno
ti venisse voglia
di non parlare con nessuno,
saprò ascoltare il tuo silenzio...

Ma, se un giorno fossi io a piangere, fossi io scappare,
fossi io a non voler parlare con nessuno...
stringimi, parlami, ascolta il mio silenzio...
sarò io ad avere bisogno di te!

Oc2VeZC

Luna

Vaga la mia anima senza meta...
Vaga il mio respiro senza vita...
Figlia della notte inquieta...

Assaggio la luna preziosa e sovrana
ormai regina del mio corpo,
mi avvolge come serpenti luminosi.

La mia pelle diventa esile e quasi intoccabile.
Dolce e inquietante luna...mi trascini in posti dimenticati,
rendi la mia anima silenziosa, priva di pensiero....
ogni realtà, ogni sensazione mi sfugge
dalle mani dalla mia testa...
come sabbia portata via dal vento.

Ho voglia di liberarmi dall'odio che provo
per questo mondo così eccelso e potente,
così malvagio e ingannevole,
con le sue realtà ruvide e devastanti!

Si mi libererà, la mia anima sarà allontanata
dal mio corpo e dal resto del mondo.
La mia realtà?? Non esiste più....

diventerò acqua che si asciugherà al sole,
diventerà vento che svanirà come la notte dopo il giorno,
sarà la lacrima di dolore che scorrerà
sul viso di ogni essere umano,
sarà il tutto palpabile e non visibile!

Per sempre.

Oc2VeZC

Ci sono cose...


Ci sono cose che non si possono spiegare,
cose che non si riescono a dire,
cose che non si riescono a fare...

Ci sono cose che si possono spiegare,
che si dicono ma che non si dovrebbero dire,
cose che non si dovrebbero fare e invece facciamo...

E ci sono cose che non bisognerebbe
neanche pensare nè dire,
per non minare la fragilità interiore
di un'anima...

Ma puntualmente vengono usate
per difesa o per attacco...

Ogni cosa che facciamo o non facciamo
ha un motivo alla base...

Sta all'altro guardare in profondità
e cercare di capire...

E solo chi ama comprende,
perchè lo fa senza puntare il dito,
senza rimproverare...

Lo fa solo per amore....

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view post Posted: 4/11/2014, 17:41     Paulo Coelho -






"Le cose che ho imparato nella vita"

Paulo Coelho






-Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.

KMYk4vz

-Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per
distruggerla.

KMYk4vz

-Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.

KMYk4vz

-Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo
responsabili di noi stessi.

KMYk4vz

-Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti,o essi controlleranno te.

KMYk4vz

-Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era
necessario fare, affrontandone le conseguenze.

KMYk4vz

-Che la pazienza richiede molta pratica.

KMYk4vz

-Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come
dimostrarlo.

KMYk4vz

-Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando
cadrai,è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.

KMYk4vz

-Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che
non ti ami con tutto se stesso.

KMYk4vz

-Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono
sciocchezze:sarebbe una tragedia se lo credesse.

KMYk4vz

-Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior
parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.

KMYk4vz

-Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non
si ferma, aspettando che tu lo ripari.

KMYk4vz

-Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di
incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo
come essere riconoscenti per quel regalo.

KMYk4vz

-Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante
volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è
stata aperta per noi.

KMYk4vz

-La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un
portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti
che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.

KMYk4vz

-È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche
vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.

KMYk4vz

-Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un
giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.

KMYk4vz

-Non cercare le apparenze, possono ingannare.

KMYk4vz

-Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.

KMYk4vz

-Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso
per far sembrare brillante una giornataccia.

KMYk4vz

-Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.

KMYk4vz

-Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che
vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!

KMYk4vz

-Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai
solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.

KMYk4vz

-Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a
sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano,
speranza sufficiente a renderti felice.

KMYk4vz

-Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente
anche loro si sentono così.

KMYk4vz

-Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni
cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.

KMYk4vz

-L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.

KMYk4vz

-Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene
nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi
dolori.

KMYk4vz

-Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride
e ognuno intorno a te piange.






OmDCIk2


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