The Collector

Posts written by Kilobaid

view post Posted: 5/3/2016, 18:47     I Saluti di Marzo -
Bellissima.......grazie Anto ;)
view post Posted: 6/5/2015, 01:28     è Proibito -
Molto bella..........Grazie
view post Posted: 4/5/2015, 14:19     Pre Morte -




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E' un gran sollievo sapere che nonostante ci sia ancora tanta diffidenza in materia di (NDE), non sono pochi gli studiosi del mondo accademico, che si dedicano a tale ricerca, spinti da una forza interiore e da una seria passione, per trovare risposte che la scienza ufficiale, non sempre è capace di formulare. La Dott.ssa Albano Elisa, è laureata in Psicologia e specializzata in Diritto Penale e Criminologia. Il suo campo d'interesse è stato da sempre la devianza con tutte le sue problematiche.

Ha svolto per molti anni attività di consulenza in qualità di Esperta negli Istituti Penali per adulti in varie città d'Italia e ancora oggi si occupa di criminalità minorile. Ma la sua formazione fondamentalmente meccanicistica, a seguito di un evento luttuoso ha lasciato gradualmente il posto ad una visione più ampia dell'individuo, che le ha permesso di interrogarsi in modo nuovo sulla psiche e le sue manifestazioni.

Pur continuando ad occuparsi di devianza svolge attualmente studi sui fenomeni NDE, sulla reincarnazione, sulle tecniche regressive e su alcune ipotesi alternative all'eziopatogenesi classica. Ha già pubblicato numerosi articoli ed ha in preparazione alcuni testi, frutto delle sue ricerche.

Ma in questi ultimi anni, sono molti gli studiosi che si interrogano sul fenomeno dell'esperienza di premorte o NDE. L’NDE, dalle iniziali dell’espressione inglese Near Death Experience, esperienza in prossimità della morte, è un particolare ricordo di una strana esperienza psichica che sembra essere stata vissuta durante una fase in cui si è corso un grave rischio di morte.

Non mancano di certo le varie interpretazioni sull'origine di tale fenomeno. Alcuni studiosi ritengono che il fenomeno sia provocato dalla mancanza di ossigeno al cervello. Ma secondo le conoscenze che abbiamo in merito, trovo che tale ipotesi sia fortemente in contraddizione, dato che la mancanza di ossigeno al cervello, anche per pochi minuti provoca danni cerebrali irreversibili. Allora come spiegare il ricordo delle NDE, dal momento che i soggetti esaminati, sono stati privi di ossigenazione cerebrale per un tempo di gran lunga superiore al minuto.

Il dott. George Rodonaia psichiatra ricercatore all'Università di Mosca, è stato dichiarato morto, e si è svegliato 3 giorni dopo su un tavolo operatorio durante l'inizio dell'autopsia. Cioè quando il chirurgo aveva incominciato a sezionarlo partendo dall'addome. Siamo al solito!! - Mi chiedo se scientificamente esiste qualcosa di veramente certo!! - Come possono alcuni studiosi affermare che la NDE sia provocata dalla mancanza di ossigeno al cervello, se è scientificamente provato che il cervello se privato dell'ossigeno anche per pochi minuti subisce danni irreversibili? Diversamente nei casi di NDE il paziente pur restando senza ossigeno non subisce danni cerebrali.

La scienza non chiarisce tale fenomeno ..... anzi, finge di non vederlo, perchè non è in grado di dare una risposta, e perchè si dovrebbe rivedere il protocollo, che stabilisce quando una persona smette realmente di vivere e, se le apparecchiature che utilizziamo per stabilire i parametri dell'avvenuta morte siano adeguate. Oppure non siamo ancora in grado ..... almeno non in tutti i casi di stabilire quando una persona è realmente morta.

Mi chiedo quante persone abbiamo dichiarato morte mentre erano ancora in vita!! Alla luce dei fatti è dimostrato che il cervello può rimanere senza ossigeno anche per ore senza subire danni cerebrali, e in certi particolari casi .... anche per giorni. Mentre in altri casi sono sufficienti anche solo pochi minuti per smettere di funzionare. Tutto questo per quanto mi riguarda prova una sola cosa!! - Che di preciso sappiamo veramente poco, e quel poco lo conosciamo nel modo sbagliato.

Analizzando i casi di NDE, emerge senza ombra di dubbio, che l'anima esce dal corpo, altrimenti non trova spiegazione che tanti pazienti si sono osservati dall'alto vedendo i medici che cercavano di rianimarli. Sono troppi i pazienti che hanno descritto le fasi dell'intervento e di altri avvenimenti, che potevano essere stati osservati solo dall'alto, o comunque in una posizione che permettesse una visuale panoramica. Ciò che i pazienti hanno raccontato, prova che vedevano stando fuori dal loro corpo. Diversamente non potevano conoscere ciò che i medici stavano facendo, considerando che erano privi di coscienza e dei parametri vitali. Questa è una realtà che non si può far finta di non vedere. Nonostante, viene ignorata con troppa disinvoltura.



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view post Posted: 4/5/2015, 14:18     Karma -




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Dopo aver analizzato gli studi fatti, in campo medico e psicologico, su soggetti che ricordavano altre esistenze ed effettuato una carrellata sui vari metodi per far riaffiorare episodi e vissuti vecchi anche di secoli, chiediamoci ora quale possa essere in ultima analisi il senso della reincarnazione e a cosa poi, potrebbe servire, in determinati periodi della propria vita, rammentare ciò che si è stati e cosa si è fatto.

Una risposta a tutto questo può venirci dal cosiddetto Karma (o karman), che in sanscrito sta ad indicare semplicemente un'azione ma in senso più ampio il destino che ciascuno di noi si costruisce a seconda delle gesta, dei pensieri e delle esperienze che si sono effettuate nel passato.

In pratica, l'esistenza attuale di un individuo, può essere stata determinata da tutto ciò che di positivo o di negativo ha commesso nelle sue incarnazioni precedenti. E così come il presente diviene il prodotto di ciò che si è stati, il futuro diverrà la risultante del passato e del presente. Il karma, dunque, potremmo definirlo una legge di causa ed effetto. Ad ogni azione corrisponde una reazione. Ma il karma non deve essere inteso come punizione o ricompensa. Il Karma diviene una scelta e nello stesso tempo un cammino interiore di esperienze che necessariamente bisogna intraprendere per acquisire cognizioni e attraverso queste poter capire e accettare l'intera gamma di situazioni umane.

Solo quando si sarà compreso che l'anima, o la coscienza individuale che dir si voglia, non ha sesso, non ha razza, non ha credo e non ha tempo allora si sarà giunti all'illuminazione e il karma non avrà più ragion d'essere. A quel punto si potrà anche interrompere il ciclo delle rinascite, oppure decidere liberamente di incarnarsi nuovamente per fare da guida ad altre anime ancora lontane dalla consapevolezza del proprio essere.
Dunque, scopo ultimo della reincarnazione è la nostra evoluzione spirituale attraverso la "scuola terrena", fino al raggiungimento della perfezione. In questo lungo corso di apprendimento e di perfezionamento, il karma con le sue leggi gioca un ruolo determinante.
Ma vediamo con degli esempi pratici come si realizza il karma nella nostra vita di tutti i giorni.

Se, ad esempio, un soggetto in una sua vita passata ha nutrito un forte pregiudizio, nei confronti di una razza o di un gruppo di persone appartenenti a un certo ceto o credo religioso, è molto probabile che nella sua vita attuale sia nato egli stesso come membro di quella razza o quel gruppo per comprendere appieno il senso di quell'appartenenza e sostituire la tolleranza al suo preconcetto.
Naturalmente, è molto probabile che questo stesso individuo, conservando a livello inconscio, il ricordo della repulsione provata in un incarnazione precedente verso quel tipo di raggruppamento, viva attualmente un forte disagio nella sua condizione attuale, pur non riuscendo a spiegarsene il motivo. D'altro canto anche un soggetto che ha subito in passato una persecuzione da parte di qualcuno o di un insieme di persone a lui ostile e ha provato a sua volta un forte odio verso costoro, per certi versi esagerato e irrazionale, può rinascere come appartenente a quello stesso gruppo per ridimensionare le sue convinzioni e i suoi sentimenti.

E anche in questo caso, il malanimo per le angherie subite può protrarsi nella sua vita successiva inducendolo magari a sfuggire alla propria condizione o a inimicarsi i propri alleati o i propri parenti. Solo una presa di consapevolezza dell'origine di tali disagi e relazioni disturbate può sbloccare una situazione che potrebbe protrarsi per ancora numerose incarnazioni e impedire uno sviluppo personale e spirituale. Ogni problema, disagio, inimicizia, odio o disistima deve essere decifrato e scomparire dalla nostra anima per liberarci dai cosiddetti "debiti karmici" che possiamo esserci costruiti con determinate persone. Karma, quindi, vuol dire anche sciogliere le situazioni problematiche che si sono venute a creare lungo le nostre esistenze e portare a termine un legame interrotto, soprattutto se c'è stato un male fatto che ora va in qualche modo compensato.

Un caso tipico di debito karmico lo abbiamo visto con Catherine, la paziente del dottor Brian Weiss. Come abbiamo già constatato, Catherine in una delle sue regressioni ipnotiche aveva rivissuto un'esistenza passata in cui Stuart, l'attuale fidanzato, con il quale, nonostante gli sforzi, si ritrovava a vivere una relazione difficile, era stato il suo assassino. Stuart, quindi, in questa vita, aveva il compito di amare chi un tempo aveva ammazzato.

E Catherine, ebbe modo di comprendere, attraverso il viaggio a ritroso nel tempo, l'origine del suo rapporto conflittuale con il suo compagno del momento. Tuttavia, non sempre le due parti in causa sono pronte a superare le ostilità passate. Un partner può a livello inconscio mantenere ancora vivo il ricordo del male ricevuto o delle ragioni che lo avevano portato a compiere un gesto insano e non essere ancora in grado di riequilibrare la relazione. Molti legami sentimentali e parentali gravosi, possono quindi derivare da un'antecedente rivalità vissuta in un'altra vita e che ancora non si è capaci di risolvere.

Parimenti, vi sono legami fortissimi che non si riescono ad evitare e amori profondi che non si possono e non si riescono a recidere per via di un senso di appartenenza inspiegabile con la sola razionalità umana e che può avere un senso solo se si ipotizza un'altra esistenza in cui i due soggetti in questione hanno già vissuto insieme. Le tecniche regressive possono aiutare ad afferrare il significato di tutto quanto coinvolge un individuo nella sua vita attuale e del perché si sia incarnato proprio nella personalità attuale.
Comprendere, dunque, le leggi del karma significa anche avviare un processo di accettazione positiva di qualsiasi situazione, anche la più dolorosa, e di superamento dei nodi che bloccano il nostro cammino verso la perfezione e la serenità interiore.

Va considerato inoltre che i legami karmici, vita dopo vita, difficilmente si ripresentano con le stesse modalità. I ruoli dei protagonisti spesso sono invertiti, soprattutto nell'ambito di uno stesso gruppo familiare. Come afferma Betty B. Binder:
"I membri di una famiglia che hanno legami karmici spesso si reincarnano insieme, ma nelle vite successive i loro ruoli saranno invertiti rispetto a quelli esercitati in quelle precedenti. Ad esempio, un bambino di oggi può essere stato un genitore in un'altra vita e suo padre può essere stato suo figlio. Allo stesso modo le rivalità odierne possono essere la manifestazione di inimicizie nel passato che non sono ancora state risolte".

Anche le malattie e le menomazioni possono avere un loro senso karmiko. Abbiamo già visto in molti dei bambini studiati dallo psichiatra Ian Stevenson come macchie sulla pelle e cicatrici insolite sul corpo potevano essere la manifestazione di una ferita o un problema avuto in una vita antecedente (vedi "Giustitalia" n. 39, Aprile 2002). Ma al di là di questi casi in cui un'individualità si porta dietro le tracce forti di un trauma subito, vi sono delle sofferenze o dei segni che intervengono in una data età del soggetto. Possiamo pensare ad esempio ai tumori o a malattie gravi che insorgono improvvisamente e divengono in breve tempo devastanti per la psiche e per il corpo.

Anna, ad esempio, una donna di media età, che aveva subito l'asportazione totale del seno destro, durante una regressione ricordò di aver vissuto una vita antecedente come condottiero romano. Durante quell'esistenza aveva esternato una violenza che andava ben al di là dei suoi doveri. Aveva combattuto, assediato e mutilato giovani donne dopo aver abusato di loro, per il semplice piacere di esercitare uno strapotere e infliggere sofferenza.

A seguito di quanto vide e rivisse, durante una seduta regressiva, Anna riuscì a dare un senso anche al suo evento fisico attuale. Così come aveva arrecato dolore e reso invalide ingiustamente tante donne così doveva trovarsi oggi a rivivere lei stessa una menomazione per poter comprendere ciò che questo stato fisico e psichico poteva significare. Il suo carattere duro e intollerante che aveva conservato anche dopo l'intervento, a seguito della regressione, si modificò repentinamente. Anna comprese che a nulla sarebbe valso continuare ad avercela con il mondo intero e a comportarsi aspramente anche con chi le era accanto e le mostrava affetto e dedizione, se non a fare del male a se stessa, procurandosi ulteriore karma negativo che avrebbe dovuto poi restituire in qualche modo in una vita successiva.

Come afferma la psichiatra Helen Wambach, nel suo libro "Vita prima della vita":
"Noi saremo davvero trattati così come abbiamo trattato gli altri; noi torniamo in vita per sperimentare l'essere sia sul polo del dare che su quello del ricevere"
La reincarnazione, dunque, con le sue leggi karmiche, ha lo scopo di migliorarci gradualmente, con i tempi e le modalità che ciascuno di noi riterrà opportune, ma per condurci sempre e comunque verso la meta finale che è il compimento della nostra anima e il ricongiungimento di essa con quella che alcuni definiscono energia cosmica universale e altri Dio.



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view post Posted: 4/5/2015, 14:17     Reincarnarsi -




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Se l'idea della reincarnazione, fino a ieri apparteneva quasi esclusivamente al mondo della filosofia orientale, oggi sta allargando i suoi orizzonti, grazie anche alle ricerche e alle scoperte di eminenti studiosi occidentali nel campo della medicina e della psicologia. Primi fra tutti, gli psichiatri Ian Stevenson e Brian Weiss, e poi, la giornalista e terapeuta Manuela Pompas e molti altri ancora.

Ma prima di entrare nel vivo dell'argomento reincarnazione risulterà utile spendere qualche parola ancora sugli eventuali percorsi intermedi che l'anima effettua tra un'esistenza e l'altra.
Sembra abbastanza verosimile ipotizzare che nel momento in cui l'anima abbandona l'involucro fisico, continui a sopravvivere per un certo periodo, impossibile da stabilire con i comuni parametri umani, in una dimensione dove gli è possibile continuare a crescere e ad apprendere, elevandosi verso livelli di spirituaità sempre più alti. E lì dove la coscienza individuale non è ancora in garado di raggiungere una perfezione tale da permettergli l'interruzione del ciclo delle rinascite, si prepara per la prossima incarnazione.

Durante questa fase, l'anima tende a purificarsi e a sfrondarsi del forte e inevitabile legame che aveva instaurato con la realtà contingente della sua ultima esistenza, tuttavia, non perde il proprio bagaglio esperenziale accumulato nei secoli. Bagaglio che, nella seguente incarnazione, potrebbe emergere in più circostanze e con modalità diverse.
Ciò risulta tanto più vero e facile per coloro la cui la morte è avvenuta precocemente e/o in modo violento. Si può ipotizzare per costoro che, la fase intermedia, sia breve e l'anima tenda a reincarnarsi velocemente per poter completare il cammino bruscamente interrotto, senza avere il "tempo" di annullare adeguatamente la sua vecchia memoria storica. In questi casi, accade, che l'anima o la coscienza individuale, anche se ormai, appartenente ad un nuovo corpo, riporti a galla vissuti, disagi, comportamenti e tendenze della sua vita precedente. Questo si verifica soprattutto nei primi anni di vita, quando i condizionamenti della nuova realtà contestuale non sono ancora così forti da influire sulla personalità in formazione. Infatti, è proprio dal mondo dell'infanzia che proviene il più ricco e credibile materiale sulla reincarnazione.

Uno dei primi studi ampli e documentati in tal senso, è stato quello dello psichiatra Ian Stevenson, professore presso l'Università della Virginia a Charlottsville. Il suo interesse per soggetti, soprattutto di tenera età, che ricordano altre vite, dura ormai da più di trent'anni ed ebbe inizio nel momento in cui, l'insorgere di determinate paure, fobie o atteggiamenti insoliti e attitudini, in alcuni bambini, tenuti in cura da lui, non trovavano la loro ragion d'essere nel breve percorso di vita che li riguardava, tanto meno nel contesto familiare di cui facevano parte. Inoltre, Stevenson, si accorse che proprio questi fanciulli, spontaneamente, riuscivano a dare una spiegazione plausibile ai loro comportamenti, addebitandoli, senza remore, ad una epoca passata in cui erano stati qualcun altro e avevano subito traumi di notevole entità o vissuto esistenze particolari.

L'atteggiamento iniziale di forte scetticismo, di Ian Stevenson, di fronte a un'ipotesi reincarnazionista, cedette gradualmente il posto a una maggiore attenzione e apertura verso questa direzione. Il dottor Stevenson, nella sua lunga carriera ha studiato e documentato più di duemila casi di bambini che dichiaravano di aver vissuto precedentemente e ciascuno di loro veniva seguito per per moltissimi anni. Il medico, si rese conto che i bambini, spesso, tendevano a dare riferimenti precisi riguardo alla loro vita precedente e ad effettuare riconoscimenti di genitori, parenti e qualche volta congiunti abbandonati precocemente a causa della disgrazia che aveva provocato la loro morte.

Il caso Gopal Gupta1 è abbastanza significativo. Gopal, nacque in India nel 1956 in una modesta famiglia borghese e appena cominciò ad avere l'uso della parola si ribellò a un ordine del padre, dichiarando di essere un Sharma, un membro cioè della casta dei Bramini e quindi in quanto tale, abituato egli stesso a comandare e ad avere sotto di sé numerosa servitù. Da quel momento in poi, Gopal cominciò a raccontare una serie di dettagli riguardanti la sua vita precedente in qualità di Bramino. Riferì di essere nato a Mathura, una città a 160 chilometri da Delhi, di essere stato dirigente di una compagnia farmaceutica la Suck Shancharak e di aver abitato in una grande casa con una moglie e due figli. Ma il particolare più raccapricciante riguardava la sua morte. Disse di essere stato ucciso dal fratello per una questione d'interessi.

Le dichiarazioni del bambino non suscitarono particolare interesse nei genitori, fino a quando il padre, nel 1964, non si trovò casualmente a passare proprio dalla città di Mathura e vi trovò la compagnia farmaceutica di cui aveva parlato il figlio. Incuriosito, andò a parlare con il direttore della Suck Shancharak e scoprì che realmente, alcuni anni prima, uno dei proprietari della compagnia aveva sparato al fratello, di nome Shaktipal Sharma. In seguito, i coniugi Gupta, insieme al figlio si recarono a far visita alla famiglia Sharma e in questa occasione Gopal riconobbe oltre i luoghi anche numerosi membri della famiglia e rivelò particolari sconcertanti riguardanti sia gli interessi economici che ruotavano intorno alla Suck Shancharak che quelli relativi alla propria morte che potevano essere conosciuti solo dal vero Shaktipal Sharma ucciso.

Stevenson seguì attentamente il caso Gopal dal 1969 al 1974, anno in cui l'ormai adolescente Gopal iniziò a perdere il suo "snobismo" e si adeguò gradualmente al contesto familiare di appartenenza, sicuramente più modesto.
Altri elementi rilevati in molti dei casi studiati dal dottor Stevenson, e che farebbero propendere per un'ipotesi reincarnazionista, sono i cosiddetti "segni di nascita". Con questo termine s'intende riferirsi a macchie e segni presenti su di un corpo e molto simili a cicatrici ma che in realtà non corrisponderebbero a ferite realmente ricevute. In genere, invece, fanno da riscontro a rievocazioni di esistenze passate, nelle quali il soggetto dichiara di essere deceduto in modo violento a causa di qualche corpo infertogli.
In tal senso, un caso tipico analizzato da Stevenson è quello di Gillian e Gennifer Pollock(2), due gemelle nate nel 1958 e che all'età di due anni cominciarono a fare numerose affermazioni riguardo a una loro vita precedente, vissuta sempre all'interno di quella famiglia e ancora una volta in qualità di sorelle.

In realtà, i coniugi Pollock, un anno prima della nascita delle due gemelle, avevano perso due figlie, Joanna e Jacqueline, rispettivamente di undici e sei anni. Le due sorelline erano state investite contemporaneamente da un pirata della strada. Fatto che rese credibile le dichiarazioni delle due bambine fu la constatazione sul corpo di Jennifer di due segni, corrispondenti, sia per forma che per posizione, a cicatrici reali possedute da una delle due sorelle morta in precedenza. Inoltre, sia Gillian che Jennifer mostravano di conoscere particolari della vita e delle abitudini delle due sorelle decedute che non avrebbero potuto apprendere in alcun modo nella loro vita attuale.

Anche di questo caso il professor Stevenson si occupò per più di vent'anni, abbandonandolo poi, quando ormai le due ragazze mostrarono di aver dimenticato completamente le reminiscenze legate alla loro vita precedente.
Riguardo ai "segni di nascita", lo psichiatra della Virginia così si è espresso:
"Ritengo personalmente che i segni e i difetti di nascita collegati alla precedente personalità costituiscano una delle più evidenti prove a sostegno della reincarnazione quale migliore interpretazione di questi casi.(…) I segni e i difetti di nascita presenti in questi casi sugeriscono inoltre l'esistenza di un'influenza psichica che agisce sullo sviluppo del corpo fisico dell'individuo."
Naturalmente, non tutti i bambini, presentano segni sul corpo o hanno reminiscenze di vite precedenti, ma sicuramente sono molto più numerosi di quanto generalmente si immagini. Molti di essi, pur non ricordando un'esistenza antecedente, manifestano talenti e abilità precoci e attraverso il gioco rievocano episodi e simulano ruoli che non sempre trovano giustificazione nel loro ristretto campo esperenziale. Bisognerebbe solo essere più attenti nei loro confronti e imparare ad ascoltarli.

Tutte le esperienze passate, dunque, continuano a coesistere nella nostra memoria inconscia e a incidere inconsapevolmente su ciò che siamo e che diverremo. E vi è un altro percorso, oltre quello delle reminiscenze spontanee, che permette di accedere a questo infinito archivio e di riportare a galla frammenti e a volte episodi interi di vite precedenti. Stiamo parlando della cosiddetta "ipnosi regressiva" o, più genericamente, del "viaggio a ritroso nel tempo" grazie a tutte quelle tecniche come la meditazione, il rilassamento progressivo e quant'altro che permettono di aprire canali nuovi nella coscienza dell'individuo.

La prima psichiatra ad interessarsi di regressione ad altre vite fu Blanche Baker che iniziò a curare molti suoi pazienti con un'ipnosi regressiva leggera abbinata alle libere associazioni. La Baker, durante le sue sedute, si rese conto che anche quando non induceva il paziente a regredire verso esistenze precedenti, accadeva comunque che emergessero nei loro ricordi scene ed episodi di epoche passate.
Anche l'analista Edith Fiore, in un'epoca leggermente più recente, pubblicò un'opera con il resoconto dei suoi due anni di lavoro con pazienti che ricordavano tranquillamente altre vite.
Rilevante fu in tal senso la ricerca della psicologa Helen Wambach che, accanita sostenitrice della reincarnazione, raccolse fra gli abitanti della baia di San Francisco centinaia di volontari per esperimenti sulla reincarnazione e tutti con esito straordinariamente positivo.

Ma se per questi eminenti studiosi si potrebbe anche obiettare che le ricerche da essi condotte possano essere state in qualche modo dirottate dalla loro fervente credenza nella reincarnazione, il discorso cambia per coloro che non hanno mai preso in considerazione l'ipotesi di una vita che continua secoli dopo secoli. Improvvisamente tali studiosi si sono trovati davanti a qualcosa che ha dovuto rimettere in discussione la loro formazione professionale nonché la loro intera esistenza.
E' il caso di Brian Weiss, direttore per molti anni della Facoltà di Psichiatria del Mount Sinai Medical Center di Miami e poi primario in un grande ospedale collegato con la stessa università.
Il dottor Weiss, divenuto ormai famoso per i suoi libri e i suoi studi sulla reincarnazione, all'epoca in cui s'imbatté per la prima volta in un caso che gli avrebbe aperto nuove strade di riflessione, possedeva una solida e severa formazione scientifica.

Poi una sera ricevette nel suo studio la visita di una paziente, affetta da numerose fobie. Catherine, temeva in modo sproporzionato l'acqua e di morire soffocata; aveva paura, inoltre, degli aeroplani, del buio e di restare chiusa in ambienti angusti. E i suoi disturbi si stavano accentuando con il passare del tempo, tanto da limitarle considerevolmente l'esistenza. I tentativi di cura del dottor Weiss si focalizzarono per circa diciotto mesi sulle terapie classiche senza, però, ottenere con queste significativi miglioramenti. Con l'ipnosi vennero fuori parecchi episodi traumatici riguardanti l'infanzia della giovane donna che potevano lasciar pensare che si fosse finalmente giunti al fulcro del problema, ma la paziente non migliorava. Fino a quando, una sera, lo psichiatra non dette alcuna induzione a Catherine e la lasciò andare liberamente all'epoca in cui presumibilmente erano iniziati i suoi problemi.

A questo punto, improvvisamente, Catherine, si ritrovò proiettata in un'altra epoca e in un altro contesto. Cominciò a rievocare fatti relativi ad una sua antica esistenza trascorsa sotto le spoglie di "Aronda", una giovane egizia vissuta nel 1863 a. C., in un villaggio che fu poi devastato da un'inondazione quando lei aveva appena venticinque anni. Così Catherine rievocò con voce ansimante uno degli episodi più traumatici di tutte le sue esistenze, durante il quale perse la vita insieme alla propria figlia Cleastra:

"Vi sono grandi onde che abbattono gli alberi. Non vi è via di scampo. Fa freddo; l'acqua è fredda. Devo salvare la mia bambina, ma non posso…posso solo tenerla stretta. Annego; l'acqua mi soffoca. Non posso respirare, non posso inghiottire…acqua salata. La bambina mi è strappata dalle braccia."

Solo una settimana dopo Catherine non temeva più di morire annegata e da quel momento il dottor Weiss, suo malgrado, cominciò ad interessarsi di reincarnazione e a leggere tutto quanto poteva essere stato pubblicato di serio sull'argomento.
Le rivelazioni di Catherine, e di mille altri soggetti come lei che sotto ipnosi o spontaneamente rivelavano origini impensabili per i loro mali, imponevano nuove considerazioni sulla natura delle fobie e di tutte quelle paure immotivate che a volte accompagnano un individuo per tutto il corso della sua esistenza senza trovare una giusta causa. Del resto, ogni fobia è la risultanza di un evento traumatico e quale evento può risultare più traumatico delle circostanze che hanno accompagnato la propria morte, soprattutto se violenta? Così come rileva anche Manuela Pompas:

"…la morte in sé non è traumatica: nel momento in cui la persona chiude gli occhi a questa vita, li riapre immediatamente nell'altra… Tuttavia, se negli attimi che precedono la morte si prova una forte paura, questa si fissa nel corpo emozionale, il quale nel momento della reincarnazione, proprio come avviene nel computer, trasmette l'informazione all'inconscio, dove però rimane celata e non può emergere se non con il comando giusto".
Ed è proprio quanto è accaduto a Catherine, che annegando nella sua vita precedente ha conservato poi nell'attuale la paura inconsapevole di rivivere la stessa esperienza, anche solo entrando a contatto con l'acqua.
Ma dalla regressione di Catherine emerse anche un altro dato che sconvolse lo psichiatra che l'aveva in cura. Catherine, nominando Cleastra, la figlia che aveva avuto nel 1863 a.C., aggiunse qualcos'altro che la riguardava. Riconobbe nella bambina di allora, Rachel, la sua nipote attuale. Per il dottor Weiss questo fu un fatto del tutto nuovo che lo obbligò a informarsi e a interessarsi ulteriormente di quanto poteva verificarsi nel corso delle reincarnazioni. Ma molti, prima di lui, si erano ugualmente imbattuti in questa sconcertante verità. Chi abbiamo conosciuto, amato, odiato o peggio ancora ucciso possiamo rincontrare nelle nostre vite successive.

Catherine, del resto, durante la regressione, non riconobbe soltanto in sua nipote una figlia avuta in passato. Sotto ipnosi, rievocò altre esistenze come ad esempio quella di Jhoan, un ragazzo di 21 anni, biondo e ricoperto di vesti fatte con pelli di animali, vissuto all'incirca nel 1473 nei Paesi Bassi. Jhoan mentre avanzava nel cuore della notte con un coltello in mano venne a un tratto aggredito alle spalle e sgozzato. Anche in questo caso Catherine ebbe modo di rielaborare ed eliminare gli ultimi prodromi dei suoi sintomi legati al soffocamento. Ma l'aspetto più interessante fu che, prima di morire, Jhoan riuscì a guardare in faccia il suo assassino. Catherine, riconobbe in quell'uomo il suo attuale compagno di vita, Stuart. La paziente del dottor Weiss, dunque, si era ritrovata ad amare chi in passato le aveva tolto la vita.

E in realtà, i rapporti di Catherine con Stuart, secondo quanto riporta lo psichiatra nel suo libro "Molte vite molti maestri", non erano dei migliori. Una sorta di ostilità, come diremmo noi, a livello di pelle, continua dunque a persistere vita dopo vita, nelle relazioni che si ripropongono. Ciò darebbe un senso a certe antipatie istintive che proviamo un po' tutti verso individui che conosciamo poco o affatto; nonché a quei rapporti difficili che ci ritroviamo a vivere con parenti, amici, colleghi. Spesso non riusciamo a spiegarci come mai una persona, pur possedendo un aspetto gradevole e mostrandosi gentile nei nostri confronti, ci ispira comunque sentimenti di ripulsa. Si tratta,dunque, di anime che potrebbero aver condiviso con noi, in un epoca remota, legami altrettanto conflittuali e con le quali non siamo riusciti ancora a raggiungere un equilibrio emozionale. Ma come abbiamo già avuto modo di constatare, le relazioni non si ripropongono giocando il medesimo ruolo. Catherine, mantiene un legame molto forte con Rachel che oggi è sua nipote ma ieri era sua figlia. E i ruoli spesso s'invertono in modo ancora più sorprendente. Nella sua vita attuale, Catherine ha un rapporto disturbato con Stuart che secoli addietro era stato il suo assassino.

Le scoperte, dunque, che possiamo fare in regressione, sono infinite. Ma il dato sicuramente più interessante e significativo è che nel "viaggio a ritroso nel tempo", riusciamo ad acquisire una conoscenza di noi stessi immediata e profonda come non è possibile ottenere con le altre terapie ufficialmente note. Indipendentemente dal credere o non credere nella reincarnazione, resta innegabile il forte valore catartico delle immagini evocate. E non soltanto per quanto riguarda le fobie e altri disturbi psicosomatici o della personalità. La terapia, della reincarnazione, proprio in quanto permette una conoscenza globale del sé, induce inevitabilmente ad una crescita spirituale e personale, tanto rapida da lasciare sbalorditi.
Ma al di là dei benefici che il rievocare le nostre vite precedenti può apportare alla nostra anima, può venire naturale chiedersi ora: che senso dare alla reincarnazione? Perché tornare secoli dopo secoli a farsi nuovamente carne, per ricommettere errori, rincontrare amori perduti e nemici rifuggiti, riallacciare relazioni interrotte e rivestire alternativamente panni da uomo e da donna, da bianco e da nero, da povero e da ricco, da soldato e da prostituta?




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view post Posted: 4/5/2015, 14:16     Trapassati -



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Trapassati


L'anima nel corso della storia dell'umanità è stata discussa ripetutamente, dai più grandi filosofi al più umile degli uomini. L'opinione è stata ed è ancora oggi materia controversa.

Gli atei negano l'esistenza dell'anima, i laici non la negano ma non ci credono. I cattolici dicono di crederci ma in fondo anche loro hanno dei grossi dubbi.

C'è comunque un momento nella vita di ogni uomo, in cui la certezza che qualcosa aldilà del semplice corpo materiale esiste.

Quel momento in genere si manifesta in caso di grave malattia, in presenza di eventi straordinari, oppure nel momento in cui si ha consapevolezza che la propria vita è giunta al termine. In quell'istante, si avverte la certezza che con la dissoluzione del corpo qualcosa che si chiama anima, spirito, o semplicemente energia sopravvivrà al nostro corpo materiale.

Il passaggio tra la vita terrena e quella spirituale non sempre è indolore, e non sempre il trapassato si rende immediatamente conto di trovarsi in un esistenza diversa da quella materiale.

Antichi scritti, narrano che nel primo caso, l'essere può trovarsi avvolto dal buoi, quindi incapace di stabilire il luogo, pur consapevole di essere trapassato. La paura e il disorientamento lo fanno sentire in una situazione di pericolo, comunque in attesa di qualcosa che dovrà accadere.

In altri ancora è accolto con indifferenza per le sue cattiverie, e in altri ancora, rimane nei luoghi di appartenenza, legato morbosamente ad un evento incompiuto o traumatico come ad esempio l'essere stato ucciso.

Le persone che diversamente, sono consapevole della esistenza di un altra vita, trapassano in piena coscienza, e sono felici di tale ritrovata condizione. Ad accoglierli, quasi sempre trovano persone care e tante altre che in vita hanno ricevuto da loro amore e sensibilità. In questo caso il trapasso è gioioso e armonioso, quasi sempre sentono suoni celestiali, che danno loro una sensazione di festoso benessere. In merito, recenti studi, (denominati NDE) su soggetti apparentemente trapassati avvallano le antiche scritture.

Appare evidente che la personalità individuale rimane la stessa, cioè il nostro carattere, le cose che proviamo .... amiamo, e in particolare quello che pensiamo di essere in questa vita saranno nell'altra. Quello che cambia è il modo di rapportarci alla nuova realtà, che non è più materiale ma spirituale.

Tutto intorno a noi è energia. Ma questo non significa che perderemo la capacità d'interagire con ciò che è intorno a noi, così come avveniva nella vita materiale. Potrà apparire incomprensibile, ma anche l'energia ... qualsiasi energia possiede solidità e forma. Tanto che si parla di barriere elettromagnetiche avendo capacità di resistere ad un ordigno nucleare. Quindi la nuova esistenza sarà priva di barriere. L'unico limite sarà posto da noi stessi. Nel senso che le nostre possibilità saranno pari al nostro grado spirituale.

Inoltre, diversamente da quello che ci insegna la dottrina cattolica, non esiste alcun inferno per i malvagi, almeno non come lo descrive tale religione, anche se un inferno esiste, e consiste nell' impossibilità di apparire diverso da quello che si è realmente, dato che in quel luogo quello che veramente siamo è visibile a tutti, ciò è possibile dalla densità della luce e dai colori che emettiamo. Una persona malvagia, un essere che in vita a truffato, offeso, umiliato, sopraffatto e sopratutto ucciso, emana una luce debole e disordinata oppure non irradia assolutamente nulla.

Questo essere avrà pochissime possibilità di interagire con la nuova realtà e poter godere di tutte le possibilità e le gioie che offre. Per esempio non avrà sufficienza energia per affrontare viaggi lunghi; non possiederà le conoscenze per esaudire i suoi desideri, inoltre non avrà la possibilità di superare barriere di energia che permettono di visitare altre dimensioni.

In definitiva tutto ciò che potrà fare, sarà limitato al suo grado di forza energetica, e credetemi non c'è sofferenza peggiore di non poter fare molto in un luogo ove è possibile realizzare qualsiasi desiderio e sogno.

E' come se un bimbo fosse privo delle mani davanti a una montagna di prelibati dolci.



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view post Posted: 4/5/2015, 14:14     Quello che diverremo -




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Quello che diverremo

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Questo brano è tratto dall'ultimo libro "Vers l'Unite', Sorlot - Lanore, Paris" scritto dalla Signora Jeanne Morrannier, e contiene le ultime comunicazioni ricevute per "scrittura automatica" dal figlio Georges, deceduto nel 1973. Madame Morrannier ha raccolto le comunicazioni medianiche di Georges in sette libri, nessuno dei quali pubblicato in Italia.

La transizione tra il mondo terrestre e il mondo spirituale non avviene sempre dolcemente.
Per tutti quelli che sanno che la vita continua dopo la morte, la prova sarà di corta durata. Per quelli che sono pronti, avendo perfettamente compreso che la morte conduce alla vera vita, non vi sarà prova. Arrivando, accetteranno molto naturalmente di andare verso cio' che li attende. L'espressione "lasciare la terra" non e' propriamente esatta. Voi non abbandonerete l'Universo che conoscete, per raggiungerne un altro molto lontano o situato chissa' dove. Farete ancora parte del vostro, di quello dei parenti e degli amici dai quali avreste dovuto separarvi. Il termine "separare" e' anch'esso errato, poiche' voi li vedrete, poiche' voi potrete continuare a vivere con essi. Ma per essi voi sarete invisibili, voi li avrete "lasciati"; lasciati nella sofferenza di non vedervi piu (nel senso che loro crederanno di avervi perduto per sempre ndr). Se la morte vi avra' toccato in una via, per la strada o in un ospedale, la vostra prima idea sara' di ritornare al vostro domicilio.

E sara' sufficiente pensarlo per esservi. Sul momento non comprenderete come l'avrete raggiunto. E' un po' piu' tardi che constaterete la potenza dello spirito. Se al posto di pensare al vostro domicilio, penserete ad una persona amata o amica, la raggiungerete subito. Parlo di tutti quelli che sono preparati alla sopravvivenza. Voi riconoscerete il vostro ambiente abituale, ma avrete avuto un cambio di dimensione. Avrete raggiunto la nostra. Il mondo con le tre dimensioni spaziali che voi conoscete sara' sempre la', ma sfumera' progressivamente nel vostro "mentale", per fare spazio - mentalmente, insisto - al mondo spirituale che si colloca essenzialmente su una quarta dimensione che noi chiamiamo pensiero o spirito.

Voi coabiterete con le persone terrestri di vostra scelta, potrete rendere visita a chi vorrete, ma vivrete ormai su un altro piano vibratorio, su una frequenza inaccessibile agli esseri terrestri, perlomeno allo stato di veglia. Se sarete pronti a venire da noi, tutto avverra' meravigliosamente. Quelli che hanno fenomeni di sdoppiamento durante il coma, gli svenimenti, le operazioni chirurgiche, gli incidenti e li ricordano, non temono piu' la morte. Tutti si sdoppiano in tali circostanze, ma pochi lo ricordano.

Tali persone hanno avuto un'apertura sul nostro mondo, hanno preso coscienza del campo divino nel quale noi viviamo. Sanno cio' che li attende, hanno compreso il senso della vita terrestre, sono cambiati di comportamento, vedono la loro vita sotto un'altra luce. Qualcosa d'altro e' intervenuto, qualcosa che gli permetterà d'esistere ancora. Io so che quelli che li ascoltano non sono sistematicamente convinti (dai loro racconti ndr), ma anche per queste ultime persone il passaggio sara' facilitato. E' sufficiente infatti che nella vostra vita attuale, abbiate inteso parlare della sopravvivenza dell'anima, anche senza credervi, che vi ritorni alla mente tutto a un tratto, nel momento di passaggio, della persona che ve ne ha parlato, o del libro che avete letto a tale proposito... Quando i vostri genitori o parenti anziani muoiono e ci raggiungono, riprendono l'aspetto che avevano quando voi eravate dei fanciulli.

Infatti dentro voi stessi, nella vostra memoria avete anche senza averne la percezione, il ricordo dell'aspetto dei vostri genitori da giovani e li riconoscerete senza dubitarne. Di converso, la sostanza del corpo spirituale e' totalmente diversa dalla carne. Tutti gli organi fisici sono scomparsi. Il corpo dello spirito non dipende piu' dalla biologia o dalla chimica, ma solo dalle leggi della fisica. Non possiede ne' muscoli ne' sistema nervoso. Le cellule organiche appartengono al corpo di carne...E' infatti piu' preciso parlare di facolta' che di organi, parlando di corpo spirituale... E' il vostro cervello spirituale che vi condurra' nell' Invisibile e che guidera' totalmente il vostro corpo. Dipenderete da lui come, sulla terra, dipendeste dal vostro cervello fisico. ...L'attivita' del pensiero nell' Al di la' e' stupefacente.

Esso regge tutto: comanda il corpo e vi permettera' di vivere normalmente sul piano spirituale... Troverete sempre qualcuno che si prendera' cura di voi, si tratta della vostra guida. Fa parte del suo compito l'attendervi e l'aiutarvi nel difficile momento in cui abbonderete il vostro involucro terrestre. L'ho sempre detto, la maggior parte di noi ha bisogno di conforto in quel preciso istante. Troppe poche persone sanno che la vita continua dopo la morte. Lo constato tutti i giorni del vostro tempo. Parlo del tempo, in quanto non ha nulla a che vedere con il nostro... Sarete quindi accolti al vostro arrivo, sia dalla vostra guida che dai vostri cari scomparsi... La separazione e' meno dolorosa per noi che per voi, in quanto noi siamo in grado di vedervi e sentirvi. Ma l'assenza di comunicazione e' talvolta molto difficile da sopportare, da una parte come dall'altra.

Vi sara' sempre qualcuno per confortarvi e capace di spiegarvi perche' siete ancora vivi, perche' la vostra famiglia terrestre non vi puo' vedere, e perche' non potete piu' reintegrare il vostro corpo fisico... Poi, molto rapidamente, farete il bilancio della vostra vita. Che sara' una sorta di confessione sotto il controllo della vostra guida, la quale conosce tutto di voi. Come in un film tutte le azioni ritorneranno alla memoria, le buone e le meno buone. Ma a differenza di quanto asserivano le religioni dell'antico Egitto, non vi saranno bilanci o giudizi neri e bianchi.

Molto presto, se il passaggio non e' stato particolarmente doloroso, vi immergerete in una sorta di sonno sempre necessario per meglio vivere la transizione tra i due mondi. E' il riposo dell'anima. Non e' che un periodo, differente tra individuo ed individuo. I bambini e le persone anziane si risveglieranno molto velocemente, avendo fretta di condividere la vita degli altri. E cio' avverra' nei luoghi a voi conosciuti, non certamente sulle nuvole o "nel cielo" ... Per l'anima ci sara' una profonda impressione di benessere, di calore morale e d'amore. Sarete molto sensibili alla potenza misteriosa del campo divino che ci avvolge, che penetra l'anima rendendola piu' serena, piu' adatta al soccorso, all'assistenza, ad amare.

Risentirete di questa profonda impressione di calma interiore, di pace con voi stessi e con gli altri dispensata dalle "onde" spirituali... Non appena avrete appreso a muovervi col pensiero, sarete inviati ad accogliere i morenti della terra, con la priorita' verso i vostri familiari, ma anche verso degli sconosciuti. Nello stesso modo in cui voi siete stati accolti al vostro arrivo nell'Invisibile, cosi' voi dovrete accogliere i nuovi venuti. Sarete inviati sulle vie, nelle strade, negli ospedali o al domicilio dei morenti. La solidarieta' e l'aiuto reciproco non sono delle parole vuote nel nostro mondo. Aiutare nel passaggio, sara' il vostro primo dovere e voi saprete adempiervi. Inoltre potrete proteggere la vostra famiglia rimasta sulla terra. Vi eserciterete cosi' con grande contentezza al vostro futuro compito di guida... Voi sarete interamente degli esseri spirituali. Passerete nell' Invisibile con la stessa personalita', le stesse qualita' e gli stessi difetti della vita terrestre che starete per abbandonare.

E' questo che spiega la presenza, nell' Aldilà di disincarnati cosi' diversi gli uni dagli altri. Voi continuerete ad agire e a pensare, ma con un altro scopo, quello di evolvervi... Non dovete piu' temere la morte. Essa non e' che una transizione tra i nostri due mondi. E' un passaggio su un'altra dimensione, e' il ritorno verso un' esistenza che avevate dimenticato, e che e' decisamente piu' gradevole, esente da preoccupazioni e problemi di sorta. Essa comporta una separazione inevitabile nelle famiglie, ma una separazione provvisoria che per noi non esiste, in quanto noi non vi lasciamo mai veramente. Imparate a vivere con i vostri scomparsi invisibili.

Voi non li vedete, ma nonostante cio' essi sono vicini a voi, realmente viventi e perfettamente coscienti. Diventano molto felici quando voi avrete capito che essi continuano a vivere e ad amarvi. Accettate per loro questa nuova esistenza. Sara' la vostra, un giorno. E aggiungo, che non tutti dopo la morte andranno nella stessa dimensione. Gli umani che si sono macchiati di crimini, che hanno odiato e fatto del male, o che hanno vissuto con egoismo, andranno nella zona buia, continuando ad essere posseduti dalle forze del male fino a quanto non si saranno risvegliati dal male che li possiede.



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view post Posted: 4/5/2015, 14:13     Meta Visione -

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Le visioni mentali non sono una novità per la scienza. Tanti studi hanno stabilito che alcuni soggetti in particolari stati mentali hanno tali visioni. Giovanna D'Arco, per esempio aveva delle visioni. Il punto è che i psicologi in generale, e in particolare i psichiatra, tentano di liquidare tale fenomeno, come sintomo di schizofrenia. In altre parole le persone che affermano di avere visioni sono considerate pazze. A parte che bisognerebbe meglio definire lo stato di pazzia, per non incorrere nell'errore di classificare pazzia, tutto ciò che sfugge alla nostra comprensione.

Diversamente, quello che la scienza dovrebbe studiare è il fenomeno in sé, e tentare di stabilirne le regole. E, non è da escludere che un individuo con disturbi mentali possa manifestare uno stato alterato della mente, capace di attivare funzioni del cervello attualmente sconosciute. Dimostrando così, che la mente possiede capacità inesplorate.

A sostegno di tale tesi, è superfluo ricordare, che quasi tutti i santi della storia e i mistici, hanno dichiarato di avere visioni. Ultimo in ordine cronologico: padre Pio. Penso che nessuno studioso, azzarderebbe affermare che padre Pio sia stato pazzo.

Quindi, invece di liquidare tutto come sintomo di disturbo mentale, bisognerebbe iniziare una seria ricerca per comprendere i meccanismi. Tale studio potrebbe proiettare il genere umano verso nuovi e inesplorati confini. Inoltre l'indagine strumentale potrebbe verificare la fondatezza del fenomeno ..... diversamente da altri fenomeni in cui l'indagine strumentale non sempre è possibile sia perchè non disponiamo delle necessarie apparecchiature sia per la complessità stessa del fenomeno, quale Per esempio l' OBE. Questo perché è molto più complesso stabilire se una persona effettivamente è uscita fuori dal corpo. Mentre con le visioni, la mente comunque produce una attività elettrica misurabile con gli opportuni strumenti.

Le visioni sono quasi sempre spontanee, ma esistono soggetti che attraverso particolari esercizi di contemplazione..... particolari tecniche di rilassamento, e altro che non saprei definire con la parola scritta perchè impossibile, sono in grado di attivare la meta-visione. E' considerando che qualsiasi attività della mente produce energia, non sarebbe difficile poter individuare ed isolare tale forma di energia, e farne materia di studio.

Quello che so della facoltà delle visioni, parte dalla mia esperienza diretta, e quindi non sono in grado di verificare se anche altre persone siano in grado di svilupparle, oppure siano in grado di produrre tale "fenomeno", dal momento che per provarlo, occorrono risorse non indifferenti, che solo una grande struttura scientifica può impiegare.

Né sono in grado di dire, se tale facoltà sia innata, oppure può essere indotta usando tecniche appropriate. Quello che so, è che un giorno ero sul letto, raccolto e avvolto da un grande richiamo spirituale, tanto che persi la cognizione del tempo e dello spazio, incominciando a vedere dei bagliori che partivano dalla parete di fronte fino ad invadere l'intero campo visivo. Attraverso quel bagliore incominciai a vedere scene di vita molto antiche, e di luoghi sconosciuti. Trovo inutile raccontare ogni cosa che ho visto, anche perchè tante cose sono diverse da come le conosciamo.

Passato lo smarrimento e lo stupore di quanto avevo visto, mi resi conto che attraverso quel particolare stato d'animo ...... mentale, riuscivo ad andare a cinema senza acquistare il biglietto. Tutto questo accadde che avevo solo 16 anni, anche se devo ammettere che di cose strane ne accadevano periodicamente. Ma mai come quella volta.

Avendo una discreta esperienza di certi fenomeni, compresi subito che involontariamente avevo aperto una nuova porta nella mia mente ...... e, nella mia anima. Così tutti i giorni, ed in particolare prima di addormentarmi, creavo quel particolare stato mentale che mi permetteva di vedere scene di vita di un mondo e dimensione oltre di noi.

La mia domanda è sempre la stessa: ci sono altre persone che vivono la mia stessa esperienza??

Da piccolo, diversamente dagli altri bambini, invece di giocare come facevano gli altri bambini, , ero trasportato da quella sensazione spirituale che mi spingeva ad imitare il parroco della mia parrocchia nell'atto di celebrare la messa. Quello che mi attirava, non era un richiamo religioso, ma qualcosa di molto più profondo: mi attirava la solennità di quel rito, rivolto a qualcosa di grande, che sentivo molto forte in me, come se ne fossi parte, e ne conoscessi il senso ..... l'origine ..... la potenza.

Ma, tutto questo non è sufficiente a mantenere intatte le percezioni e quel richiamo verso qualcosa oltre di noi, dato che con il tempo ...... diventando adulti, tali percezioni si perdono, man mano che si è assorbiti dalla cultura e da tutto ciò che è intorno a noi. Non accade, se oltre a ciò che è innato in noi, si manifestano fenomeni che segneranno per sempre la nostra vita. Per esempio vedere per circa un mese tutte le sere, delle presenze ai piedi del mio letto. Tale forte esperienza, di cui anche un bambino, è in grado di comprendere di essere stato testimone di un evento oltre l'umano, diventa un forte collante, che si va a saldare a quel richiamo e percezioni di cui parlavo prima. Tutto questo, e ciò che si è susseguito lungo il corso della mia vita ..... mi hanno dato quella consapevolezza e forza d'animo, da farmi affermare che la certezza di altri mondi e dimensioni oltre di noi, è l'unica vera certezza che ho in questa vita.

Lo scopo di tale narrazione, non è quello di convincere alcuno, anche perchè noi vediamo solo quello che siamo. Invece, vuole essere un conforto e insieme un incoraggiamento per coloro che avvertono una grande spiritualità e la forte percezione di qualcosa oltre di noi. E, forse il conforto di credere di non essere solo, in un mondo che sento non appartenermi.

I nativi d'America, per comunicare inviavano segnali di fumo, noi usiamo il telefonino. Io so che c'è un diverso modo: usare il potere del nostro spirito.

La scienza dovrebbe porsi il problema, che la fisica così come la conosciamo, è solo una, delle tante possibili varianti, e che quindi non è in grado di dare tutte le risposte di ciò che esiste intorno a noi, e cosa realmente siamo. Per questo è essenziale che la comunità scientifica, modifichi il suo atteggiamento ponendosi davanti a certi problemi con una diversa visione d'insieme.






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view post Posted: 4/5/2015, 14:12     Premessa -


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Dopo tanti anni di ricerca e sperimentazione nel campo del paranormale, credo che i vari fenomeni vanno distinti tra quelli che riguardano la materialità, la metafisica e la spiritualità.

Chiaroveggenza, premonizioni, telecinesi .... insomma tutte quelle manifestazioni cosiddette parapsicologiche riguardano la sfera metafisica. Le manifestazioni inerente la spiritualità, quali: apparizioni, stati di pre-morte, visioni ecc., appartengono alla sfera dell'anima. Poi ci sono i fenomeni esterni, quali: avvistamenti ufo, rapimenti da parte degli alieni e contatti del iv tipo, appartengono alla sfera materiale.

I primi sono studiati dalla scienza moderna con molto scetticismo e strumentazioni inadeguate e per queste ragioni non si riesce a stabilirne le regole, quindi per ora rimane il problema scientifico.

Il secondo, è un problema che riguarda più la sfera personale che la scienza, in quanto coinvolge direttamente la parte più profonda dell'essere. Questo problema è risolto in privato secondo il proprio grado di evoluzione, quindi spirituale. Per la scienza c'e' tempo e tempo, anche se la stessa da molti anni è interessata a tali fenomeni, ma lo fa con scarsa convinzione e disorganizzazione. Non esiste un vero progetto di ricerca.

Il terzo problema riguarda direttamente la scienza, una scienza per ora incapace di indagare a fondo, sia perchè poco interessata, sia perchè l' indagine approfondita solleverebbe dubbi e sconvolgimenti tali da sovvertire l' ordine fallace e opprimente che il potere esercita sui popoli, tanto che i governi di tutto il mondo sono d'accordo a negare sempre tutto, liquidando gli studiosi indipendenti quali soggetti fanatici e stravaganti.

Tale problema a mio avviso sarà l'unico che il potere non riuscirà ad occultare ancora per molto, questo perchè sfugge al loro controllo e perchè a mio parere il mondo si sta avvicinando ad una soglia di pericolo tale che solo un intervento esterno potrà salvarlo, constatato con quale cieca stupidità si fa scempio dell'equilibrio ambientale.

Il problema che affronteremo è quello parapsicologico perchè è anche quello che riguarda da vicino tutta l'umanità. La domanda che ci poniamo è come mai la scienza non riesce a dare delle risposte!!

La causa principale, a mio avviso risiede nella nostra cultura...... quindi nella visione che abbiamo della vita e dell'universo. Il motto che distingue la comunità scientifica è: se non è riproducibile non esiste.

Quindi escludono tutto ciò che non comprendono. Concezione miope della realtà!! Diversamente, si dovrebbero chiedere se gli strumenti di cui dispongono sono adatti allo scopo e se i fenomeni parapsicologici siano regolati da altre leggi fisiche. Trovo sia sbagliato immaginare di spiegare fenomeni che superano le normali facoltà umane, con strumentazioni e mentalità inadeguate. Si dovrebbe avere il coraggio di immaginare l'altra faccia della realtà. E, forse scopriremmo, che l'uomo possiede altri sensi oltre i 5 conosciuti.

Da più parti si afferma, che alcuni stati hanno programmi di ricerca segretissimi, e penso abbiano raggiunto risultati significativi. In certi circoli si vocifera che abbiano raggiunto grandi risultati. Per esempio, gli americani e i russi sono le nazioni che vantano più conoscenze e soggetti con poteri parapsicologici. Soggetti che sono impiegati per colpire in modo occulto qualsiasi nemico in qualsiasi parte del pianeta. Veri omicidi di stato, sovente archiviati dalla polizia in svariati modi , quali: Suicidi, incidenti stradali, incidenti domestici, attacco di cuore, ictus, ecc. In realtà sono opera di forze occulte che operano al servizio di paesi ben noti.

Inoltre, gli americani da anni studiano nuove tecnologie in grado di formare soldati capaci di resistere a qualsiasi condizione ambientale e di stress, con il solo scopo di renderli invincibili contro qualsiasi presunto nemico, incapaci di immaginare che l'unico vero nemico è nella loro testa.

Tutto questo non è nuovo, ogni epoca ha sofferto il dominio di una nazione che forte della sua potenza militare ed economica s'illudeva di poter conquistare l'intero pianeta. L'uomo, non ha memoria storica, altrimenti si ricorderebbe che tutti coloro che hanno tentato di sottomettere con la forza interi popoli, sono finiti nella cenere. Gli americani non faranno eccezione.

Finchè l' uomo avrà in se il germe della clava le sarà impossibile accedere alle meravigliose conquiste, ora possibili solo a specie di razze evolute. Noi per fortuna non siamo in grado di andare oltre. Non possediamo ne l'animo ne l'intelletto per tale conoscenza. (La natura per fortuna sa razionalizzarsi al meglio).

Ma, tra noi esistono esseri, che hanno capacità di percepire mentalmente la natura delle persone, la capacità di vedere oltre. Questi esseri, sono in continuo contatto con ciò che al mondo attuale appare impossibile.





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view post Posted: 4/5/2015, 14:11     Vita oltre la Vita -




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Il fenomeno denominato Near-Death Experiences (NDE) oppure Stato di Pre-Morte (SPM) o Esperienze di Pre-Morte (EPM), solitamente si verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico che avrebbe dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco spontaneo, di un grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono sopravvissuti.

Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono state dichiarate clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito cardiaco totalmente assente, non presentavano più alcuna attività cerebrale (EEG). Ciononostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti (a volte anche ore, vedi caso Rodonaia in “La pagina degli amputati), una volta tornati alla vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai parenti e agli amici dei ricordi straordinari: mentre erano “clinicamente morti”, avevano continuato ad avere la percezione visiva e sonora di quello che stava accadendo attorno a loro ed anche in luoghi molto distanti da quello in cui era stato collocato il corpo. Più precisamente, una volta “risvegliati”, hanno descritto dettagliatamente quello che avevano fatto e detto i primi soccorritori e poi gli infermieri ed i medici, mentre tentavano di rianimarli, ed anche ciò che amici e parenti compivano, dicevano o pensavano, mentre si trovavano all’interno delle rispettive abitazioni o al lavoro.

Negli ultimi trentacinque anni, a livello mondiale, l’interesse per queste esperienze in ambito scientifico è stato sollevato da Raymond A. Moody (precedentemente altri studiosi se ne erano occupati - in particolare Frankl e Potzel - mostrando però maggiore interesse nei confronti dell’evento morte e non per l’esperienza premortale), egli è ritenuto il massimo divulgatore degli studi sulle NDE.

Moody fu il primo a raccogliere dati sulle NDE, rendendoli pubblici durante le sue conferenze e tramite i suoi libri; il primo libro, “La Vita Oltre La Vita”, è ancora oggi un testo fondamentale per tutti coloro che si sono occupati e si interessano del fenomeno. In “La Vita Oltre La Vita” Moody lanciò una sfida a tutti gli studiosi di medicina, a cui chiedeva di impegnarsi maggiormente nelle ricerche concernenti le esperienze vissute in punto di morte (Raymond Moody, è nato in Georgia nel 1944; nel 1969 si è laureato in Filosofia e successivamente in Medicina e in Psichiatria. Ha insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East Carolina University.

Ha anche insegnato Psicologia al Western Georgia State College di Carrollton, un istituto che ha un reparto di psicologia in cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il Western Georgia State College, non ignora la terapia cognitiva, ma su volere del suo fondatore William Roll, sin dagli anni Sessanta organizza corsi sui fatti inspiegabili, tra essi vi sono corsi sull’astrologia, sulle esperienze di Pre-Morte, sui fantasmi, unitamente a quelli sull’ipnosi, sull’auto-ipnosi e sulla moderna psicoterapia sciamanica. Attualmente è titolare della Cattedra “Bigelow” per gli Studi sulla Coscienza di Las Vegas).

Da allora molti studiosi si sono cimentati in questa ricerca e, mentre i non addetti ai lavori erroneamente pensano che essa sia relegata al pensiero esoterico o occultista, in realtà la questione è dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare volte che sono state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per invalidarle. I più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i parapsicologi che, pur ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali, sono impegnati a cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in laboratorio, seguendo i canoni della scienza empirica.

FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE

Di seguito vengono descritti i vissuti (ovvero le esperienze soggettive, simili tra loro, dei soggetti che hanno sperimentato la NDE.) e che sono maggiormente tenuti in considerazione dai ricercatori di tutto il mondo che operano in ambito medico, farmacologico, psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e parapsicologico.

Per alcuni studiosi la presenza di uno o più di tali elementi è sufficiente per determinare la NDE, mentre per altri sono valide le fasi evidenziate dal test elaborato da Bruce Greyson.

Sensazione della morte

Molte persone non realizzano immediatamente che l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la morte. Raccontano d’essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro corpo, d’averlo guardato a distanza e d’avere improvvisamente provato paura e/o imbarazzo. In questa situazione arrivano a non riconoscere come proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la grande paura iniziale cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto sta accadendo. Mentre si trovano in questo stato, le persone sono in grado di comprendere quello che medici ed infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura medica, ma quando tentano di parlare con essi o con altre persone presenti, si rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli. Allora cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico o infermiera. Dopo avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente provano un maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.

Senso di pace e assenza di dolore

Finché la persona resta nel suo corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande senso di pace e di assenza del dolore.

Il tunnel

Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata sperimentata quella dell’abbandono del corpo (fisico). La persona si trova di fronte ad un tunnel, oppure davanti ad un portale e si sente spinta verso le tenebre. Dopo avere attraversato questo spazio buio, entra in una luce splendente. Alcune persone invece di entrare nel tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il passaggio in un altro regno.

Alcuni soggetti hanno dichiarato che, nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è una particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo “Visioni dell’aldilà: Il paradiso terrestre - L’Ascesa all’Empireo”, descrive quello che solitamente racconta chi ha vissuto una NDE.

Gli Esseri di Luce

Una volta superato il tunnel, generalmente la persona riferisce d’avere incontrato degli “esseri” che brillano di una stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra, non è accecante ma è calda, stimolante, viva.

Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti da corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali e città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile.
In questa situazione la comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma “telepaticamente”, è una comprensione immediata.

Il Supremo Essere di Luce

Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente, la persona “clinicamente deceduta”, incontra un essere che definisce il “Massimo Essere di Luce”. Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro. Tutte le persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo terreno.

Visione panoramica della vita

Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma solo una visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola azione compiuta dal soggetto in stato di NDE, durante la vita. Solitamente questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza persona, non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita del soggetto è presente contemporaneamente. In questa condizione si rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul prossimo. Durante tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere la revisione e a sistemare (in prospettiva) tutti gli eventi della sua vita.

Le persone che hanno vissuto una NDE si convincono che la cosa più importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al momento della morte è la conoscenza. Generalmente quando la persona torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli permettono di approfondire argomenti da lui mai prima trattati.

Rapida ascesa al cielo

Non tutte le persone che hanno vissuto una NDE fanno l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di aver visto l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.

Riluttanza a tornare in vita

L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere. La maggior parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione. Tutti dichiarano che sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.

Differente percezione spazio - temporale

Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di Pre-Morte raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente compresso e assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi; spesso viene descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità. Durante la NDE, generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo semplicemente pensando di esservi.

Alcuni soggetti hanno riferito che, mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.




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view post Posted: 4/5/2015, 14:09     Imad Elevar -




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Il seguente caso fu esaminato e dettagliatamente descritto nel libro "Twenty cases Reicarnation" dallo studioso americano Jan Stevenson dell'Università della Virginia. Eccolo brevemente riassunto: Il giovane Imad Elevar, nato nel dicembre del 1958 a Kornayel nel Libano, all'età di soli due anni sosteneva di essere già vissuto un' altra volta e riferiva su fatti e persone della vita precedente.

Le prime parole che pronunciò furono "Jamile" e "Mahmoud", due nomi che non ricorrevano affatto nella sua famiglia. Inoltre raccontava insistentemente di un incidente stradale nel quale un uomo era stato investito da un camion, aveva perduto tutte e due le gambe e poco dopo era morto.

Chiedeva di continuo ai genitori di accompagnarlo a Khirby, un villaggio a una trentina di chilometri da Kornayel, dicendo di esservi vissuto nella sua vita precedente come membro della famiglia Bouhamzy.

Un giorno mentre passeggiava con sua zia, Imad improvvisamente corse verso uno sconosciuto e lo abbracciò. E quando questi gli chiese sorpreso : Mi conosci ?, il ragazzo rispose: Sì , eri il mio vicino. Lo sconosciuto era effettivamente di Khirby. Questo fatto impressionò anche il padre di Imad, che fino allora non aveva creduto al figlio pensando che mentisse. Però i genitori non cercarono direttamente di accertare la vericidità di quanto Imad affermava.

Nel 1962 il Prof. Stevenson venne a conoscenza del caso Imad e dei suoi ricordi di una vita precedente. Si fece raccontare tutti i particolari di questi ricordi e poi andò a Khirby col ragazzo. Al controllo, di 47 dichiarazioni di Imad sulla sua vita precedente ne risultarono esatte ben 44; durante la visita a Khirby il ragazzo menzionò altri 16 particolari, 14 dei quali si rivelarono esatti. Dai controlli a Khirby emerse quanto segue:

Le affermazioni di Imad su fatti e persone della sua vita precedente, e la descrizione della casa collimavano perfettamente con gli avvenimenti della vita di un certo Ibrahim Bouhamzy. Ibrahim aveva avuto un amante di nome Jamile. Era morto di tubercolosi nel 1949, all'età di 25 anni. Era stato camionista ed era stato implicato in numerosi incidenti.

Nel 1943 Said, suo cugino ed amico, era stato investito da un camion e nell'incidente aveva perduto tutte e due le gambe. Era morto dopo poco un intervento chirurgico con il quale avevano tentato inutilmente di salvargli la vita.

Questa disgrazia, che era costata la vita al suo amico Said, aveva molto addolorato Ibrahim. l'uomo che Imad aveva abbracciato per la strada era stato il vicino di Ibrahim. Imad sapeva come era arredata la sua casa prima della morte di Ibrahim. Seppe addirittura riferire con precisione le parole pronunciate da Ibrahim poco prima di morire.



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view post Posted: 4/5/2015, 14:07     Shanti Devi -




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Il più celebre caso di reincarnazione si è verificato in India.

Riporto in sunto la relazione originale che nel 1936 col titolo (A Case of Re-Incarnation ) con una prefazione del prof. M. Sudhaker della National University di Lahore.

Nel 1956 la parapsicologa Dr. Gerda Walter la tradusse in tedesco e la pubblicò nella rivista "Neue Wissenschaft": Fino al quarto anno di vita Shanti devi praticamente non parlò come se fosse muta. Poi ad un tratto si mise a raccontare dettagliatamente tutto quello che aveva fatto a Muttra in passato,come si vestiva ecc. e disse che apparteneva alla casa dei Choban e che era commerciante di tessuti.

Sulle prime i genitori non ci fecero caso: pensavano si trattasse di fantasticherie infantili. Ma devi non si scoraggiò e continuò a ripetere che doveva andare a Muttra. Però fino al 1933 non fece mai il nome del suo precedente marito perchè è sconveniente che una donna indù bene educata nomini il marito di fronte a sconosciuti.

Poi venne a conoscenza del fatto il suo prozio Bishan Chand, insegnante presso la scuola Ramjas di Delhi, e le promise che sarebbe andata a Muttra con lei se gli rivelava il nome del suo precedente marito. Allora lei gli disse che si chiamava "Pandit Kedar Nath Choubey". L'insegnante raccontò il fatto al proprio direttore, che senza indugio riferì la cosa a Kedar. Con loro grande sorpresa questi rispose che erano veri tutti i dettagli. Proponeva che Kanji Mal Choubey , un suo cugino che era impiegato in un ufficio di Dheli, parlasse con la bambina.

Nel medesimo tempo pregò suo cugino di andare a trovare la piccola. L'incontro ebbe luogo in presenza di testimoni. Shanti Devi riconobbe subito il visitatore dicendo che era il cugino più giovane, di suo marito della vita precedente e fece di nuovo il nome di Kedar Nhat. Senza che le fossero state rivolte domande in tal senso dichiarò - notizia esatta- che suo marito aveva un solo fratello più grande di lui, che mentre lei era in vita suo suocero non era ancora morto e che lei lo avrebbe riconosciuto; descrisse la sua casa di Muttra e un negozio di verdure davanti alla stessa.

Disse di aver avuto una figlia o un figlio, eccetera. In seguito a questo colloquio Kanji Mal si convinse dell' autenticità del ricordo e comunicò la cosa a Kadar Nath, che il giorno 13/11/1935 si recò a Dheli da Shanti Devi col suo figliolo di 10 anni e la sua seconda moglie .

Shanti Devi lo riconobbe e proruppe in lagrime appena lo vide. Anche Kedar Nath , dato il modo in cui lei rispondeva alle sue domande, si commosse fino alle lagrime. Dichiarò di essere pienamente convinto che l'anima della sua defunta moglie si era reincarnata in Shanti Devi. Questa, benchè avesse soltanto nove anni, nei confronti del ragazzo decenne si comportava come una madre. In seguito la commissione esaminatrice appurò che tutti i particolari forniti da Shanti Devi corrispondevano al vero nel senso che tutti i particolari forniti, riguardante la sua vita precedente furono appurati.

Ecco le date delle due vite: Prima vita: nata il 18 gennaio 1902, nome: Lugdi, data di nascita del figlio: 25 settembre 1925. morte (in purperio): 4 ottobre 1925, ore 10 Seconda vita: nata il 12 ottobre del 1926, nome e indirizzo del padre attuale: B. Rang Bahadur di Mohalla Cheerakhana, Delhi.




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view post Posted: 4/5/2015, 14:06     Apparizioni -





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Negli Stati Uniti. Nel 1954 Mr. M. Lincoin T. Mackay, ingegnere capo di una fabbrica di macchine calcolatrici dell' lllinois, ebbe una esperienza veramente fuori dal comune.

Egli si apprestava ad assistere ad un programma televisivo assieme alla sua famiglia, moglie e due figli. Eccezionale, se nonché in luogo dell'atteso programma, sul video cominciò a formarsi una specie di nebbia morbida e candida.

Facendo apparire gradualmente Un uomo anziano disteso su un letto e con le mani giunte. Si sarebbe detto l'ennesima vittima in qualche telefilm poliziesco.

Ma non era così. Poiché l'immagine rimaneva fissa, Mr. Mackay cambiò canale, ma senza alcun risultato. La figura rimaneva lì. Immobile e tragica. Ad un tratto la signora Mackay levò un grido di spavento e svenne: aveva riconosciuto in quel cadavere il corpo del proprio padre morto da sei mesi; lo riconobbero anche gli altri mèmbri della famiglia!Per non essere presi per pazzi fotografarono il video, e le foto rivelarono che non si trattava di un'illusione collettiva.

Il macabro "programma" fu visto per tre volte in una settimana. Una volta rimase sul video addirittura per un'ora e dieci minuti. Furono fatti vari esperimenti per spiegare lo strano fenomeno, ma nessuno poté chiarire alcunché. La polizia, avvertita, fece intervenire i propri tecnici.

Essi fotografarono l'immagine e rilevarono tutto ciò che si poteva rilevare.Controllarono gli apparecchi televisivi di tutto il vicinato. Anche quando la macabra figura appariva sulla tv dei Mackay, gli apparecchi dei vicini ricevevano i normali programmi.

La frode era dunque da escludere.Dopo una settimana tutto ritornò come prima e non vi furono più strane apparizioni alla tv.Uno studio in questa direzione potrebbe dare molte sorprese.




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